venerdì 26 febbraio 2010

Warren Buffett sul concetto di "value investor"

“Il value investor cerca azioni il cui prezzo è ingiustificatamente basso rispetto al valore intrinseco di tali azioni”. Warren Buffett

giovedì 25 febbraio 2010

Trading. Richard Donchian il padre del trend following

Richard Donchian può essere considerato, senza ombra di dubbio, uno dei padri dei trading system basati sul concetto di “trend following”. Fu lui l’inventore di un sistema basato sull’incrocio di due medie mobili (5 e 20 giorni). L’ipotesi base è che i prezzi si muovono secondo ben determinate tendenze sia al rialzo che al ribasso. Ha scritto molti articoli al riguardo e le sue Donchian's 20 guides to trading commodities possono essere considerate come quelle che costituiscono la base per i più moderni trading system che sono basati sul concetto di seguire la tendenza in corso.

mercoledì 24 febbraio 2010

FASTWEB. Guadagni e perdite in borsa

Nel marzo 2000, quando si parlava di new economy, Francesco Micheli e Silvio Scaglia decisero di quotare alla borsa italiana la società E.BISCOM, poi diventata FASTWEB, al prezzo di 160 euro per azione. All’IPO aderirono 114.000 investitori. Il progetto industriale era sfidante e allo stesso tempo innovativo: creare una rete in fibra ottica per distribuire servizi TV, internet e tlc in ogni casa d’Italia. L’idea industriale riesce: FASTWEB, pur non facendo registrare brillanti risultati di bilancio, diventa la seconda compagnia di telecomunicazioni su rete fissa in Italia. Nel 2003 Francesco Micheli, allora importante azionista di E.BISCOM, comunicò la decisione di lasciare definitivamente la società di tlc. Nel 2007 Silvio Scaglia vendette la sua quota in FASTWEB (il 18,75%) agli svizzeri di SWISSCOM valutando il titolo 47,00 euro per azione. Per Francesco Micheli prima e Silvio Scaglia poi, è stata un’operazione finanziaria altamente redditizia. Entrambi sono usciti dalla società con fortissime plusvalenze. E per gli altri azionisti come è andata a finire?

Ai prezzi della chiusura di ieri (15,05 euro) per quelli che hanno investito nel marzo 2000 nell’IPO di E.BISCOM, pagando i titoli 160 euro, la perdita è del -90,6%. Per SWISSCOM, la società di TLC elvetica, che ha acquistato i titoli a 47,00 euro, la perdita è del -68%.

Nel frattempo FASTWEB ha staccato un po’ di dividendi. Una ben magra consolazione per chi ha accumulato pesanti perdite il cui recupero è molto difficile.

martedì 23 febbraio 2010

Conoscere la borsa e gli strumenti finanziari

Sul sito di BorsaItaliana é possibile scaricare un documento che rappresenta una breve guida al ruolo di Borsa Italiana e illustra le caratteristiche dei principali strumenti finanziari. Il documento é diviso nei seguenti capitoli:

IL MERCATO E I SUOI ATTORI. Qui vengono descritti il ruolo di Borsa Italiana, della Banca d'Italia, il funzionamentoi del mercato, le aste di borsa e le metodologie di calcolo degli Indici azionari;
LE SOCIETA' QUOTATE ED IL MERCATO. Comunicati price sensitive, operazioni sul capitale e Offerte pubbliche di Acquisto;
GLI STRUMENTI. BOT, BTP, Obbligazioni, Opzioni, Futures, ETF e Fondi Comuni di Investimento.

mercoledì 17 febbraio 2010

Borsa. Fate le cose semplici

"In borsa le cose migliori da fare sono le cose semplici, ma farle è sempre molto difficile". Anonimo trader

lunedì 15 febbraio 2010

ALITALIA. Nuova società, vecchie perdite

“Le perdite di esercizio per il 2009 saranno inferiori a 300 milioni di euro considerando che nel primo trimestre erano 210 milioni, nel secondo 60 e che nella seconda metà e' stato registrato un pareggio". Sono parole di Rocco Sabelli, amministratore delegato della nuova ALITALIA. Il Presidente Roberto Colaninno ha affermato che "per il momento non é previsto alcun aumento di capitale, cosa che sarà confermata se questi programmi si realizzeranno così come speriamo". Più che numeri della nuova ALITALIA sembrano quelli della vecchia. Gli ultimi due trimestri sono stati in pareggio e forse il 2010 sarà migliore del 2009. E’ la speranza soprattutto per i capitani coraggiosi che, dalle parole di Colaninno, non sembra abbiano voglia di conferire nuovo capitale nella società.

venerdì 12 febbraio 2010

Preoccupazione per i crolli di borsa

"Eravamo preoccupati che il crollo della borsa intaccasse in modo permanente la fiducia nella City. Ma abbiamo scoperto che non vi era nulla che avidità e avarizia non potessero superare"

Brian Winterflood, fondatore della Winterflood Securities, aun anno del crollo del mercato azionario del 1987. Daily Telegraph, 18 ottobre 1988.

giovedì 11 febbraio 2010

La volatilità dell’indice FTSE ALL SHARE


Il grafico sopraindicato è quello relativo ai dati mensili di volatilità dell’indice FTSE ALL-SHARE della Borsa Italiana degli ultimi 9 anni. La media della volatilità riscontrata nel periodo è di 1,24.

Sono identificabili tre periodi in cui i valori sono nettamente sopra la media.

Il punto A (3,29), registrato nel mese di Luglio 2002, si trova in corrispondenza di una perdita del FTSE ALL-SHARE nei 6 mesi precedenti di circa il -30%.

Il punto B (3,60) é relativo al mese di Ottobre 2008 e viene registrato in corrispondenza del crollo dell’indice FTSE ALL-SHARE dell’estate 2008 di circa il -50%.

Il valore più alto di 3,82 (Punto C) é relativo al mese di Ottobre 2009 e viene registrato in corrispondenza della forte crescita dell’indice FTSE ALL-SHARE di Settembre – Ottobre 2009.

In altri termini, i forti movimenti dell’indice FTSE-ALL SHARE sono accompagnati da un forte aumento della volatilità.

mercoledì 10 febbraio 2010

Trading ed emozioni

Nel trading perdite consistenti sui propri investimenti tendono a far crescere stati d’animo assolutamente negativi e, in alcuni casi, si è vicini anche a stati di depressione. Ma la sensazione di euforia che si vive spesso dopo grandi guadagni assomiglia spesso ad una buccia di banana. Alcuni tra i più famosi trader mondiali raccontano in “Market Wizard” che le perdite più consistenti le hanno vissute dopo aver chiuso diverse operazioni con enormi profitti. Il controllo delle emozioni nel trading è assolutamente fondamentale.

martedì 2 febbraio 2010

Medici e trading

Per motivi di lavoro mi capita a volte di parlare con veri e propri luminari della medicina e si finisce spesso a volte a parlare di borsa, investimenti e trading. I medici di successo hanno un reddito molto elevato e a volte si dilettano ad operare sui mercati finanziari acquistando azioni e obbligazioni. E’ curioso, anzi assolutamente stupefacente, come queste persone così studiose, metodiche, disciplinate e assolutamente attente ai particolari nella loro professione, quando passano a parlare di investimenti, iniziano ad acquistare e vendere titoli sulla base di istinto o di sensazioni, fidandosi magari di quello che qualcuno ha detto loro, cosa che non farebbero mai nella loro attività. E’ incredibile ma è così. Il risultato, quasi sempre, è l’accumulo di forti perdite derivante da operazioni di borsa.