Ad un anno dal fallimento della Lehman Brothers è intervenuto a New York , presso la Federal Hall di Wall Street, un luogo fortemente simbolico, il Presidente degli USA Barack Obama: “La crisi finanziaria mondiale è stata il risultato di un «fallimento collettivo» di responsabilità a Washington, Wall Street e in tutta l’America”. Ha aggiunto: “Un anno fa abbiamo sperimentato come il mercato può sbagliare, come la mancanza di regole di buon senso possa portare eccessi e abusi. Ad un anno di distanza è essenziale approvare le riforme che impediranno ad una crisi come quella attuale di ripetersi”. Infine un’affermazione impegnativa: “Non possiamo permettere alla storia di ripetersi”
Purtroppo per molti risparmiatori, la storia del capitalismo e dei mercati finanziari insegna proprio il contrario e cioè che la storia spesso si ripete ma soprattutto che i politici intervengono solo sempre “dopo” che i risparmiatori hanno accusato gravi perdite a fronte di crolli di borsa e/o fallimenti di società. Nell’Inghilterra del 1700 il “Bubble Act”, una legge che vietava l’emissione di azioni, venne varata dopo il fallimento della Compagnia dei mari del Sud che aveva causato forti perdite anche tra gli stessi parlamentari britannici. La politica del New Deal di Franklin Delano Roosvelt venne varata dopo il crollo di Wall Street del 1929. La riforma di Barack Obama viene varata dopo il fallimento della Lehman Brothers. I mercati finanziari non “sbagliano” ma soprattutto non si fanno regolare da nessun politico. Ci sono stati boom e crolli in passato. Ci saranno anche in futuro. E’ la natura stessa dei mercati finanziari.