Domani l’assemblea degli azionisti di RISANAMENTO nominerà i nuovi amministratori. Nel frattempo sono stati comunicati i numeri del bilancio relativi ai primi tre trimestri del 2009.
Al termine del terzo trimestre del 2009 le perdite sono pari a 213,22 milioni di euro. Un dato preoccupante se si pensa che quelle dell’intero 2008 erano state di 213,737 mln di euro. Il peggioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è del -26% quando erano state accusate perdite per 168,1 mln di euro. Cresce anche l’indebitamento. La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2008 segnava quota 2,77 mld di euro. Al 30 settembre 2009 è salita a 2,858 mld.
Il Tribunale di Milano ha praticamente ratificato l’accordo sulla proposta di ristrutturazione della società immobiliare, evitandone così il fallimento ma questi numero sono veramente impietosi e il nuovo Consglio di Amministrazione avrà davanti a sé un compito immane. Dopo il regno di Luigi Zunino, RISANAMENTO passerà per la fase 2. Prima la ricapitalizzazione e poi un prestito convertendo. Il tutto sotto il controllo delle banche creditrici che, una volta sistemati i conti economici, venderanno la società risanata al miglior offerente sperando di rientrare dei loro soldi.
Chi ci ha rimesso le penne sono tutti quelli che hanno considerato RISANAMENTO un “investimento in campo immobiliare per il lungo termine”. RISANAMENTO nel 2002 quotava 2,130 euro. Venerdì il titolo ha chiuso a 0,499 euro. In sette anni una perdita del -76,60%. Rispetto ai massimi di Febbraio 2007 (8,780 euro) il titolo ha perso oltre il -94,3%. Perdite difficilmente recuperabili.