mercoledì 23 marzo 2011
FASTWEB. Una storia di perdite
Borsa Italiana ha comunicato che, nell’ambito dell’OPA residuale lanciata da SWISSCOM su FASTWEB sono state presentate richieste per 2.508.209 azioni, pari al 63,0593% dell’ammontare dei titoli oggetto dell’offerta. La società svizzera di telefonia ha raggiunto il 98,1% del capitale di FASTWEB ha proceduto al delisting della società italiana. Il 16 marzo 2011 è stato l’ultimo giorno di quotazione per FASTWEB alla Borsa Italiana. A marzo 2007 SWISSCOM acquistò FASTWEB con un’OPA di 47,000 euro per azione, valutando la società di telefonia circa 3,7 mld di euro. L’ultima quotazione di FASTWEB è di 17,950 euro. La perdita per SWISSCOM, in 4 anni è del -61%. Un investimento con risultati pessimi per gli azionisti SWISSCOM. Un investimento disastroso per chi acquistò eBISCOM, poi diventata FASTWEB, ai tempi del boom dei titoli InterNet.
venerdì 25 febbraio 2011
Mercato azionario e SuperEnalotto
Non c’bisogno di essere uno scienziato della Nasa per guadagnare in borsa. Occorrono tanto studio e soprattutto disciplina nel tagliare le perdite. Ma soprattutto occorre capire che investire non è certo un gioco come pensano quelli che confondono i mercati finanziari con il SuperEnalotto. Se si capisce questo già si è un pezzo avanti.
martedì 15 febbraio 2011
Le decisioni di gruppo per Warren Buffett
"Quando voglio prendere una decisione di gruppo mi guardo allo specchio". Warren Buffett
lunedì 7 febbraio 2011
Trading: Il portafoglio di Warren Buffett
Quello sopra riportato è il portafoglio di Warren Buffett al 30 settembre 2010 gestito tramite la sua holding: Berkshire Hathaway. L’ammontare totale del portafoglio è di 48,56 miliardi di USD. Le dotazioni settore del portafoglio di Warren Buffett sono le seguenti:
Beni di consumo: 38,9%
Financials: 40,9%
Servizi per il consumatore: 6,7%
Sanità: 6,1%
Oil & Gas: 3,5%
Titoli Industriali: 2,9%
Utilities: 0,3%
Oltre il 50% del del portafoglio è concentrato in tre posizioni (Coca Cola, American Express e Wells Fargo). Il rimanente è diviso nelle altre 27 posizioni.
Beni di consumo: 38,9%
Financials: 40,9%
Servizi per il consumatore: 6,7%
Sanità: 6,1%
Oil & Gas: 3,5%
Titoli Industriali: 2,9%
Utilities: 0,3%
Oltre il 50% del del portafoglio è concentrato in tre posizioni (Coca Cola, American Express e Wells Fargo). Il rimanente è diviso nelle altre 27 posizioni.
martedì 1 febbraio 2011
Pomodori e titoli azionari
Una volta, in un paese, un uomo ben vestito, dai tratti affascinanti, con una valigetta in mano annunciò ai contadini che voleva comprare i pomodori a 1 euro al kg. I contadini, vedendo che c'erano molti pomodori, uscirono nei campi ed iniziarono a raccoglierli. L'uomo aprì la valigetta comprò moltissimi pomodori ad 1 euro al kg ma, quando la disponibilità di pomodori cominciò a diminuire, i contadini cessarono i loro sforzi. Tutti i pomodori acquistati vennero messi in un magazzino nel paese.
L'uomo annunciò che ora li avrebbe comprati a 2 euro al kg. Ciò rinnovò gli sforzi dei contadini che acquistarono pomodori ad 1 euro nei paesi vicini e li rivendettero a 2 euro. Presto il rifornimento diminuì progressivamente e gli abitanti del villaggio cominciarono a tornare alle loro fattorie. L'offerta salì a 2,5 euro al kg ma la disponibilità di pomodori divenne così piccola che era una vera fatica trovare altri pomodori. I contadini andarono più lontano. Trovarono i pomodori e li acquistarono anche a 1,5 euro e li rivendettero a 2,5 euro. Tutti i pomodori acquistati dall’uomo vennero messi in un magazzino nel paese.
