I fratelli Hunt (Nelson Bunker e William Herbert) figli di un petroliere texano (Harold Lafayette Hunt) iniziarono a fare incetta di argento agli inizi degli anni ‘70 accumulando una quantità di lingotti del prezioso metallo pari a oltre 100 milioni di once. Gli Hunt arrivarono ad acquistare fino al 65 % del metallo disponibile sul mercato mondiale. Nel settembre 1979 il prezzo dell’argento era di 10 USD l’oncia e a gennaio del 1980 arrivò al record storico di 52 USD.
Perché investirono sull’argento? Gli USA erano in recessione mentre l'inflazione cresceva continuamente. La famiglia Hunt pensò che l' argento sarebbe diventato un bene rifugio così come l' oro.
Al contrario invece il prezzo dell’argento precipitò sotto la soglia dei 10 USD sotto la spinta di vendite consistenti ed in soli due mesi essi si ritrovarono praticamente sul lastrico. L’argento fu per la famiglia Hunt un’operazione disastrosa. L’investimento si concluse con 1 miliardo di USD di perdite. L’operazione lasciò anche strascichi legali per gli Hunt che furono condannati da un tribunale USA a pagare oltre di 130 milioni di dollari ad una società mineraria peruviana (la Minpeco), per le perdite da questa subite all'atto dell' impennata artificiale dei prezzi dell' argento.
La famiglia Hunt si ritrovò in fortissime difficoltà economiche e dovette vendere anche la scuderia di cavalli della quale la famiglia si faceva vanto. Nelson Bunker Hunt dichiarò bancarotta nel settembre del 1988.