martedì 17 marzo 2009

BANCA ITALEASE. Un disastro non annunciato

Ieri il CdA di BANCO POPOLARE ha deliberato il lancio di un'Opa totalitaria sul titolo BANCA ITALEASE al prezzo di 1,50 euro per azione. L’obiettivo è quello di ottenere il delisting e procedere alla riorganizzazione dell'istituto bancario «attraverso la concentrazione di parte delle sue attività e passività in società finanziarie di nuova costituzione». L'offerta è condizionata al raggiungimento di un'adesione di almeno il 90% del capitale.

Fin qui la notizia. BANCA ITALEASE nasce nel 1968 come espressione delle Banche Popolari e si sviluppa come società di riferimento per le operazioni di locazione finanziaria rivolte alle imprese, soggetti pubblici e privati. Opera con servizi e prodotti di leasing, factoring e finanziamenti a medio e lungo termine e strumenti di copertura dei rischi.

E’ stata collocata in borsa il 14 Giugno 2005 al prezzo di 10,5 euro per azione. Il titolo inizia a crescere, con una notevole tendenza al rialzo, e arriva fino alla quotazione di 56,5 euro nel Febbraio del 2007 guadagnando il +430% dal prezzo dell’Ipo.

Poi inizia una tendenza al ribasso molto marcata che porta il titolo fino ai livelli attuali di 1,462 euro, un prezzo molto vicino a quello dell’Opa di BANCO POPOLARE (1,5 euro per azione).

Proviamo a fare due conti. Se avessimo aderito all’Ipo del titolo BANCA ITALEASE a Giugno 2005, rispetto al prezzo di collocamento di 10,5 euro la nostra perdita sarebbe del -85,71%. C’è però un’ipotesi peggiore. Quella di aver acquistato il titolo a Febbraio 2007. In questo caso la nostra perdita sarebbe del -97,34%.

Un azionista “con prospettive di lungo termine” sarebbe passato da un guadagno potenziale del +430%, nella migliore delle ipotesi, ad una perdita reale del -85,71%.

Non rimanete mai con la speranza che i titoli risalgano. La speranza ha un prezzo molto alto. Su BANCA ITALEASE carissimo.
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PS – Per completezza di informazione aggiungo che BANCA ITALEASE ha distribuito due dividendi: il 24 Aprile 2006 (0,49 euro) e il 23 Aprile 2007 (0,78 euro) ma questo non sposta di molto le dimensioni delle perdite.