L'uomo annunciò che ora voleva comprare i pomodori a 5 euro al kg, tuttavia, dovendo andare in città per alcuni affari, il suo assistente avrebbe fatto da compratore in sua vece. In assenza dell'uomo, l'assistente disse ai contadini: "Guardate tutti questi pomodori nel magazzino; ora voglio venderveli a 3,5 euro al kg e, quando tornerà dalla città, glieli rivenderete a 5 euro al kg". I contadini misero insieme tutti i loro risparmi e comprarono i pomodori.
Poi non videro più né l'uomo né il suo assistente, solo pomodori dappertutto.
Il paese sono i mercati azionari. I contadini sono i facenti parte del “parco buoi”. I pomodori sono i titoli azionari. In alcuni casi a Wall Street ma anche a Piazza Affari è successo anche questo.
L'uomo annunciò che ora li avrebbe comprati a 2 euro al kg. Ciò rinnovò gli sforzi dei contadini che acquistarono pomodori ad 1 euro nei paesi vicini e li rivendettero a 2 euro. Presto il rifornimento diminuì progressivamente e gli abitanti del villaggio cominciarono a tornare alle loro fattorie. L'offerta salì a 2,5 euro al kg ma la disponibilità di pomodori divenne così piccola che era una vera fatica trovare altri pomodori. I contadini andarono più lontano. Trovarono i pomodori e li acquistarono anche a 1,5 euro e li rivendettero a 2,5 euro. Tutti i pomodori acquistati dall’uomo vennero messi in un magazzino nel paese.
L'uomo annunciò che ora voleva comprare i pomodori a 5 euro al kg, tuttavia, dovendo andare in città per alcuni affari, il suo assistente avrebbe fatto da compratore in sua vece. In assenza dell'uomo, l'assistente disse ai contadini: "Guardate tutti questi pomodori nel magazzino; ora voglio venderveli a 3,5 euro al kg e, quando tornerà dalla città, glieli rivenderete a 5 euro al kg". I contadini misero insieme tutti i loro risparmi e comprarono i pomodori.
Poi non videro più né l'uomo né il suo assistente, solo pomodori dappertutto.
Il paese sono i mercati azionari. I contadini sono i facenti parte del “parco buoi”. I pomodori sono i titoli azionari. In alcuni casi a Wall Street ma anche a Piazza Affari è successo anche questo.
lunedì 31 gennaio 2011
Trend following o analisi fondamentale?
E’ meglio l’analisi fondamentale o il “trend following”? Spesso ci viene fatta questa domanda. In realtà i due concetti non sono alternativi ma complementari. Chi opera sui mercati finanziari in maniera professionale lo sa molto bene. L’analisi fondamentale (per le azioni) e lo studio dei parametri economici (per le commodities e le valute) sono utilissime per la composizione del portafoglio mentre il concetto di “trend following” è fondamentale per il timing di investimento. Una volta definito il portafoglio e stabilite le regole, queste però vanno rispettate rigidamente altrimenti si va incontro al disastro. Il “fattore vincente” quindi é la disciplina cioé l'applicazione delle regole stabilite in precedenza. Controllare le proprie emozioni non é semplice per nessuno.
mercoledì 26 gennaio 2011
David Druz. Strategia di trend following
David Druz ha fondato la Tactical Investment Management Corporation nel 1981, una società che si occupa di trading basandosi sul concetto di “trend following”. Viene gestito un portafoglio diversificato a livello mondiale contenente materie prime e valute con l’obiettivo di una crescita a lungo termine. Il portafoglio non comprende né azioni né obbligazioni.
La tabella sopraindicata mostra le performance mensili e annuali al netto di tutte le tasse e le commissioni.
Rendimento annuale medio composto dal 1981 è del +22,6%
Rendimento medio ultimi 15 anni: +21,9%
Rendimento medio ultimi 10 anni: +25,0%
Rendimento medio ultimi 5 anni: +31,9%
Rendimento ultimo anno: +69,0%
La tabella sopraindicata mostra le performance mensili e annuali al netto di tutte le tasse e le commissioni.
