Ogni tanto capita di incontrare persone e si scoprono storie di borsa veramente incredibili. Un costruttore molto facoltoso, decide, su consiglio di una famosa società di private banking, di acquistare il titolo MEDIASET. Siamo nel lontano 2002. Il costruttore ed il private banker sono d’accordo sulla macro-analisi su questo titolo. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha vinto le elezioni appena un anno prima ed ha una maggioranza schiacciante in Parlamento. MEDIASET ha ottimi bilanci, è una società ben gestita e non può che trarre beneficio da questa situazione. MEDIASET quindi non può che salire in borsa. Un ottimo investimento per il lungo termine. A marzo 2002 il costruttore acquista 50.000 titoli MEDIASET a circa 10 euro per un investimento di 500.000 euro. Se lo può permettere.
Il risultato in borsa però è sconfortante. A ottobre 2002 MEDIASET tracolla a 5,500 euro. Impiega tre anni per risalire a 11 euro (marzo 2005) e poi, travolta dal crollo del mercato azionario, sprofonda a 3,200 euro. Venerdì scorso MEDIASET ha chiuso a 3,955 euro. La perdita per il costruttore è attualmente, al netto dei dividendi incassati, di circa 300.000 euro (-60%) rispetto al capitale investito. Per recuperare tale perdita MEDIASET deve risalire del +150% (vedi formula della percentuale di recupero).
Il costruttore adesso non è più cliente di quella società di private banking e mi ha detto: “Non farò mai più un’operazione del genere. L’errore non è stato quello di acquistare MEDIASET ma di non sapere mai quando uscire dal titolo e soprattutto quello di non aver chiuso la posizione quando la perdita era limitata”.
Tagliare le perdite. Non lo dimenticate mai.