“Il consiglio più importante per un trader che inizia la propria attività è quello di non farsi sfuggire mai la situazione di mano. Devi avere la capacità di chiudere in perdita per 20 o 30 volte consecutive ed avere ancora denaro sul tuo conto corrente. Quanto io faccio trading inizialmente rischio il 5 % del totale dell’ammontare del mio portafoglio. Se chiudo quell’operazione in perdita, non è importante quanto forte io mi senta, sulla mia prossima operazione rischierò al massimo il 4% del totale del mio portafoglio. Se chiuderò in perdita di nuovo, nelle operazioni successive, rischierò il 3 e poi il 2% del mio portafoglio. Occorre quindi ridurre la dimensione delle operazioni di trading durante una “striscia” di operazioni negative”.
Il brano é tratto dall'intervista di Jack.D.Schwager a Randy McKay nel libro "The New Market Wizard".
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martedì 16 marzo 2010
martedì 8 dicembre 2009
Il rischio di portafoglio per Larry Hite
Per Larry Hite è di fondamentale importanza la gestione del rischio di portafoglio, anzi è la condizione primaria per ottenere profitti costanti nell'attività di trading sui mercati finanziari.
“Per me comprare caffè, oro o IBM è la stessa cosa. In ogni caso, la mia posizione non sarà più dell'1% del mio portafoglio e in ogni caso non perderò più dell'1 o del 2%”
Il brano é tratto da un'intervista a Larry Hite da parte di Jack D. Schwager contenuta nel libro Market Wizard - Interviews with top trader, HarperBusiness - 1993.
“Per me comprare caffè, oro o IBM è la stessa cosa. In ogni caso, la mia posizione non sarà più dell'1% del mio portafoglio e in ogni caso non perderò più dell'1 o del 2%”
Il brano é tratto da un'intervista a Larry Hite da parte di Jack D. Schwager contenuta nel libro Market Wizard - Interviews with top trader, HarperBusiness - 1993.
venerdì 24 aprile 2009
Chi investe in azioni o obbligazioni lo fa a suo rischio
A proposito della vicenda ALITALIA ieri il Ministro della Funzione Pubblica e Innovazione Renato Brunetta ha dichiarato: "Chi investe in azioni o obbligazioni lo fa a suo rischio".
E’ una frase semplice e diretta ma molto difficile da digerire soprattutto per chi è titolare di bond e obbligazioni ALITALIA. Contiene un fondo di assoluta verità. Il rischio potenziale per chi acquista azioni o obbligazioni è quello di perdere il capitale investito o gran parte di esso.
Troppe persone spesso lo dimenticano e pagano con perdite molto pesanti le loro scelte di investimento.
E’ una frase semplice e diretta ma molto difficile da digerire soprattutto per chi è titolare di bond e obbligazioni ALITALIA. Contiene un fondo di assoluta verità. Il rischio potenziale per chi acquista azioni o obbligazioni è quello di perdere il capitale investito o gran parte di esso.
Troppe persone spesso lo dimenticano e pagano con perdite molto pesanti le loro scelte di investimento.
giovedì 9 aprile 2009
Perché sui mercati finanziari molti trader falliscono?
Il motivo del fallimento di molti trader è lo stesso per cui molti piccoli coccodrilli non raggiungono la fase adulta. Alcuni muoiono per le cattive condizioni meteorologiche, altri vengono mangiati dai predatori, altri ancora periscono in lotte per il controllo del territorio. E’ la teoria di Charles Darwin sull’evoluzione della specie. Solo i più forti resistono perché hanno capito i pericoli dell’ambiente che li circonda e quindi hanno sviluppato maggiori capacità di adattamento.
