venerdì 30 gennaio 2009

RCS: non tutti i mali vengono per nuocere

Sembrano lontani un secolo i tempi in cui Stefano Ricucci tentava la scalata al titolo RCS. Era la primavera – estate 2005 e il titolo aveva raggiunto il massimo storico il giorno 2 agosto 2005 con la quotazione di 6,755€. Ieri il titolo RCS ha chiuso sui minimi degli ultimi 7 anni a 0,760€. Rispetto ai massimi ha perso il -88,7%. Per ritornare a quel livello di prezzo dovrebbe crescere del +785% (vedi la formula della percentuale di recupero del capitale). Forse se Ricucci, che è uscito con le ossa rotte da questa vicenda, dovesse analizzare le quotazioni attuali di RCS penserà che non tutti i mali vengono per nuocere. Fosse diventato azionista di maggioranza gli sarebbe andata, dal punto di vista finanziario, anche peggio. Tagliare le perdite. Non lo dimenticate mai.

giovedì 29 gennaio 2009

Il Rischio Reale di Portafoglio (Max DrawDown)

Come calcolare il Rischio Reale di Portafoglio (Max DrawDown) con MS Excel:

Colonna A = Mese;
Colonna B = Profitto (o perdita) Mensile;
Colonna C = Profitto (o perdita) Cumulato (Somma totale elementi Colonna B);
Colonna D = Massimo Profitto Cumulato = MAX(tutti gli elementi della Colonna C);
Colonna E = Rischio per operazione = Colonna C (giorno X) – Colonna D (giorno X-1);

Il Rischio Reale di Portafoglio (Max DrawDown) è rappresentato dal minimo valore della colonna E.

Nota: L’esempio indica una cadenza mensile ma il Rischio Reale di portafoglio si può calcolare anche dopo ogni singola operazione sostituendo il mese con la data di chiusura dell'operazione.

mercoledì 28 gennaio 2009

Le quattro regole regine

Queste sono le 4 regole regine per una gestione oculata del proprio portafoglio secondo la filosofia del "trend following":

Regola n. 1: Tagliare le perdite;
Regola n. 2: Lasciar correre i profitti;
Regola n. 3: Seguire la tendenza;
Regola n. 4: Gestire il rischio;

martedì 27 gennaio 2009

Il Rischio Reale o DrawDown

Il Rischio Reale corrisponde al massimo scostamento rilevato a partire dal picco raggiunto dal profitto cumulato.

Se un’operazione raggiunge un profitto del +40% e cambia la tendenza per cui il profitto va da +40% a +20%, il rischio reale di questa operazione è uguale a -20% (20% - 40% = -20%). Il profitto rimane sempre positivo ma da +40% è arrivato a +20%. Si sono restituiti al mercato 20 punti percentuali di profitto. In questo caso quindi il rischio reale è quanto, del profitto cumulato fino a quel momento, si restituisce in pratica al mercato.

Se un’operazione non ha mai generato profitti ma solo una perdita (profitto = 0%), e la perdita finale arriva a -30%, il rischio reale di questa operazione è uguale a -30% (-30% - 0% = -30%). Il profitto era 0% ed è arrivato a -30%. In questo caso la perdita reale, in termini percentuali, corrisponde al Rischio Reale.

PPF = Profitto (o Perdita) finale (in termini percentuali)
PMax = Profitto massimo (in termini percentuali)
RR = Rischio Reale

RR = PPF – PMax

Gestire il rischio di una singola operazione, di un singolo titolo, ma soprattutto dell’intero portafoglio (Max DrawDown), rappresenta la quarta regola regina.

lunedì 26 gennaio 2009

Il Rischio Potenziale

Il recente caso ALITALIA ci fa ricordare che il rischio potenziale di perdita del capitale sulla singola operazione è del 100%. Le azioni sono capitale di rischio. Nel caso in cui, successivamente all’acquisto di un titolo, ci sia un evento per cui la società quotata fallisca o il titolo venga sospeso a tempo indeterminato e non più riammesso alla quotazione, si perde il 100% del capitale o, nella migliore delle ipotesi, si recupererà solo una porzione di capitale ma non è predeterminabile stabilire quando.

