mercoledì 30 settembre 2009

I dividendi di FINMECCANICA

Questi sono i dividendi di FINMECCANICA, la società che si occupa di difesa e aerospazio. Il gruppo, guidato da PierFrancesco Guarguaglini ha presentato in questi anni buoni dati di bilancio e sta attualmente attuando un'accorta politica di distribuzione dei dividendi ai propri azionisti. Nonostante il calo delle quotazioni avvenuto negli ultimi due anni, il rapporto dividendo/prezzo é in costante crescita. Il motivo probabilmente sta nel fatto che FINMECCANICA é una S.p.A. la cui maggioranza é di proprietà dello stato che, sempre alla ricerca di liquidità per le proprie esigenze di cassa, é ben felice di incassarne i lauti dividendi.

martedì 29 settembre 2009

I prezzi della azioni non salgono più ...

"Non importa se i prezzi delle azioni non salgono più. Io so come operare in un mercato al ribasso. Quello é il momento migliore per acquistare. La sola cosa che potrebbe andare storta sarebbe il collasso di Wall Street. Quello mi potrebbe mettere a terra"

Christopher Peach, studente di 16 anni, rovinato dal crollo del prezzo delle azioni dell'ottobre 1987. Daily Mail, 9 novembre 1987.

E' meglio non operare mai sui mercati finanziari in controtendenza ...

lunedì 28 settembre 2009

I dividendi di BULGARI

Dopo la pubblicazione dei dati di bilancio vengono sopra esposti i dati relativi ai dividendi del titolo BULGARI. Una politica accorta quella dei manager della società famosissima nel mondo dei gioielli e negli accessori di pregio: distribuire dividendi agli azionisti ma in una percentuale che non sia tale da compromettere gli investimenti che rappresentano da sempre il volano del business di BULGARI

mercoledì 16 settembre 2009

Warren Buffett e la presunta efficienza dei mercati azionari

“Investire in un mercato azionario in cui le persone credono che sia efficiente è come giocare a bridge con qualcuno a cui hanno spiegato che è inutile guardare le carte”

Da un'intervista a Warren Buffett attuale principale azionista della Berkshire Hathaway.Warren Buffett é il secondo uomo più ricco del mondo nella classifica della rivista Forbes nel 2009

martedì 15 settembre 2009

Obama a Wall Street: "non possiamo permettere alla storia di ripetersi"

Ad un anno dal fallimento della Lehman Brothers è intervenuto a New York , presso la Federal Hall di Wall Street, un luogo fortemente simbolico, il Presidente degli USA Barack Obama: “La crisi finanziaria mondiale è stata il risultato di un «fallimento collettivo» di responsabilità a Washington, Wall Street e in tutta l’America”. Ha aggiunto: “Un anno fa abbiamo sperimentato come il mercato può sbagliare, come la mancanza di regole di buon senso possa portare eccessi e abusi. Ad un anno di distanza è essenziale approvare le riforme che impediranno ad una crisi come quella attuale di ripetersi”. Infine un’affermazione impegnativa: “Non possiamo permettere alla storia di ripetersi

Purtroppo per molti risparmiatori, la storia del capitalismo e dei mercati finanziari insegna proprio il contrario e cioè che la storia spesso si ripete ma soprattutto che i politici intervengono solo sempre “dopo” che i risparmiatori hanno accusato gravi perdite a fronte di crolli di borsa e/o fallimenti di società. Nell’Inghilterra del 1700 il “Bubble Act”, una legge che vietava l’emissione di azioni, venne varata dopo il fallimento della Compagnia dei mari del Sud che aveva causato forti perdite anche tra gli stessi parlamentari britannici. La politica del New Deal di Franklin Delano Roosvelt venne varata dopo il crollo di Wall Street del 1929. La riforma di Barack Obama viene varata dopo il fallimento della Lehman Brothers. I mercati finanziari non “sbagliano” ma soprattutto non si fanno regolare da nessun politico. Ci sono stati boom e crolli in passato. Ci saranno anche in futuro. E’ la natura stessa dei mercati finanziari.

lunedì 14 settembre 2009

Un portafoglio azionario prudente

La definizione e gestione di un portafoglio azionario è sicuramente uno degli argomenti più difficili da trattare in materia di investimenti finanziari, azionari in particolare. La prudenza quando si tratta di questa materia non è mai troppa.

Nella costituzione e nella gestione di un portafoglio occorre tener conto di numerosi fattori che influenzano in maniera marcata i risultati in termini di profitto e rischio: la liquidità dei titoli, il numero di titoli, la ripartizione del capitale sui titoli, la percentuale di reinvestimento degli utili, il peso di ogni singolo titolo (vedi anche sezione Metodologia), il timing di investimento.

