venerdì 27 febbraio 2009

La crisi dei tulipani nell’Olanda del XVII secolo

Il tulipano fu introdotto in Europa dagli olandesi alla metà del XVII secolo. Non era considerato solo un fiore ma per alcuni un oggetto di culto e possederlo divenne uno status symbol, un oggetto di desiderio. Per alcuni rappresentanti della media-alta borghesia una vera e propria mania. Vennero introdotte dalle Indie diverse specie di tulipani. Alcune, molto rare, divennero ricercatissime.

Gli importatori, ma soprattutto i commercianti fecero, specialmente all’inizio, affari d’oro e il tulipano iniziò a diventare oltre che un oggetto da collezione anche un bene di investimento che presentava basso rischio e alti profitti. I prezzi dei tulipani iniziarono a crescere ininterrottamente. Non si vendettero tulipani ma anche i bulbi. I mercanti più smaliziati crearono anche veri e propri contratti “futures” sui tulipani. Quello di una delle razze più rare raggiunse una cifra di oltre 1.000 fiorini, quando il salario medio nell'Olanda del XVII secolo era di circa 150 fiorini. Tutti cercarono le specie più rare per piantarle nel proprio giardino. Insomma si creò la classica “febbre”. Le persone comprarono i tulipani a qualsiasi prezzo perché la domanda aveva sempre un’offerta corrispondente. Sembrava un affare per tutti. Chi vendeva guadagnava, chi comprava rivendeva ad un prezzo più alto e guadagnava anche lui. Sembrava un’operazione sicura.

I prezzi però non salgono all’infinito ma secondo ben determinate tendenze e il mercato alla fine presentò il conto. Alla fine della tendenza al rialzo alcuni iniziarono a monetizzare il loro investimento e, quando non ci furono più compratori, si innestò la tendenza al ribasso. I prezzi iniziarono a calare, prima in maniera lieve, poi sempre più marcata. Poi alla paura subentrò il panico e la gente vendette a qualsiasi prezzo. I prezzi crollarono perché tutti volevano vendere ma soprattutto non volevano più a che fare con quei stramaledetti tulipani.

Durante la fase del “boom” gli olandesi, pensando di fare veri e propri affari, vendettero anche i propri immobili, alcuni chiesero prestiti alle banca per acquistare tulipani. La crisi finanziaria fu devastante e colpì la maggior parte della popolazione.

I prezzi (dei titoli azionari, delle obbligazioni, dei futures, delle valute) si muovono sempre secondo ben determinate tendenze (al rialzo o al ribasso) e dipendono dalle aspettative e dai sentimenti di tutti coloro che operano sui mercati finanziari. Quando prevalgono l’ottimismo, l’avidità e le aspettative di profitto i prezzi salgono. Quando prevalgono il pessimismo, la paura e i profit warning, i prezzi scendono.