Nel libro “La fabbrica dei soldi” scritto da Giancarlo Galli ed edito da Mondadori viene raccontato un colloquio tra il nonno di Alessandro Camussi e il senatore Giovanni Agnelli, fondatore della FIAT e nonno dell’Avvocato Gianni Agnelli. I due erano stati compagni di scuola e il senatore era famoso perché era riuscito a diventare azionista di maggioranza della FIAT dopo aver sbaragliato gli altri azionisti che insieme a lui avevano fondato l’azienda automobilistica. Il colloquio, in dialetto piemontese, sarebbe stato in questi termini:
“Tse se ‘n asiunista ‘d minoranza”?
“Certament”
“Alura tse se ‘n cujun!”
Un’analisi breve, diretta e spietata di come troppo spesso vengono considerati gli azionisti di minoranza da quelli di maggioranza: un immenso parco buoi.