La probabilità che ciò avvenga è in ogni caso bassa. I titoli si muovono anticipando le notizie e quindi, nel caso in cui venga utilizzato un sistema di trading che sfrutti l’andamento delle tendenze, (medie mobili o break-out per esempio), il segnale di uscita avviene, di solito, prima che la tendenza al ribasso porti il titolo a livelli di prezzo difficili da recuperare.

Nel caso di ALITALIA, solo il 31 Maggio 2009 si saprà quanto sia l'ammontare delle risorse che affluiranno al Fondo previsto dal Governo, (costituito da conti bancari dimenticati, assegni circolari mai riscossi, depositi, anche postali e assicurativi, "dormienti" - appunto - da oltre 10 anni) destinato al parziale risarcimento degli azionisti.

E’ preferibile quindi seguire la tendenza e non cercare di anticiparla. Il rischio di rimanere con il cerino acceso è molto alto.

venerdì 23 gennaio 2009

Quando Fantozzi ha ragione

Borsa Italiana ha comunicato la revoca dalla quotazione delle azioni ALITALIA, a partire dal prossimo lunedì 26 Gennaio 2009. I titoli erano sospesi dalle contrattazioni a Piazza Affari dal 3 Giugno 2008. Ultimo prezzo 0,445€. Il provvedimento riguarda anche la revoca delle obbligazioni convertibili 2002-2010 (715 mln €). Come anticipato in pratica dal Commissario straordinario Prof. Augusto Fantozzi, i titoli ALITALIA sono (quasi) carta igienica. A volte i Fantozzi hanno ragione …

giovedì 22 gennaio 2009

Lavoro e successo

"The dictionary is the only place that “success” comes before “work”. Hard work is the price we must pay for success. I think you can accomplish anything if you're willing to pay the price." Da un’intervista a Vince Lombardi un allenatore di football NFL che vinse 5 campionati in 9 anni.

E’ la pura verità. Chi pensa che l’impostazione e la gestione di un portafoglio azionario o obbligazionario sia un argomento semplice ha completamente sbagliato l’approccio. Il duro lavoro è la condizione necessaria, ma non sufficiente, per il successo. Questo vale in qualsiasi campo nella vita e la borsa non fa eccezione. “Trading is hard work”.

mercoledì 21 gennaio 2009

Investire in borsa è per il lungo termine?!?

"L’investimento in borsa è per il lungo termine". Quante volte ho letto articoli al riguardo scritti da autorevoli commentatori ma anche da quotati analisti delle più prestigiose banche d’affari. La tabella indica 10 titoli quotati alla borsa italiana e facenti parte dell’S&P Mib e la loro performance (dividendi esclusi) che va dal 1 Marzo 2002 al 31 Dicembre 2008. L’ultima colonna indica la percentuale di recupero del capitale per far si che il titolo torni al valore del 1 Marzo 2002.

martedì 20 gennaio 2009

L’importanza di seguire la tendenza (1)

Oggi il titolo FIAT in borsa è sospeso in attesa di un comunicato che chiarisca i dettagli della trattativa con l’americana Chrysler. Approfitto di FIAT per parlare della terza regola regina: seguire la tendenza. I titoli, ma anche gli indici, le valute i futures, non si muovono a caso ma secondo ben determinate tendenze. Le tendenze primarie durano anche anni. Nel caso di FIAT la Fase A è una tendenza primaria al ribasso (DownTrend) nettissima. Ogni volta che si verifica un minimo è ad un livello più basso rispetto al minimo precedente. Il titolo passa da 16,000€ a 5,800€ in 6-7 mesi. C’è poi una fase laterale (Sideways) di circa 2 anni, la fase B, e poi inizia il rialzo (UpTrend), Fasi C e D, veramente consistente che porta il titolo da 4,500€ a 23,750€. Ogni volta che si verifica un massimo è ad un livello più alto rispetto al massimo precedente. Poco prima di raggiungere 24,000€ inizia un ribasso devastante (Fase E) che porta il titolo FIAT ai livelli attuali. Ieri ha chiuso a 4,480€.

