Ieri sul Corriere della Sera è stata pubblicata un’intervista ad Angelo Moratti, attuale Vicepresidente di SARAS. Questi sono alcuni stralci relativi alla quotazione in borsa del titolo:
Una nota dolente della storia del suo gruppo è la quotazione in Borsa. Lo rifarebbe?
“E’ stata la decisione più importante nella recente storia della SARAS. Lo abbiamo fatto principalmente per creare nuovi stimoli alla società e al management. Da quando siamo in Borsa i nostri risultati non sono solo cresciuti ma sono sempre stati superiori agli obiettivi prefissati in occasione della quotazione”.
Gli investitori però non hanno avuto gran soddisfazione.
“E mi spiace moltissimo. Non abbiamo mai smesso di lavorare per continuare a creare valore e consolidare la reputazione. Ogni volta che c’è un road-show io ci sono, incontro regolarmente i fondi di investimento e gli investitori istituzionali. Peraltro l’andamento del nostro titolo dalla quotazione ad oggi è in linea con quello degli altri del nostro settore”.
A completezza dell’intervista aggiungo che a Maggio 2006 sono state emesse 951 mln di azioni ordinarie SARAS al prezzo di 6,000 euro. La società ha incassato oltre 5,7 mld di euro. Per tutti gli azionisti che hanno creduto in un investimento di lungo termine in SARAS la perdita (dividendi compresi) è attualmente di circa il -60%. Per recuperare una perdita di queste dimensioni il titolo SARAS dovrà crescere del +150%.
Non so quanto gli azionisti SARAS siano soddisfatti delle parole di Angelo Moratti. La quotazione in Borsa, almeno fino ad oggi, si è rivelata un grande successo per gli azionisti storici della società petrolifera e contemporaneamente un disastro finanziario per chi ha sottoscritto l’aumento di capitale di Maggio 2006.
Una nota dolente della storia del suo gruppo è la quotazione in Borsa. Lo rifarebbe?
“E’ stata la decisione più importante nella recente storia della SARAS. Lo abbiamo fatto principalmente per creare nuovi stimoli alla società e al management. Da quando siamo in Borsa i nostri risultati non sono solo cresciuti ma sono sempre stati superiori agli obiettivi prefissati in occasione della quotazione”.
Gli investitori però non hanno avuto gran soddisfazione.
“E mi spiace moltissimo. Non abbiamo mai smesso di lavorare per continuare a creare valore e consolidare la reputazione. Ogni volta che c’è un road-show io ci sono, incontro regolarmente i fondi di investimento e gli investitori istituzionali. Peraltro l’andamento del nostro titolo dalla quotazione ad oggi è in linea con quello degli altri del nostro settore”.
A completezza dell’intervista aggiungo che a Maggio 2006 sono state emesse 951 mln di azioni ordinarie SARAS al prezzo di 6,000 euro. La società ha incassato oltre 5,7 mld di euro. Per tutti gli azionisti che hanno creduto in un investimento di lungo termine in SARAS la perdita (dividendi compresi) è attualmente di circa il -60%. Per recuperare una perdita di queste dimensioni il titolo SARAS dovrà crescere del +150%.
Non so quanto gli azionisti SARAS siano soddisfatti delle parole di Angelo Moratti. La quotazione in Borsa, almeno fino ad oggi, si è rivelata un grande successo per gli azionisti storici della società petrolifera e contemporaneamente un disastro finanziario per chi ha sottoscritto l’aumento di capitale di Maggio 2006.