giovedì 28 gennaio 2010

UNICREDIT: Seguire la tendenza


Sul titolo UNICREDIT ed il suo rendimento globale nel lungo termine è stato di recente pubblicato, insieme ai dati di bilancio, un articolo che illustrava il confronto tra il rendimento dell’azione e quello dell’indice FTSE-All Share. Il grafico invece mostra le tendenze primarie sul titolo UNICREDIT a partire dal marzo del 2002. Possiamo evidenziare diverse fasi:

La prima tendenza inizia a marzo del 2002 e porta il titolo da 5,250 a 3,100 euro. Siamo a Marzo 2003. Un movimento al ribasso di quasi il -40% in un anno. Da qui inizia una tendenza al rialzo ma, per riportare il titolo ai livelli del marzo 2002 occorrono ben due anni. Il rialzo continua e porta UNICREDIT, il 26 aprile 2007 a 7,268 euro. Sembra una crescita infinita invece il tracollo. Il titolo dai massimi di 7,268 perde il -90% della sua capitalizzazione e raggiunge 0,724 centesimi il 6 marzo 2009. Ieri UNICREDIT ha chiuso a 2,065 e, da quei minimi è cresciuta del +185%.

Le tendenze sui titoli esistono. Seguire le tendenze in corso sui titoli significa spesso fare buoni utili.

lunedì 25 gennaio 2010

Banchieri

"I bravi banchieri, come il buon the, possono essere apprezzati solo quando sono in acqua bollente"

Jafar Hussein, governatore della Malaysian Central Bank. Financial Times, 30 dicembre 1989.

martedì 19 gennaio 2010

I dati di bilancio di UNICREDIT


Questi sono i dati di bilancio di UNICREDIT, il maggior istituto di credito italiano. Il fatturato margine di intermediazione) é più o meno costante negli ultimi 3 anni e introno ai 30 mld di euro. Nonostante gli sconvolgimenti finanziari UNICREDIT continua a produrre utili che, nonostante il calo degli ultimi anni, sono attestati a circa 4,5 mld di euro. La performance di borsa, evidenziata nell'ultima colonna, mostra il netto calo degli ultimi due anni. Dopo un ribasso del -14% nel 2007, nel 2008 un calo di quasi il -70%. Nel 2009 invece l'azione UNICREDIT ha fatto registrare una crescita del +34,2%

giovedì 14 gennaio 2010

Confronto UNICREDIT indice FTSE Italia All-Share

UNICREDIT è il più grande istituto bancario italiano ed attualmente è in corso un aumento di capitale. Ho pensato di fare un confronto tra l’azione UNICREDIT e l’indice FTSE Italia All-Share della borsa italiana negli ultimi anni.

Supponiamo che un investitore avesse acquistato azioni UNICREDIT a marzo 2002 e da allora le avesse tenute in portafoglio. Quale è il rendimento globale di questo investimento?

A marzo 2002 UNICREDIT quotava 4,510 euro. Da allora il titolo ha staccato i seguenti dividendi:

20/05/2002 0,1410 euro
19/05/2003 0,1580 euro
24/05/2004 0,1710 euro
23/05/2005 0,2050 euro
22/05/2006 0,2200 euro
21/05/2007 0,2400 euro
19/05/2008 0,2600 euro
18/05/2009 0,0250 euro

Totale dividendi: 1,420 euro

Il prezzo di chiusura del 13 Gennaio 2010 è stato di 2,275 euro

Il rendimento globale dell’investimento in titoli UNICREDIT (nell’ipotesi che i dividendi siano stati incassati e non reinvestiti) degli ultimi 7,9 anni è il seguente:

Prezzo attuale comprensivo dei dividendi 2,275+1,420 = 3,695
Prezzo di acquisto: 4,510
Profitto/Perdita = 3,695 – 4,510 = -0,8150
Rendimento globale: (-0,8150 / 4,510) * 100 = -18,07%

Conclusione: Pur avendo incassato buoni dividendi, un investitore di lungo periodo, oggi, dopo quasi otto anni, sarebbe ancora in perdita.

L’indice FTSE Italia All-Share della borsa italiana, nello stesso periodo, ha fatto registrare una perdita del -20,46%. Dalla tabella della percentuale di recupero si evince che, per recuperare una perdita del -20%, occorre che l’indice salga del 25%.

mercoledì 13 gennaio 2010

PIAGGIO: Dati di bilancio e KPI


Questi soni alcuni KPI e dati di bilancio relativi al titolo PIAGGIO negli ultimi 4 anni. Il fatturato, dopo due anni di lieve crescita, ha registrato una brusca frenata nel 2008. Nel 2009, secondo le ultime indicazioni, sarà sui livelli dell’anno 2008 ed in linea con il piano industriale. La società presieduta da Roberto Colaninno, nonostante la crisi, ha comunque sempre prodotto utili nel corso di questi anni. Non è un risultato da sottovalutare per l’azienda di Pontedera. Utili che comunque hanno fatto registrare una forte flessione negli ultimi due anni. Il valore dell’EPS (Earning per Share) ovviamente risente di questa situazione. In molti titoli si riscontra una forte correlazione tra variazioni percentuali dell’EPS e performance borsistica. PIAGGIO è uno di questi.