Rendimento annuale medio composto dal 1981 è del +22,6%
Rendimento medio ultimi 15 anni: +21,9%
Rendimento medio ultimi 10 anni: +25,0%
Rendimento medio ultimi 5 anni: +31,9%
Rendimento ultimo anno: +69,0%
La Tactical Investment Management Corporation di David Druz ha sede ad Haleiwa nelle Isole Hawaii
martedì 4 gennaio 2011
Borsa FTSE Italia All-Share ultimo anno
Il 30 dicembre 2009 l’indice FTSE Italia All-Share faceva registrare il valore di 23.653. Un anno dopo, il 30 dicembre 2010 l’indice è pari a 20.936. In un anno l’indice della borsa italiana ha perso il -11,48%.
Il 30 dicembre 2002 l’indice faceva registrare il valore di 22.731. In otto anni l’indice di borsa ha perso il -7,89%. Eppure proprio il giorno di Capodanno c’era chi parlava di come la borsa sia un “investimento per il lungo termine” …
Il 30 dicembre 2002 l’indice faceva registrare il valore di 22.731. In otto anni l’indice di borsa ha perso il -7,89%. Eppure proprio il giorno di Capodanno c’era chi parlava di come la borsa sia un “investimento per il lungo termine” …
giovedì 30 dicembre 2010
martedì 28 dicembre 2010
Trading. La dimensione dei profitti e delle perdite
Nella professione del trading è necessario avere buoni profitti dalle operazioni in guadagno, ma allo stesso tempo assicurarsi che le operazioni in perdita non generano perdite così pesanti da compromettere il rendimento globale dell’investimento. La realtà dice che, nel corso del tempo, si fanno i profitti su circa il 50% delle operazioni e si perde denaro per l 'altra metà. Quindi, se si vogliono realizzare risultati costanti nel tempo, la dimensione dei profitti delle operazioni in guadagno deve essere superiore alla dimensione delle perdite. Facile a dirsi ma molto difficile da realizzare nella realtà. Le perdite vanno tagliate. Sempre e comunque. Questa rimane la regola aurea su tutti i mercati.
venerdì 24 dicembre 2010
martedì 21 dicembre 2010
Trading. Le regole più importanti
D. Quali sono le due regole principali nel trading?
R. "La prima regola é quella di tagliare le perdite. La seconda é quella di non dimenticare mai la prima regola"
R. "La prima regola é quella di tagliare le perdite. La seconda é quella di non dimenticare mai la prima regola"
venerdì 17 dicembre 2010
Il trading per Jesse Livermore
"Il trading è il lavoro più affascinante del mondo. Ma non è un lavoro per gli stupidi, i mentalmente pigri, persone di inferiore equilibrio emotivo, avventurieri che pensano di diventare ricchi in poco tempo. Questi moriranno poveri".
Il brano é tratto da "Reminiscences of a Stock Operator", libro intervista di Edwin LeFèvre a Jesse Livermore. The Sun Dial Press, Inc. Garden City, New York, Copyright 1923 by George Doran Company.
Il brano é tratto da "Reminiscences of a Stock Operator", libro intervista di Edwin LeFèvre a Jesse Livermore. The Sun Dial Press, Inc. Garden City, New York, Copyright 1923 by George Doran Company.
giovedì 16 dicembre 2010
Trading. Differenze di approccio
Dalla email di un lettore:
Quale è secondo Voi la differenza tra un trader professionista ed un investitore dilettante?
Risposta
Il trader professionista, quello bravo, se acquista un titolo a 100,00, quando lo stesso scende e arriva a 95,00 vende e non se ne fa un problema. Chiude l’operazione con una perdita limitata e non ci pensa più.
Al contrario l’investitore dilettante, quando il titolo va a 95,00 è preoccupato ma comunque non vende. Quando l’azione raggiunge 90,00 è molto preoccupato ma ancora ottimista. A 80,00 dice: “Non ho venduto a 95 e non venderò certo adesso”. A 50,00, avendo perso la metà del capitale investito, dice: “Si va bene ma prima o poi questo titolo risalirà”. A 10,00 è disperato ma continua a dire: “Non vendo. Lascerò le azioni in eredità ai miei bambini”
Purtroppo sono storie vere e ne possiamo raccontare a centinaia
Quale è secondo Voi la differenza tra un trader professionista ed un investitore dilettante?