Nei mercati finanziari è un po’ la stessa cosa. Non esistono statistiche ufficiali ma la percentuale di trader che non ha successo è molto elevata. Alcuni, dopo aver accumulato perdite consistenti, si ritirano e decidono di fare altro nella vita. Altri falliscono (o fanno fallire i loro clienti) dopo aver perso vere e proprie fortune finanziarie. Chi resiste sono quelli che hanno dimostrato maggiori capacità di adattamento agli avvenimenti che succedono sui mercati azionari ma soprattutto hanno capito che la gestione del rischio è il fattore fondamentale da tenere sotto controllo.
Quando si opera sui mercati finanziari (futures, options, valute, ETF, azioni, obbligazioni) comprendere la gestione del rischio significa sopravvivere.
Nei mercati finanziari è un po’ la stessa cosa. Non esistono statistiche ufficiali ma la percentuale di trader che non ha successo è molto elevata. Alcuni, dopo aver accumulato perdite consistenti, si ritirano e decidono di fare altro nella vita. Altri falliscono (o fanno fallire i loro clienti) dopo aver perso vere e proprie fortune finanziarie. Chi resiste sono quelli che hanno dimostrato maggiori capacità di adattamento agli avvenimenti che succedono sui mercati azionari ma soprattutto hanno capito che la gestione del rischio è il fattore fondamentale da tenere sotto controllo.
Quando si opera sui mercati finanziari (futures, options, valute, ETF, azioni, obbligazioni) comprendere la gestione del rischio significa sopravvivere.
giovedì 2 aprile 2009
La gestione del rischio secondo Bruce Kovner
Bruce Kovner è uno dei più importanti trader del mondo. Per lui la gestione del rischio è di gran lunga il fattore più importante da tenere sotto controllo per ottenere profitti costanti nella gestione del proprio portafoglio:
”Per prima cosa la gestione del rischio è l’argomento più importante da comprendere bene. Non eccedere nelle posizioni, (undertrade), è il secondo consiglio che darei. Qualsiasi posizione tu pensi di dover prendere, diminuiscila almeno della metà. La mia esperienza con i trader “novizi” mi dice che la loro posizione sia da tre a cinque volte troppo grande. Essi stanno prendendo tra il 5 o il 10 per cento del rischio in un trade quando dovrebbero prendersi invece l’1 o il 2 per cento”
Il brano é tratto da un'intervista a Bruce Kovner da parte di Jack D. Schwager contenuta nel libro Market Wizard - Interviews with top trader, HarperBusiness - 1993.
”Per prima cosa la gestione del rischio è l’argomento più importante da comprendere bene. Non eccedere nelle posizioni, (undertrade), è il secondo consiglio che darei. Qualsiasi posizione tu pensi di dover prendere, diminuiscila almeno della metà. La mia esperienza con i trader “novizi” mi dice che la loro posizione sia da tre a cinque volte troppo grande. Essi stanno prendendo tra il 5 o il 10 per cento del rischio in un trade quando dovrebbero prendersi invece l’1 o il 2 per cento”
Il brano é tratto da un'intervista a Bruce Kovner da parte di Jack D. Schwager contenuta nel libro Market Wizard - Interviews with top trader, HarperBusiness - 1993.
mercoledì 18 marzo 2009
Seguire la tendenza: William Eckhardt

Avendo una formazione analitico-matematica, William Eckhardt utilizza uno stile di trading prettamente sistematico. Pur essendo praticamente sconosciuto al grande pubblico, la ETC gestisce circa 700 milioni di USD. Le 4 regole regine per la gestione del portafoglio sono le seguenti:
- Tagliare le perdite;
- Lasciar correre i profitti;
- Seguire la tendenza primaria;
- Gestire il rischio di portafoglio.
Il grafico indica una comparazione tra le performance della Eckhardt Trading Company e il Dow Jones dal 1991 al 2008.
E’ possibile leggere una sua intervista nel libro di Jack D. Schwager “The New Market Wizard”.
venerdì 13 marzo 2009
Borsa: Rischio e volatilità
Quello sopraindicato è il grafico relativo alla volatilità dell’indice MIBTEL della Borsa Italiana degli ultimi 7 anni (dati mensili). La media mensile della volatilità è di 1,1 ma, rispetto a questo valore, è facile identificare 3 valori di picco.