Le tendenze primarie quando iniziano, non si sa mai quando finiscono. Sono quindi destinate a durare. Quindi operare “short” durate un UpTrend o “long” durante un DownTrend , cioè in controtendenza, è molto pericoloso per il portafoglio. Si rischia di farsi molto ma molto male. E’ preferibile quindi seguire la tendenza e non operare in controtendenza. “Follow the trend. The trend is your friend”.

Cosa determina le tendenze? Sono i comportamenti umani, cioè le persone con le loro aspettative e i loro sentimenti. In borsa sono la paura e l’avidità che determinano i prezzi dei titoli. E’ vero però che i titoli di aziende ben gestite tornano successivamente a livelli di prezzo accettabili ma durante le fasi di ribasso, come nel 2008, crolla praticamente tutto. E’ sempre stato così e sempre sarà così.

lunedì 19 gennaio 2009

Nortel Networks: piange il telefono

Il 14 gennaio 2009 NORTEL NETWORKS ha chiesto la procedura di Chapter 11 ovvero a tutta quelle serie di tutele raccolte nell'undicesimo capitolo delle legge statunitense sulla protezione dai creditori che garantisce continuita' di produzione aziendale in caso di fallimento. In crisi da anni, dopo aver vagliato tutte le alternative, il colosso del networking nordamericano ha deciso che questa è la soluzione migliore non potendo rimborsare 107 milioni di USD di obbligazioni. In pratica per la società canadese é la bancarotta. L’avvio della procedura di Chapter 11 ha fatto si che il NYSE ha annunciato la sospensione del titolo Nortel alla Borsa di New York. Al momento della sospensione i titoli valevano 30 centesimi USD ma erano arrivati anche a 900 USD nel pieno della bolla speculativa delle dot-com company. Nel solo 2008 il titolo ha ceduto oltre il -97% ma gli azionisti che hanno acquistato NORTEL hanno perso praticamente il 100% del capitale.

Una persona che conosco molto bene le ha acquistate a dicembre 2008. Mi ha detto: “Io penso che risalgano. Non possono andare più in basso di così”. Ho preferito non commentare.

venerdì 16 gennaio 2009

L'importanza di tagliare le perdite (3)

Ipotizziamo, come nell'esempio precedente, di avere a disposizione un capitale di 10.000,00€ e di fare 20 operazioni in borsa reinvestendo sempre il 100% degli utili. Su 10 operazioni guadagnamo una percentuale che va dal +5 al +25% e su 10 stabiliamo questa volta di tagliare le perdite in una percentuale che va dal -5 al -10%. Il risultato è quello che vedete nella tabella sopraindicata. Dopo 20 operazioni, il guadagno globale è molto elevato: +87,70%. Questo succede perché, pur essendo le perdite il 50% del totale delle operazioni effettuate (la stessa percentuale dell’esempio precedente), stavolta è stato posto un limite al loro ammontare e quindi il totale delle perdite (-14.779,45€) non ha eroso il totale dei profitti (23.519,77€). Le perdite sono fisologiche nel trading e vanno accettate. L’importante è che siano limitate, quindi recuperabili. Proteggete sempre il capitale. Tagliate le perdite.

giovedì 15 gennaio 2009

L’importanza di tagliare le perdite (2)

Ipotizziamo di avere a disposizione un capitale di 10.000,00€ e di fare 20 operazioni in borsa reinvestendo sempre il 100% degli utili. Su 10 operazioni guadagnamo una percentuale che va dal +5 al e +25% e su 10 perdiamo una percentuale simile. Il risultato è quello che vedete nella tabella sopraindicata. Dopo 20 operazioni, la perdita globale è marcata: -24,52%!!! Questo succede perché, pur essendo le perdite della stessa entità, in termini percentuali, per recuperare una perdita, la percentuale di recupero cresce in maniera più che proporzionale rispetto al crescere della perdita. Tagliate le perdite.

mercoledì 14 gennaio 2009

Sui consigli ...

