“Le istituzioni finanziarie troppo grandi per poter fallire, sono un grande problema che sta peggiorando, con ripercussioni a livello di "moral hazard" e di competitività dell'industria che sta diventando ancora più concentrata di quanto fosse prima della crisi. La maggior preoccupazione é l'enorme volume di debito corporate e pubblico in scadenza nei prossimi cinque anni. Se per varie ragioni i tassi di interesse dovessero salire, con i bilanci delle banche non ancora risanati, e possono farlo per ragioni di politica monetaria e perché lo spazio per il risanamento durerà ancora diversi anni, allora sarebbe una cosa preoccupante se si considera che i debiti bancari sono dell'ordine dei trilioni, ai quali bisogna aggiungere il debito pubblico, allora potrebbe materializzarsi un rischio per i debiti sovrani”
Queste sono le dichiarazioni del Governatore di Banca d'Italia Mario Draghi, intervenuto ieri ad un convegno finanziario.
Traduzione:
- Le grandi industrie nazionali ed internazionali sono molto indebitate e un aumento dei tassi di interesse sarebbe un effetto devastante sui loro bilanci;
- Il risanamento delle aziende durerà ancora parecchi anni;
- Le banche hanno concesso elevati prestiti alle aziende in difficoltà e non sono sicure che rientreranno dei loro soldi;
Personalmente diffidiamo da chi fa previsioni sui mercati finanziari ma questo è uno scenario preoccupante illustrato con chiarezza da una persona seria come Mario Draghi che, se confermato, non potrà che avere conseguenze anche sui mercati azionari e obbligazionari mondiali.