Il punto A (valore di 3,29), registrato nel mese di Luglio 2002, si trova in corrispondenza di una perdita del MIBTEL nei 6 mesi precedenti di circa il -30%.
Il punto A (valore di 3,29), registrato nel mese di Luglio 2002, si trova in corrispondenza di una perdita del MIBTEL nei 6 mesi precedenti di circa il -30%.
Il punto B (valore di 2,52) è relativo al mese di Maggio 2006 in corrispondenza di un mini-crash del MIBTEL in un mese di circa il -10%.
Il punto C (valori di 3,40 - 3,60) é relativo ai mesi di Settembre e Ottobre 2008 e viene registrato in corrispondenza del crollo dell’indice MIBTEL dell’estate 2008 di circa il -50%.
In altri termini, i forti ribassi dell’indice MIBTEL sono accompagnati da un rilevante aumento della volatilità. In queste situazioni, sia che si operi “LONG” (al rialzo) o “SHORT” (al ribasso), diventa assolutamente fondamentale la gestione del rischio sia della singola posizione sia dell’intero portafoglio.
In altri termini, i forti ribassi dell’indice MIBTEL sono accompagnati da un rilevante aumento della volatilità. In queste situazioni, sia che si operi “LONG” (al rialzo) o “SHORT” (al ribasso), diventa assolutamente fondamentale la gestione del rischio sia della singola posizione sia dell’intero portafoglio.
giovedì 5 marzo 2009
Come rovinarsi investendo in argento. La storia della famiglia Hunt

Perché investirono sull’argento? Gli USA erano in recessione mentre l'inflazione cresceva continuamente. La famiglia Hunt pensò che l' argento sarebbe diventato un bene rifugio così come l' oro.
Al contrario invece il prezzo dell’argento precipitò sotto la soglia dei 10 USD sotto la spinta di vendite consistenti ed in soli due mesi essi si ritrovarono praticamente sul lastrico. L’argento fu per la famiglia Hunt un’operazione disastrosa. L’investimento si concluse con 1 miliardo di USD di perdite. L’operazione lasciò anche strascichi legali per gli Hunt che furono condannati da un tribunale USA a pagare oltre di 130 milioni di dollari ad una società mineraria peruviana (la Minpeco), per le perdite da questa subite all'atto dell' impennata artificiale dei prezzi dell' argento.
La famiglia Hunt si ritrovò in fortissime difficoltà economiche e dovette vendere anche la scuderia di cavalli della quale la famiglia si faceva vanto. Nelson Bunker Hunt dichiarò bancarotta nel settembre del 1988.
martedì 3 marzo 2009
Il rischio secondo Warren Buffett
"Il rischio in borsa nasce dal non sapere cosa stai facendo". Da un'intervista a Warren Buffett attuale principale azionista della Berkshire Hathaway.
venerdì 13 febbraio 2009
La gestione del rischio secondo Larry Hite
Larry Hite da un’importanza fondamentale alla gestione del rischio. Per lui è il fattore più importante da tenere sotto controllo per ottenere profitti costanti nella gestione del proprio portafoglio:
«Uno dei più grossi trader sul mercato del caffé mi chiese come potessi io sapere più di lui del caffé, lui conosceva i ministri, sapeva dove erano le barche che lo trasportavano. Sapeva tutto del caffé. Io gli risposi che aveva ragione e infatti non sapevo niente del caffé, neanche lo bevevo. "E allora come fai a fare trading sul caffé?" Io gli risposi semplicemente: "controllando il rischio". Lui mi pose la stessa domanda altre cinque volte, ottenendo sempre la stessa risposta. Tre mesi dopo seppi che aveva bruciato 100 milioni di USD sul mercato del caffé. Evidentemente non aveva capito cosa intendevo»
«Uno dei più grossi trader sul mercato del caffé mi chiese come potessi io sapere più di lui del caffé, lui conosceva i ministri, sapeva dove erano le barche che lo trasportavano. Sapeva tutto del caffé. Io gli risposi che aveva ragione e infatti non sapevo niente del caffé, neanche lo bevevo. "E allora come fai a fare trading sul caffé?" Io gli risposi semplicemente: "controllando il rischio". Lui mi pose la stessa domanda altre cinque volte, ottenendo sempre la stessa risposta. Tre mesi dopo seppi che aveva bruciato 100 milioni di USD sul mercato del caffé. Evidentemente non aveva capito cosa intendevo»
Larry Hite non rischia mai oltre l'1% del suo capitale in singole operazioni. Questo lo rende assolutamente indifferente a qualsiasi mutamento di mercato, e ciò lo aiuta a gestire al meglio il suo portafoglio globale.