"Wall street è il solo posto dove la gente arriva in Rolls Royce per chiedere consiglio a chi viaggia in metropolitana". Da un'intervista a Warren Buffett attuale principale azionista della Berkshire Hathaway.

martedì 13 gennaio 2009

Safilo: occhiali per analisti

Il Gruppo SAFILO, presente da oltre 70 anni nel mercato dell'occhialeria, è il secondo operatore mondiale, in termini di ricavi, nello sviluppo, produzione e distribuzione all'ingrosso di prodotti del mercato delle montature da vista, occhiali da sole e articoli sportivi. Nel mese di dicembre 2005 vengono collocate nella Borsa Italiana, tramite IPO, 140.000.000 di azioni a 4,900€. Gli azionisti SAFILO incassano 686.000.000€. Questi sono i giudizi che alcune banche d’affari e società di rating hanno emesso sul titolo Safilo negli anni successivi:

Maggio 2007 – Mediobanca ha alzato a 5,400€ il prezzo obiettivo sulla società Safilo, sulla base dei dati trimestrali, risultati superiori alle attese degli analisti di Piazzetta Cuccia;
Giugno 2007 - Deutsche Bank continua a rimanere positiva su Safilo. Gli analisti della banca d’affari tedesca hanno confermato il giudizio “Buy” e il target price di 5,300€ sulla società. Deutsche Bank ha apprezzato gli sforzi fatti dall’azienda per completare il risanamento e per sostituire la licenza di Polo Ralph Lauren;
Luglio 2007 - AbaxBank ha rivisto al rialzo il target price di Safilo Group da 4,530 a 4,980€, confermando il giudizio “Hold”. La revisione riflette, a detta degli analisti, il rafforzamento nel retail diretto della società.
Agosto 2007 - Dopo il recente ribasso del titolo, Cheuvreux ha migliorato il giudizio su Safilo, portandolo ad “Outperform”. Gli analisti hanno confermato il target price di 4,350€.
Settembre 2007 - Exane ha alzato a “Neutral” il rating su Safilo. Gli analisti hanno anche ritoccato al rialzo il target price, portandolo a 4,100€.

Safilo ha terminato il 2007 a 3,570€ (-27,10% rispetto al prezzo di collocamento) … vediamo cosa è successo nel 2008 … e soprattutto le previsioni degli analisti.

Febbraio 2008 – Per UniCredt le azioni del produttore di occhiali sono da acquistare (“Buy”) con un target price di 3,700€ per azione;
Marzo 2008 - Indicazioni positive per Safilo. Il Santander ha ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sulla società, portandolo a 3,100€, sulla base di un previsto miglioramento della marginalità nei prossimi esercizi. Gli esperti hanno ribadito l'indicazione di “Buy”;
Aprile 2008 – Duplice promozione per Safilo. Il gruppo italiano dell’occhialeria ha infatti ricevuto un aumento del rating sia da parte di Deutsche Bank sia di CityGroup. In entrambi i casi, il rating è passato da “Hold” a “Buy”;
Maggio 2008 - Abaxbank conferma il suo tenere “Hold” su Safilo con un prezzo obiettivo di 1,860€ per azione;
Giugno 2008 - Merrill Lynch ha quindi abbassato la raccomandazione sul titolo da “Buy” ad “Underperform” e ha tagliato del 20% l'obiettivo di prezzo che adesso è di 1,650€ per azione. Sulla stessa linea Ubs ha tagliato il target price su Safilo a 1,950€ (dal precedente 2,200€) confermando il giudizio “Neutral” sul gruppo.

SAFILO ha terminato il 2008 a 0,603€. Dal prezzo di collocamento di 4,900 € ha perso il -87,78%. Per risalire al prezzo iniziale, ammesso che questo avvenga, il titolo SAFILO deve crescere come un missile. La sua percentuale di recupero è del +718,33%. Ragionate con il vostro cervello ma soprattutto ricordatevi sempre di tagliare le perdite.

lunedì 12 gennaio 2009

Letture consigliate: "Market Wizard"

