martedì 30 giugno 2009

I dividendi di MEDIASET


Quelli sopraindicati sono i dividendi distribuiti ai propri azionisti da MEDIASET dal 2002 al 2009. L’ammontare totale è di 2, 700 euro. L’ultimo valore della tabella indica il rapporto DIVIDENDO/PREZZO, un indicatore molto usato dagli investitori per valutare il rendimento di un titolo. MEDIASET, specialmente negli ultimi anni, presenta un rapporto DIVIDENDO/PREZZO molto alto. Apparentemente MEDIASET ha concesso agli azionisti un ottimo rendimento. Nel 2009 addirittura tale valore è di 8,98%!

Si dimentica troppo spesso però che un’azione non è un’obbligazione e il rendimento globale dell’investimento azionario è dato dal capital gain (o capital loss) + i dividendi incassati. Nel caso di MEDIASET il rendimento globale per un investitore che avesse acquistato il titolo a inizio 2002 compresi i dividendi è del -29,30 %: una perdita molto consistente.

lunedì 29 giugno 2009

MEDIASET. Macro analisi e maxi perdite

Ogni tanto capita di incontrare persone e si scoprono storie di borsa veramente incredibili. Un costruttore molto facoltoso, decide, su consiglio di una famosa società di private banking, di acquistare il titolo MEDIASET. Siamo nel lontano 2002. Il costruttore ed il private banker sono d’accordo sulla macro-analisi su questo titolo. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha vinto le elezioni appena un anno prima ed ha una maggioranza schiacciante in Parlamento. MEDIASET ha ottimi bilanci, è una società ben gestita e non può che trarre beneficio da questa situazione. MEDIASET quindi non può che salire in borsa. Un ottimo investimento per il lungo termine. A marzo 2002 il costruttore acquista 50.000 titoli MEDIASET a circa 10 euro per un investimento di 500.000 euro. Se lo può permettere.

Il risultato in borsa però è sconfortante. A ottobre 2002 MEDIASET tracolla a 5,500 euro. Impiega tre anni per risalire a 11 euro (marzo 2005) e poi, travolta dal crollo del mercato azionario, sprofonda a 3,200 euro. Venerdì scorso MEDIASET ha chiuso a 3,955 euro. La perdita per il costruttore è attualmente, al netto dei dividendi incassati, di circa 300.000 euro (-60%) rispetto al capitale investito. Per recuperare tale perdita MEDIASET deve risalire del +150% (vedi formula della percentuale di recupero).

Il costruttore adesso non è più cliente di quella società di private banking e mi ha detto: “Non farò mai più un’operazione del genere. L’errore non è stato quello di acquistare MEDIASET ma di non sapere mai quando uscire dal titolo e soprattutto quello di non aver chiuso la posizione quando la perdita era limitata”.

Tagliare le perdite. Non lo dimenticate mai.

venerdì 26 giugno 2009

Perché molti trader perdono denaro?

“Prima di tutto, la maggior parte dei trader non ha una strategia vincente. Secondo, fra tutti quei trader che hanno definito una strategia, molti non ne seguono le regole. Il trading mette pressione sugli aspetti umani più deboli e va a mettere in evidenza il tallone di Achille di ogni persona”

Questa é una frase di Gil Blake tratta da un’intervista pubblicata nel libro “The New Market Wizard”.

mercoledì 24 giugno 2009

L'importanza del ROE

Il ROE (Return On Equity) è un indice di redditività dei mezzi propri dell’azienda. Indica quale sia il rendimento del capitale conferito direttamente nella società. Valori del ROE superiori a 15 sono da ritenersi molto buoni. Valori superiori a 20 sono molto rari. Una crescita del ROE negli anni è un segnale di ottima salute per l’azienda. La differenza fra il ROE ed altri investimenti di riferimento (esempio titoli di stato o obbligazioni) si chiama "premio al rischio". Tanta più alta è questa differenza maggiore è la convenienza per gli azionisti investire nella propria azienda piuttosto che in investimenti alternativi.

ROE = (Utile Netto / Patrimonio Netto) * 100

martedì 23 giugno 2009

Recessione crisi e ripresa

“E’ recessione quando il tuo vicino di casa perde il suo lavoro. E’ crisi quando una persona in casa tua perde il suo lavoro. E’ ripresa quando chi abita al numero 10 di Downing Street perde il suo lavoro”

Lord Len Murray, ex Segretario Generale del Trades Union Congress. Discorso alla TUC Women’s Conference, marzo 1983.

lunedì 22 giugno 2009

Borsa italiana. Titoli sopravvalutati o sottovalutati (Giugno 2009)


Come ogni mese, sulla base dei dati disponibili, pubblichiamo alcune informazioni relative ai titoli sopravvalutati o sottovalutati quotati alla Borsa Italiana tra quelli presenti nell’indice S&P MIB o nel MIDEX. Il criterio di valutazione è quello costituito dal rapporto tra la capitalizzazione (prezzo * numero di azioni circolanti) e il patrimonio netto (valore a bilancio al 31 dicembre 2008).