martedì 12 gennaio 2010

I dividendi del titolo PIAGGIO

Questi sono i dividendi del titolo PIAGGIO degli ultimi tre anni. Dopo la quotazione in borsa del Luglio 2006 il titolo ha subito, dall’aprile del 2007 al marzo del 2009, un pesante crollo in borsa ma ha comunque distribuito dividendi. Il primo di 0,300 euro e gli altri due di 0,600 euro. Sul tema dividendi ci sono diverse interpretazioni ma il maggiore errore che un investitore possa commettere è quello di acquistare un titolo solo perché ha un rapporto dividendo/prezzo magari superiore a quello dei titoli di stato. La performance totale di un titolo azionario, va calcolata come capital gain o capital loss + la performance del dividendo. Sembra una considerazione banale ma molti investitori non la tengono assolutamente in considerazione perché spesso ho sentito dire che “l’azione ha avuto un rapporto dividendo/prezzo del 4%. E’ stato un’ottimo investimento”. Peccato che in borsa avesse perso il -70% del suo valore …

lunedì 11 gennaio 2010

Seguire la tendenza: PIAGGIO


L’importanza di seguire la tendenza. Quante volte è stato scritto in questo blog. Il titolo PIAGGIO rappresenta l’ennesimo esempio di questo concetto fondamentale nell’impostazione del proprio portafoglio di investimento. Dopo essere passato dai 3,900 euro raggiunti a maggio 2007 il titolo PIAGGIO inizia una forte tendenza al ribasso e l’azione è passata a quotare 0,900 euro a marzo del 2009: una perdita di quasi il -77%. Da questi livelli il titolo poi si è ripreso e giovedì 6 gennaio ha chiuso a 2,038 euro, facendo registrare i valori massimi dell’ultimo anno. Il guadagno per il titolo PIAGGIO dai valori minimi è del +126%. E’ assolutamente impossibile acquistare un titolo ai minimi e rivendere sui valori massimi ma le tendenze esistono e vanno seguite. Chi lo fa ha buone possibilità di guadagnare.

giovedì 7 gennaio 2010

L'efficienza dei mercati azionari secondo Warren Buffett

"Investire in un mercato azionario in cui le persone credono che sia efficiente è come giocare a bridge con qualcuno a cui hanno spiegato che è inutile guardare le carte"

E' una citazione di Warren Buffett, uno che se intende di "efficienza" dei mercati azionari. Secondo Buffett i migliori investimenti si manifestano quando aziende eccellenti si trovano in circostanze inusuali che provocano il deprezzamento delle loro azioni.

martedì 5 gennaio 2010

Borsa. Le previsioni degli analisti sulla borsa americana per il 2010

Per il 2010 Barclays Capital vede l’indice americano S&P500 perdere circa il 10% nel primo semestre mentre alla fine dell’anno l’indice sarà sui valori di 1.120 punti.

Morgan Stanley vede uno scenario opposto con l'indice S&P500 che raggiungerà quota 1.200 a fine 2010. Il picco delle quotazioni avverrà nella prima parte dell’anno, mentre la seconda parte sarà caratterizzata da una maggiore incertezza.

Gli analisti di UBS prevedono che l'indice S&P500 possa raggiungere il livello di 1.250 punti entro la fine del 2010, con un progresso di oltre il 10% rispetto ai livelli attuali.

JP Morgan e Goldman Sachs sono tra le società più ottimiste e vedono una crescita dell'S&P500 fino a quota 1.300 punti (+17% rispetto alle quotazioni di fine 2009).

La società di investimenti Prudential è la più euforica. Per la fine del 2010 vede un incremento dell'S&P500 nell'ordine del 20%.

Vediamo alla fine dell’anno chi sarà andato più vicino alla realtà. Il lavoro più vicino a quello dell’analista è sicuramente quello dell’astrologo.

lunedì 4 gennaio 2010

Il papa sulle previsioni economiche

"I problemi non mancano, nella Chiesa e nel mondo, come pure nella vita quotidiana delle famiglie. Ma, grazie a Dio, la nostra speranza non fa conto su improbabili pronostici e nemmeno sulle previsioni economiche, pur importanti".

Poveri economisti. Questa volta il Santo Padre ha aperto il 2010 con una bordata nei loro confronti. Benedetto XVI ha detto, dal suo punto di vista, una verità sacrosanta. Fare previsioni credibili sull’andamento dell’economia o dei mercati finanziari è assolutamente impossibile. Invece ci sono analisti ed economisti che ogni anno si ostinano a farli e la gente, incredibilmente, li segue. Un po’ come succede per gli oroscopi. Queste persone, investitori assolutamente ingenui, rappresentano un immenso “parco buoi” che ha voglia di guadagnare ma non ha voglia di studiare e di imparare. I mercati finanziari per loro non avranno pietà.