Risposta
Il trader professionista, quello bravo, se acquista un titolo a 100,00, quando lo stesso scende e arriva a 95,00 vende e non se ne fa un problema. Chiude l’operazione con una perdita limitata e non ci pensa più.
Al contrario l’investitore dilettante, quando il titolo va a 95,00 è preoccupato ma comunque non vende. Quando l’azione raggiunge 90,00 è molto preoccupato ma ancora ottimista. A 80,00 dice: “Non ho venduto a 95 e non venderò certo adesso”. A 50,00, avendo perso la metà del capitale investito, dice: “Si va bene ma prima o poi questo titolo risalirà”. A 10,00 è disperato ma continua a dire: “Non vendo. Lascerò le azioni in eredità ai miei bambini”
Purtroppo sono storie vere e ne possiamo raccontare a centinaia
martedì 30 novembre 2010
L'investimento lungo termine per Burton Malkiel
Burton Malkiel fornisce la sua opinione in un articolo sul Wall Street Journal:
"A seguito della recente crisi finanziaria, molti investitori ritengono che i metodi tradizionali di gestione del portafoglio (Investimento per il lungo termine) non funzionano più. Essi pensano che l'acquisto ed il mantenimento del titolo nel portafoglio è obsoleto, e che il successo dipende da una tempistica abile nel comprare e nel vendere i titoli (trading)"
"A seguito della recente crisi finanziaria, molti investitori ritengono che i metodi tradizionali di gestione del portafoglio (Investimento per il lungo termine) non funzionano più. Essi pensano che l'acquisto ed il mantenimento del titolo nel portafoglio è obsoleto, e che il successo dipende da una tempistica abile nel comprare e nel vendere i titoli (trading)"
mercoledì 17 novembre 2010
Trend Following. John W. Henry
Domanda: Attualmente nell’economia mondiale c'è in corso una recessione che confina con una depressione. Come sta andando la John Henry & Co?
John W. Henry: Molto bene. Le nostre performance sono di oltre il 20 per cento per il solo 2010.
Domanda: E come avete fatto?
John W. Henry: Noi utilizziamo una metodologia basata su formule matematiche di fatto. E soprattutto seguiamo il trend. Siamo trend follower.
Domanda: Cosa vuol dire? Come funziona?
John W. Henry: Facciamo trading sui titoli azionari, ma non è questo il nostro business principale. Operiamo soprattutto su materie prime, valute e tassi di interesse. C'è stata una forte tendenza al ribasso del dollaro. C'è stata anche una forte tendenza sui tassi di interesse.
Domanda: Ma il dollaro è calato nel 2010. In che modo avete operato in questa situazione?
John W. Henry: Abbiamo seguito la tendenza al ribasso del dollaro USA e abbiamo operato sul mercato delle valute vendendo dollari.
John W. Henry: Molto bene. Le nostre performance sono di oltre il 20 per cento per il solo 2010.
Domanda: E come avete fatto?
John W. Henry: Noi utilizziamo una metodologia basata su formule matematiche di fatto. E soprattutto seguiamo il trend. Siamo trend follower.
Domanda: Cosa vuol dire? Come funziona?
John W. Henry: Facciamo trading sui titoli azionari, ma non è questo il nostro business principale. Operiamo soprattutto su materie prime, valute e tassi di interesse. C'è stata una forte tendenza al ribasso del dollaro. C'è stata anche una forte tendenza sui tassi di interesse.
Domanda: Ma il dollaro è calato nel 2010. In che modo avete operato in questa situazione?