Ci atterremo a qualche indicazione generale per la definizione di un portafoglio prudente riservandoci di trattare l’argomento nel dettaglio nel corso di articoli che pubblicheremo successivamente.

- Operare su titoli quotati in euro. Quando si opera su azioni estere non quotate in euro, oltre alla performance del titolo bisogna tener conto anche del rischio di cambio. Questo fa si che aumentano i rischi dell’investimento e quindi del portafoglio;
- Operare su titoli che abbiamo una larga capitalizzazione. Evitare di operare su titoli a bassa capitalizzazione e quindi non liquidi per i quali potrebbe presentarsi l’eventualità che il mercato, a fronte di un’offerta non abbia una corrispondente domanda. Operare sulle large e mid-cap. Evitare i “titolini”;
- Dividere il vostro capitale azionario in almeno 25-30 posizioni diverse;
- Non abbiate paura di rimanere liquidi. Se il mercato non presenta opportunità di investimento è meglio la liquidità;
- Nella scelta dei titoli privilegiare quelli che hanno avuto in passato una storia di utili per azione in crescita (EPS);
- Una volta aperta una posizione, fissare sempre un punto di uscita dalle vostre posizioni azionarie;
- Quando una azione parte al rialzo, seguire la tendenza;
- Non aumentare mai una posizione dopo una chiusura in perdita;

Sono indicazioni generali e comunque di buon senso per la gestione di un portafoglio “prudente”. Manca ancora la più importante: tagliare le perdite. Non abbiate paura di chiudere una posizione in perdita se la stessa è limitata. Se lasciate correre le perdite quella è la via principale per il disastro finanziario.

mercoledì 9 settembre 2009

RISANAMENTO: salvataggio e macerie

Ieri gli avvocati hanno depositato il piano di salvataggio del gruppo immobiliare RISANAMENTO presso la sezione fallimentare del Tribunale di Milano. L'iter giudiziario prevede che il giudice dovrà esaminare il piano e verificarne la fattibilità.

Il salvataggio di RISANAMENTO da un eventuale fallimento è quindi ora tecnicamente possibile ma della situazione finanziaria del gruppo immobiliare rimarranno comunque le macerie ovvero le perdite degli azionisti storici (-75% negli ultimi 7 anni).

lunedì 7 settembre 2009

Il trend following per Ed Seykota

"tutte le tecniche di gestione del denaro, sono basate su dei trading system, siano essi su carta, su computer o semplicemente nella mente del gestore. La maggior parte di questi è "trend following", come del resto la vita stessa. Tutto si muove secondo trend, mode, movimenti. E non vi sarà mai fine a questo"

Da un'intervista a Ed Seykota da parte di Jack D. Schwager contenuta nel libro Market Wizard - Interviews with top trader, HarperBusiness - 1993.

mercoledì 2 settembre 2009

I bilanci di FINMECCANICA

I dati di bilancio di FINMECCANICA, negli anni che vanno dal 2004 al 2008, sono evidenziati nella tabella sopraesposta. Alcuni aspetti sono molto interessanti.

FATTURATO: negli ultimi cinque anni in crescita costante e con percentuali non trascurabili specialmente se si tiene conto dell’evolversi della situazione internazionale.
UTILE DI ESERCIZIO: una media di 0,628 mln di euro nei cinque anni senza mai un esercizio in perdita. Utili record nell’anno 2006 per oltre 1 mld di euro
ROE: Una media di 12,5 nei cinque anni. Il valore del 2008, di 10,13 è di poco sotto la media.

Nonostante questi buoni numeri di bilancio, la performance di borsa di FINMECCANICA nel 2008 (-50,43%) rispecchia quello che è successo sui mercati negli ultimi anni. Quando il mercato azionario crolla, i titoli vanno giù (quasi) tutti, sia quelli delle società che hanno buoni bilanci sia quelle che hanno numeri pessimi. L’importante è saperlo.

martedì 1 settembre 2009

La villa di Bernard Madoff

Queste sono le immagini (tratte dal sito Repubblica.It) di una delle ville di Bernard Madoff, il finanziere condannato da un Tribunale USA a 150 anni di carcere per la truffa finanziaria ai danni di molti risparmiatori, non solo americani. La villa si trova a Montauk (New York) in una zona esclusiva. Un posto splendido e rende l’idea di quale era il tenore di vita di Bernard Madoff e della sua famiglia. Un lusso che stona moltissimo soprattutto se si pensa che era finanziato dai risparmi dei suoi clienti. La villa é attualmente sotto sequesto insieme ad altri beni intestati a Bernard Madoff e ai suoi stretti familiari.