“Market Wizard” é il primo libro della trilogia di Jack D. Schwager. Gli altri due sono “The New Market Wizard” e “Stock Market Wizard”. Il testo, pubblicato per la prima volta nel 1990, è attualissimo per i contenuti trattati. Contiene, come del resto gli altri due, interviste ad alcuni “top trader”, persone che fanno (o hanno fatto) del trading la loro professione per anni. Storie di successo che partono in qualche caso da grandi tonfi. E’ gente umile che ha imparato dai propri errori. Alcuni hanno smesso ma altri sono tuttora in attività. “Market Wizard” mi ha colpito molto ed ha influenzato notevolmente la mia vita professionale. Dai contenuti delle interviste ho tratto diversi spunti che mi hanno aiutato a studiare alcuni argomenti che prima avevo tralasciato. Il controllo del rischio è uno di questi. La gestione delle “losing streak” cioè delle serie consecutive chiuse in perdita, è un altro. E’ un libro che aiuta ad aumentare il livello di professionalità nel trading, perché il lettore sente, dalla viva voce dei protagonisti, esperienze di vita vissuta e soprattutto impara cosa non si deve fare in questo campo. Leggendolo si capisce molto bene l’importanza dell’aspetto psicologico di questa professione. Questi “top trader” operano su mercati diversi, utilizzano time-frame che vanno dall’intraday al multi-day, alcuni operano su azioni, altri sui futures o options, utilizzano indicatori diversi: chi le medie mobili, altri i breakouts, altri ancora i supporti e le resistenze. Non sono questi gli aspetti importanti. Lo è molto di più la pazienza e la disciplina nell’applicazione della loro metodologia, studiata e testata a lungo, l’enorme passione che hanno per questo lavoro al quale dedicano molto tempo in sviluppo e ricerca, la serenità con cui parlano di questi argomenti perché hanno un’enorme fiducia nelle loro capacità. Tutti hanno una motivazione fuori dal comune. Ma soprattutto tagliano le perdite. Tutti. Nessuno escluso. Molte citazioni che leggerete sono tratte da questi tre libri.

venerdì 9 gennaio 2009

La formula della percentuale di recupero


Come si calcola la percentuale di recupero del capitale? Quando si ha una perdita, come si fa a capire di quanto deve crescere un titolo a partire dal capitale che si ha in un quel momento? Per rispondere a questa domanda (che molti spesso non si fanno e quando se la fanno danno la risposta sbagliata) occorrono due elementi:

- Il capitale iniziale = CI;
- Il capitale finale = CF;

Da questi due elementi se ne possono calcolare altri due:

- La perdita in termini assoluti PA = CF - CI;
- La perdita in termini percentuali PP = (PA / CI ) * 100;

La formula per calcolare la percentuale di recupero del capitale è la seguente:

PR = (CI / CF -1 ) * 100

La tabella indica, con un capitale di 1000,00€, alcuni esempi che vanno da una perdita percentuale del -5% fino ad una perdita percentuale del -95%.

giovedì 8 gennaio 2009

Risanamento e .... riscendimento

RISANAMENTO S.p.A. è tra le più grandi società immobiliari quotate nella borsa italiana. La società opera principalmente in promozione e sviluppo immobiliare, trading e investimenti immobiliari. L’andamento del titolo, quotato al Midex, mostra molto bene le tendenze che si verificano sui mercati azionari. Nel 2002 il titolo perde la metà del proprio valore passando dai 2,300€ a circa 1,100€, segue un andamento laterale fino a settembre del 2004. Da lì, fino a febbraio 2007, è una crescita continua di quasi il 500%. Non ponete mai un limite ai vostri profitti perché le tendenze si sa quando iniziano e non si sa quando finiscono. RISANAMENTO ne è stato un esempio. Le tendenze però non durano all’infinito e, anche qui, il titolo RISANAMENTO non ha fatto eccezione. Da allora è iniziata una forte tendenza al ribasso. Ieri, 7 gennaio 2009, ha chiuso a 0,434€ e, rispetto ai massimi del febbraio 2007, il titolo ha perso circa il -95%. Un ribasso agghiacciante. Per ritornare a quei valori il titolo RISANAMENTO dovrebbe crescere del +1900%!!! La borsa non è un investimento per il lungo termine. Dal 2002 al 2008 il titolo RISANAMENTO ha perso il -79,91%. Lasciate correre i vostri profitti ma non dimenticate MAI di tagliare le perdite e quando si verifica l’inversione di tendenza del trend primario chiudete le vostre posizioni aperte al rialzo.




mercoledì 7 gennaio 2009

L’importanza di lasciar correre i profitti (1)