I risultati sono ordinati in ordine decrescente nella tabella sopraindicata. Il titolo più sottovalutato rimane ITALMOBILIARE dove, a fronte di una capitalizzazione di 516,8 mln di euro, risulta un patrimonio netto di circa 5,4 mld di euro con un rapporto di 9,43. In pratica la capitalizzazione è meno di 1/10 del patrimonio netto. Seguono PIRELLI REAL ESTATE, SAFILO GROUP e ITALCEMENTI. Per ultimo un titolo bancario come BANCO POPOLARE con un rapporto tra capitalizzazione e patrimonio netto di 31,36 (circa 1/3 del patrimonio netto).

Il titolo più sopravvalutato è TISCALI, la società di telecomunicazioni, con una capitalizzazione che vale circa 20 volte il patrimonio netto, quindi AZIMUT, BANCA GENERALI e MEDIOLANUM. Chiude la classifica GEOX, la società di Mario Moretti Polegato che produce e commercializza scarpe ed accessori che presenta una capitalizzazione pari a circa 3 volte il patrimonio netto.

venerdì 19 giugno 2009

Un investimento in borsa per Isaac Newton

Nella prima metà del 1700 le azioni della Compagnia dei Mari del Sud, dopo l’iniziale quotazione in borsa, salirono vertiginosamente e Isaac Newton che le aveva sottoscritte come molti piccoli investitori inglesi, liquidò la propria posizione con un fortissimo guadagno (+100%). Le azioni però continuarono a salire. Newton sorpreso da questa situazione le ricomprò aumentando anche l’entità del proprio investimento e quella della sua famiglia. In una fase successiva però, come spesso avviene, l’euforia si trasformò in paura. Avvenne il crack e i titoli della Compagnia dei Mari del Sud crollarono a picco, lasciando molte persone, tra cui Isaac Newton, con il cerino acceso in mano. La delusione si trasformò in rabbia, il Parlamento inglese emanò il “Bubble Act”, ma ormai il denaro si era trasformato in carta straccia (o quasi). Isaac Newton perse circa 20.000 sterline del patrimonio di famiglia. La sua amara considerazione fu: “posso calcolare il movimento dei corpi celesti ma non la pazzia della gente”. Non sapere quando uscire da una posizione in perdita si dimostrò per Isaac Newton un errore fatale che lo segnò per tutta la vita.

mercoledì 17 giugno 2009

ENI. Dividendi e performance azionaria

Negli ultimi anni il titolo ENI è passato dai 15,700 euro del marzo 2002 agli attuali 17,500 euro (chiusura di ieri). La performance totale del titolo (dividendi esclusi) è del +11,39%.

Il totale dei dividendi distribuiti agli azionisti della società petrolifera in questi anni è stato di 8,100 euro. Se calcoliamo anche i dividendi la performance totale del titolo ENI è del +63%, più o meno il 7% l’anno (ipotesi di dividendi incassati e non reinvestiti nel titolo). Una performance molto buona specialmente se viene paragonata alle pesanti perdite che hanno fatto registrare molti altri titoli quotati nella Borsa Italiana nello stesso periodo.

martedì 16 giugno 2009

ENI. Dati di bilancio e KPI

Questi sono alcuni dati di bilancio che ha fatto registrare il titolo ENI negli ultimi 5 anni. Il Fatturato è in crescita costante e nel 2008 ha superato i 100 mld di euro. L’Utile di Esercizio è sempre stato in crescita se si esclude l’anno 2008 dove si è avuta una lieve flessione.Tra i KPI (Key Performance Indicator), i valori dell’EPS (Earning Per Share = Utile di Esercizio / Numero Medio di Azioni circolanti) sono ottimi in termini assoluti. Dopo diversi anni in crescita però si è registrata una leggera flessione di questo indicatore nell’ultimo anno.

I valori del ROE sono molto buoni in termini assoluti. Nel 2008 il ROE, pur attestandosi su un valore più che buono e pari a 19,70 ha fatto registrare una marcata flessione rispetto all’anno precedente del -21,86%.L'ultimo valore della tabella sulla destra é la performance di borsa, in termini percentuali, del titolo ENI nei 5 anni oggetto di analisi (dividendi esclusi). Nei prossimi giorni verranno analizzati anche i dividendi del titolo ENI.