Il brano é tratto da un'intervista a Larry Hite da parte di Jack D. Schwager contenuta nel libro Market Wizard - Interviews with top trader, HarperBusiness - 1993.
giovedì 29 gennaio 2009
Il Rischio Reale di Portafoglio (Max DrawDown)
Colonna A = Mese;
Colonna B = Profitto (o perdita) Mensile;
Colonna C = Profitto (o perdita) Cumulato (Somma totale elementi Colonna B);
Colonna D = Massimo Profitto Cumulato = MAX(tutti gli elementi della Colonna C);
Colonna E = Rischio per operazione = Colonna C (giorno X) – Colonna D (giorno X-1);
Il Rischio Reale di Portafoglio (Max DrawDown) è rappresentato dal minimo valore della colonna E.
Nota: L’esempio indica una cadenza mensile ma il Rischio Reale di portafoglio si può calcolare anche dopo ogni singola operazione sostituendo il mese con la data di chiusura dell'operazione.
martedì 27 gennaio 2009
Il Rischio Reale o DrawDown

Se un’operazione raggiunge un profitto del +40% e cambia la tendenza per cui il profitto va da +40% a +20%, il rischio reale di questa operazione è uguale a -20% (20% - 40% = -20%). Il profitto rimane sempre positivo ma da +40% è arrivato a +20%. Si sono restituiti al mercato 20 punti percentuali di profitto. In questo caso quindi il rischio reale è quanto, del profitto cumulato fino a quel momento, si restituisce in pratica al mercato.
Se un’operazione non ha mai generato profitti ma solo una perdita (profitto = 0%), e la perdita finale arriva a -30%, il rischio reale di questa operazione è uguale a -30% (-30% - 0% = -30%). Il profitto era 0% ed è arrivato a -30%. In questo caso la perdita reale, in termini percentuali, corrisponde al Rischio Reale.
PPF = Profitto (o Perdita) finale (in termini percentuali)
PMax = Profitto massimo (in termini percentuali)
RR = Rischio Reale
RR = PPF – PMax
Gestire il rischio di una singola operazione, di un singolo titolo, ma soprattutto dell’intero portafoglio (Max DrawDown), rappresenta la quarta regola regina.
lunedì 26 gennaio 2009
Il Rischio Potenziale
La probabilità che ciò avvenga è in ogni caso bassa. I titoli si muovono anticipando le notizie e quindi, nel caso in cui venga utilizzato un sistema di trading che sfrutti l’andamento delle tendenze, (medie mobili o break-out per esempio), il segnale di uscita avviene, di solito, prima che la tendenza al ribasso porti il titolo a livelli di prezzo difficili da recuperare.
Nel caso di ALITALIA, solo il 31 Maggio 2009 si saprà quanto sia l'ammontare delle risorse che affluiranno al Fondo previsto dal Governo, (costituito da conti bancari dimenticati, assegni circolari mai riscossi, depositi, anche postali e assicurativi, "dormienti" - appunto - da oltre 10 anni) destinato al parziale risarcimento degli azionisti.
E’ preferibile quindi seguire la tendenza e non cercare di anticiparla. Il rischio di rimanere con il cerino acceso è molto alto.
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