Come si comporta la gente comune, cioè il cosiddetto “parco buoi” quando un titolo inizia a salire? Il “bue ingenuo” tiene in portafoglio il titolo finché non ci guadagna qualcosa. Quindi esce dal titolo, magari seguendo il proprio intuito, il consiglio di un amico o del “guru” di turno, o un livello di profitto che ha pre-fissato nella sua mente. Si comporta cioè come se quel titolo scottasse come un ferro rovente. In realtà i titoli (ma anche gli indici, le valute e in generale tutti gli strumenti che sono quotati sui mercati finanziari) si muovono a seconda di ben determinate tendenze (al rialzo o al ribasso) e queste, una volta iniziate, non si sa mai quando finiscono. Alcuni esempi di storia borsistica recente: TENARIS tra il febbraio 2005 (quotazione 4,000 €) e il giugno 2008 (quotazione 24,000 €) ha guadagnato il +500%. BUZZI UNICEM tra l’aprile 2004 (quotazione 10,000€) e il maggio 2007 (quotazione 26,000€) ha guadagnato il +160%. FIAT tra il luglio 2005 (quotazione 6,000€) e il luglio 2007 (quotazione 24,000€) ha guadagnato il +300%. RISANAMENTO, tra il settembre 2004 e il febbraio 2007, quasi il +500%. Sono solo alcuni esempi ma se ne possono fare molti altri. Quindi perché pre-determinare un obiettivo di profitto? E’ impossibile fare previsioni sull’andamento di un titolo. Quando un titolo inizia a salire è preferibile seguire la tendenza e uscire dalla posizione una volta che la tendenza si è invertita. Accontentavi di prendere una parte di questa tendenza. Chi opera secondo la tendenza è come un produttore di grappa. Della grappa che esce dall’alambicco si scarta la prima perché troppo forte e l’ultima perché troppo debole. Però si prende la parte di mezzo. Quella più gustosa cioé la più preziosa. E’ impossibile entrare sui minimi e uscire sui massimi (se non per una pura questione di fortuna). Dopo “tagliare le perdite”, la seconda regola regina è quella di lasciar correre i profitti. Anche questa è una frase che avrete letto mille volte. Ma la maggior parte delle persone che conosco e che in passato ha investito in borsa fa esattamente il contrario: taglia i profitti, vendendo le azioni su cui sta guadagnando, e lascia correre le perdite, tenendo le azioni su cui sta perdendo, perché spera sempre che risalgano. In questo caso nel portafoglio rimangono solo i titoli che perdono (e che possono raggiungere anche perdite disastrose). Le persone non vogliono cambiare abitudini ma il risultato per il loro portafoglio è spesso il disastro. Molte volte irrecuperabile. Nel 2008 il “parco buoi” è andato letteralmente al macello.

martedì 6 gennaio 2009

Vi porteremo ovunque

Lo scorso 20 novembre 2008 il Prof. Augusto Fantozzi, commissario straordinario di ALITALIA, ha dichiarato “Temo che le azioni facciano una brutta fine, essendo sospese e non essendoci prospettive di riammissione” e poi “Credo siano destinate a...” ha aggiunto. Alla domanda se le azioni possano diventare carta straccia, Fantozzi ha risposto: “Lo dite voi”. “Chi compra azioni del resto sa che a volte il valore può ridursi o azzerarsi”. Il titolo ALITALIA è sospeso dallo scorso 3 giugno 2008 e l’ultima quotazione è stata di 0,445€. Le prospettive di riammissione sono praticamente nulle. A metà 2001 il titolo quotava circa 6,500€. La perdita attuale, per chi non è uscito per tempo da questo titolo, è del -93%. Per ritornare ai valori del 2001 il titolo ALITALIA avrebbe dovuto crescere del +1.300%. Ma il commissario straordinario Fantozzi ha ammesso con candore, e allo stesso tempo con brutalità, la dura realtà per gli azionisti ALITALIA e cioè che hanno buone possibilità di perdere il 100% del capitale. Uno slogan della compagnia diceva sarcasticamente: “Vi porteremo ovunque”. Per ora hanno portato i quasi quarantamila azionisti al disastro finanziario. Non sperate che i titoli risalgano. Tagliate le perdite.

lunedì 5 gennaio 2009

Le regole del buon trading

What are the elements of good trading?
The elements of good trading are: (1) cutting losses, (2) cutting losses, (3) cutting losses. If you follow these three rules, you may have a chance.