John W. Henry: Abbiamo seguito la tendenza al ribasso del dollaro USA e abbiamo operato sul mercato delle valute vendendo dollari.
giovedì 11 novembre 2010
Fastweb. Probabile delisting
L'offerta di acquisto residuale di azioni FASTWEB da parte di SWISSCOM al prezzo di 18 euro per azione chiude venerdi' 12 novembre 2010. SWISSCOM e' determinata ad operare il delisting del titolo FASTWEB dal listino di Borsa Italiana. Lo ha fatto capire il CEO di SWISSCOM, Carsten Schloter: "Siamo determinati a ritirare Fastweb dal listino e la fusione e' un'opzione che abbiamo a disposizione, ma nessuna decisione e' stata presa in merito. Siamo investitori di lungo periodo in Italia, che continuerà a essere il nostro principale mercato dopo la Svizzera. SWISSCOM continuerà ad operare sul mercato italiano come societa' italiana con il proprio marchio. FASTWEB e' ben posizionata in Italia grazie alla sua infrastruttura, al marchio e alla reputazione e per questo vogliamo sfruttare tutte le opportunità di crescita. Questo significa spingere sulla crescita organica, ma anche osservare bene il mercato per avere un ruolo nel processo di consolidamento. Il delisting di Fastweb ci offre maggiore flessibilità strategica per partecipare a questo processo".
Si conclude così l’avventura di Fastweb sul listino di Piazza Affari e per chi ancora crede nell’investimento in borsa per il lungo termine basta ricordare che FASTWEB, allora E.BISCOM, fu quotata e 160 euro nel lontano marzo dell’anno 2000.
Si conclude così l’avventura di Fastweb sul listino di Piazza Affari e per chi ancora crede nell’investimento in borsa per il lungo termine basta ricordare che FASTWEB, allora E.BISCOM, fu quotata e 160 euro nel lontano marzo dell’anno 2000.
mercoledì 3 novembre 2010
Trend Following. L’esempio di Chadwick Investment Group
Il Chadwick Investment Group, gestito da Justin Vandergrift, é un esempio di come un Fondo di Investimento, gestito con criteri di trend following, possa avere, in poco tempo, delle performance profittevoli anche in anni in cui le borse mondiali hanno fatto registrare forti perdite.
venerdì 22 ottobre 2010
Trader di successo
Chi sono alcuni dei grandi trader che hanno avuto successo negli ultimi anni?
Bruce Kovner: Kovner è da sempre un trader che segue la tendenza. La sua storia é evidenziata dall’intervista rilasciata a Jack Schwager's e contenuta in “Market Wizards”. Kovner gestisce un patrimonio di oltre 3,5 miliardi di USD.
John W. Henry. Anche lui è un trader trend follower. Gestisce un patrimonio di 840 milioni di USD.
Bill Dunn. Nel solo 2008 Bill Dunn, tramite le sue tecniche di trend following, ha guadagnato circa 80 milioni di USD, quando nel resto del mondo c’è stata una crisi finanziaria senza precedenti.
David Harding. Harding è un trader trend follower e gestisce un patrimonio del valore di oltre 670 milioni di USD.
Kenneth Tropin. Ha guadagnato 120 milioni di USD nel solo 2008 adottando le sue tecniche di trend following.
Bruce Kovner: Kovner è da sempre un trader che segue la tendenza. La sua storia é evidenziata dall’intervista rilasciata a Jack Schwager's e contenuta in “Market Wizards”. Kovner gestisce un patrimonio di oltre 3,5 miliardi di USD.
John W. Henry. Anche lui è un trader trend follower. Gestisce un patrimonio di 840 milioni di USD.
Bill Dunn. Nel solo 2008 Bill Dunn, tramite le sue tecniche di trend following, ha guadagnato circa 80 milioni di USD, quando nel resto del mondo c’è stata una crisi finanziaria senza precedenti.
David Harding. Harding è un trader trend follower e gestisce un patrimonio del valore di oltre 670 milioni di USD.
Kenneth Tropin. Ha guadagnato 120 milioni di USD nel solo 2008 adottando le sue tecniche di trend following.
martedì 19 ottobre 2010
SS Lazio. Primato anche in borsa
Ad inizio anno il titolo della SS Lazio, quotato alla borsa italiana, valeva 0,300 euro. Ieri in chiusura valeva 0,900. La crescita da inizio anno è del +200%. La capitalizzazione della Lazio in borsa è triplicata passando dai circa 20 mln di euro di inizio anno ai 61 mln di euro di ieri. Una grande soddisfazione oltre che per i tifosi anche per gli azionisti. Una Lazio prima in classifica in campionato e con ottime performance anche a Piazza Affari.
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