lunedì 14 settembre 2009

Un portafoglio azionario prudente

La definizione e gestione di un portafoglio azionario è sicuramente uno degli argomenti più difficili da trattare in materia di investimenti finanziari, azionari in particolare. La prudenza quando si tratta di questa materia non è mai troppa.

Nella costituzione e nella gestione di un portafoglio occorre tener conto di numerosi fattori che influenzano in maniera marcata i risultati in termini di profitto e rischio: la liquidità dei titoli, il numero di titoli, la ripartizione del capitale sui titoli, la percentuale di reinvestimento degli utili, il peso di ogni singolo titolo (vedi anche sezione Metodologia), il timing di investimento.

Ci atterremo a qualche indicazione generale per la definizione di un portafoglio prudente riservandoci di trattare l’argomento nel dettaglio nel corso di articoli che pubblicheremo successivamente.

- Operare su titoli quotati in euro. Quando si opera su azioni estere non quotate in euro, oltre alla performance del titolo bisogna tener conto anche del rischio di cambio. Questo fa si che aumentano i rischi dell’investimento e quindi del portafoglio;
- Operare su titoli che abbiamo una larga capitalizzazione. Evitare di operare su titoli a bassa capitalizzazione e quindi non liquidi per i quali potrebbe presentarsi l’eventualità che il mercato, a fronte di un’offerta non abbia una corrispondente domanda. Operare sulle large e mid-cap. Evitare i “titolini”;
- Dividere il vostro capitale azionario in almeno 25-30 posizioni diverse;
- Non abbiate paura di rimanere liquidi. Se il mercato non presenta opportunità di investimento è meglio la liquidità;
- Nella scelta dei titoli privilegiare quelli che hanno avuto in passato una storia di utili per azione in crescita (EPS);
- Una volta aperta una posizione, fissare sempre un punto di uscita dalle vostre posizioni azionarie;
- Quando una azione parte al rialzo, seguire la tendenza;
- Non aumentare mai una posizione dopo una chiusura in perdita;

Sono indicazioni generali e comunque di buon senso per la gestione di un portafoglio “prudente”. Manca ancora la più importante: tagliare le perdite. Non abbiate paura di chiudere una posizione in perdita se la stessa è limitata. Se lasciate correre le perdite quella è la via principale per il disastro finanziario.