Da un'intervista a Ed Seykota da parte di Jack D. Schwager contenuta nel libro Market Wizard - Interviews with top trader, HarperBusiness - 1993.

venerdì 2 gennaio 2009

L'importanza di tagliare le perdite (1)

Perché nell'investimento in Borsa è importante il concetto di “tagliare le perdite”? Il grafico indicato a fianco (fare click sull’immagine per ingrandirla) ci fornisce la risposta. Sull’asse delle ascisse è indicato l‘ammontare della perdita in termini percentuali. Su quello delle ordinate la percentuale di crescita del capitale per far si che quella perdita sia recuperata. Analizziamo ora il grafico:
  • La percentuale di recupero è sempre superiore alla perdita;

  • La percentuale di recupero cresce in maniera più che proporzionale rispetto al crescere della perdita. Se per esempio un titolo va da 100€ a 80€ e quindi subisce una perdita del -20%, il titolo (che quota 80€) deve crescere del +25% per ritornare a 100€. Se la perdita è del -40%, il titolo deve crescere del +66,67% per ritornare a 100€ e così via;

  • Le perdite fino al -10% sono recuperabili; quelle tra il -10 e il -50% qualche volta si riesce a recuperarle. Oltre questo livello, diventano devastanti e quindi praticamente irrecuperabili. Un titolo che subisce una perdita del -80% deve avere un guadagno del +400% per ritornare al prezzo iniziale.
Ma è possibile che un titolo azionario perda il -70 o il -80% del suo valore? Tra i titoli degli indici S&P Mib e Midex dalla primavera 2002 ad oggi sono diversi quelli che (dividendi esclusi), hanno perso oltre il -70%: PIRELLI, SEAT PG, STM, ALITALIA, PIRELLI RE, RCS, RISANAMENTO, SAFILO, TISCALI. Quando un titolo perde il -70% del proprio valore, il capitale rimanente deve crescere del +233% per ritornare al valore iniziale. Tagliare le perdite. Chi opera sui mercati finanziari e non ha perfettamente chiaro questo concetto prima o poi viene severamente punito con perdite devastanti (leggi irrecuperabili). E' accaduto in passato e nel recente biennio 2007-2008. Succederà anche in futuro. Nel corso del 2008 l'indice MibTel ha perso il -48,66%. Per ritornare ai valori di inizio anno dovrà crescere del +94,78%. Non so se ho reso l'idea.

giovedì 1 gennaio 2009

Buon Anno


Lo staff di http://tagliareleperdite.blogspot.com/ fa i migliori auguri di Buon 2009 a tutti i suoi lettori

Editoriale

Nel corso dell’ultimo anno l’indice Mibtel della borsa italiana ha perso il -48,66%. Dai massimi raggiunti il 18 maggio 2007 addirittura il -56,07%. Un anno tremendo per molti investitori, soprattutto per quelli che credono che la borsa sia un investimento di lungo termine. Il parco buoi è ancora troppo vasto e il titolo di questo blog non è casuale. Tagliare le perdite é un concetto che avrete letto mille volte ma che è ancora troppo spesso ignorato. Costituisce il cardine imprescindibile della mia personale filosofia di investimento sia del portafoglio azionario che di quello obbligazionario. Quella che chiamo la regola regina. Una regola difensiva di protezione del capitale. Sono un investitore professionista che opera da diversi anni sui mercati e ho deciso di scrivere le mie personali considerazioni su questo diario, tenendomi comunque assolutamente lontano dai cosiddetti consigli “operativi” sui vari titoli o strumenti, e soprattutto astenendomi dalle previsioni. L’obiettivo è di far crescere la cultura finanziaria dei lettori di questo diario, anche la mia, attraverso le vostre considerazioni. L’umiltà e la voglia di studiare sono le basi di questo lavoro ma contano soprattutto esperienza, motivazione, pazienza e disciplina. “Trading is hard work”. Difficile fare questo lavoro senza passione. Buona lettura e buon anno a tutti.