Una sera di qualche anno fa, era la primavera del lontano 2002, durante una cena, un manager di una prestigiosa società di investimenti, uno stimato professionista, dichiarava che, dopo un’attenta analisi, aveva investito una somma consistente della sua società su STM, la società italo-francese che produce componenti elettronici e semiconduttori. Era per lui un “investimento strategico di lungo termine” e poi, “STM é una società gioiello, gestita molto bene, e ha il suo core business in un settore altamente innovativo”.
STM quotava ai tempi circa 39,000€. A dicembre del 2007, quando STM era a circa 10,000€ (-74% rispetto ai valori di acquisto) lo stesso manager dichiarava che “STM non può andare sotto i 10,000€” e che “Banca Euromobiliare ha dichiarato un target price su STM per il 2008 di 12,400€ e Credit Suisse di 13,000€”. STM ha chiuso lo scorso venerdì a 4,055€, praticamente sui minimi degli ultimi sette anni. Dal prezzo di acquisto di 39,000€ ha perso il -88%. Per risalire ai valori di acquisto STM dovrà crescere del +733% (vedi formula della percentuale di recupero). La borsa non è un investimento di lungo termine e l’errore non è stato investire o no su STM. L’errore è stato quello di non tagliare le perdite.