Al 31 dicembre 2008, l'indebitamento a breve termine di ENI è di 6,9 miliardi di euro mentre l’indebitamento totale risulta essere pari a 20,8 miliardi di euro. E’ una società che presenta un livello di indebitamento globale molto più basso rispetto per esempio ad società come ENEL che presenta debiti di poco inferiori al fatturato.

lunedì 15 giugno 2009

L’azienda migliore per Warren Buffett

"Dovreste investire in un'azienda che persino uno sciocco potrebbe gestire, perché non si può escludere che questo, prima o poi accada"

Warren Buffett é il secondo uomo più ricco del mondo nella classifica della rivista Forbes nel 2009


venerdì 12 giugno 2009

ENEL. Aumento di capitale. Aderire o no?

Molte persone ci hanno chiesto in questi giorni un consiglio sull’aumento di capitale ENEL. Sono soprattutto piccoli investitori che hanno in portafoglio questo titolo da molto tempo. Noi li abbiamo aiutati a fare i conti sul proprio investimento fornendo i dati di bilancio, dividendi e performance in borsa. Il risultato è che ENEL ha reso negli ultimi 7 anni circa il 2% al lordo delle tasse, dividendi inclusi. La società, a fronte di un fatturato 2008 di circa 61 mld di euro, ha debiti di oltre 50 mld di euro che, con l’acquisizione di ENDESA, aumenteranno sicuramente. Ottimista l’AD Fulvio Conti. “E' vero che il livello di indebitamento é cresciuto, ma quel che conta davvero é se i flussi di cassa sono in grado di far fronte a questo aumento. E nel nostro caso e' sicuramente così".

ENEL è una società che produce ottimi utili ma ha anche un fortissimo indebitamento e gli alti dividendi non hanno compensato le perdite di borsa. Sulla politica dei dividendi è stato chiarissimo William O’Neal. Sugli investimenti per il lungo termine in borsa abbiamo scritto ampiamente. In borsa il lungo periodo non premia a meno che non si opera come Warren Buffett. Ma non é per niente semplice e soprattutto non tutti sono bravi come Warren Buffett.

Mettere i propri risparmi in Bot negli ultimi 7 anni, reinvestendo il 100% gli utili, avrebbe reso molto più che investire in ENEL ed il rischio di investimento sarebbe stato (quasi) zero. La matematica non è un opinione.

mercoledì 10 giugno 2009

L'importanza dell'Earning Per Share (EPS)

Un criterio fondamentale dell’attitudine dell’impresa a produrre reddito è costituito dall’Utile Per Azione. Dalle nostre analisi effettuate nel mercato italiano, la maggior parte delle azioni che hanno presentato una intensa crescita dei prezzi presentavano una variazione annuale trimestre/trimestre dell’Earning Per Share (Utile Per Azione) altamente positiva. Studiando i titoli “top performer” dal 2000 al 2008 (9 anni) è stato notato come molte società, prima di avere un sensibile incremento nel valore del titolo, hanno presentato, nei periodi precedenti, un consistente aumento percentuale degli EPS trimestrali/annuali rispetto allo stesso trimestre/anno precedente, mentre altre che hanno degli EPS in lieve crescita, hanno avuto una performance del titolo in borsa positivo ma meno consistente. Sembra quindi esistere una correlazione tra crescita dell’EPS e performance del titolo in borsa.

L’utile per azione viene calcolato rapportando l’utile netto al numero medio di azioni circolanti.
EPS = (Utile netto / Numero medio azioni circolanti nell’anno) * 100

martedì 9 giugno 2009

Letture consigliate: "Far soldi in borsa alla maniera di Warren Buffett"

Il libro é scritto da Robert G. Hagstrom Jr, un professionista degli investimenti, ma anche uno studioso di Warren Buffett e della sua filosofia di investimento. Il testo descrive in maniera chiara la storia di Warren Buffett e soprattutto le sue tecniche di stock picking che rappresentano la vera e propria essenza della sua filosofia di investimento basata sul BUY and HOLD. I suoi principi vengono distinti tra quelli relativi all’azienda, al management, agli aspetti finanziari e quelli relativi al mercato. Buffett è una persona onesta e nel libro non manca la descrizione dei suoi insuccessi di cui però ha fatto tesoro per non ricadere negli errori del passato. E’ un libro che tutti quelli che si occupano di investimenti dovrebbero leggere perché, che si condivida o no la filosofia di Warren Buffett, per lui parlano i risultati. E’ il secondo uomo più ricco del mondo dopo Bill Gates e la sua finanziaria, la Berkshire Hathaway, a Wall Street ha fatto registrare negli anni, risultati spettacolari. Buona lettura.

Autore: Robert J. Hagstrom Jr
Titolo: Far $oldi in borsa alla maniera di Warren Buffett
Editore: Sperling & Kupfer Editori
Anno: 1996

lunedì 8 giugno 2009

I pregi dei trading system "trend following"

Il maggior pregio dei trading system “trend following” (break-out o medie mobili) è che un sistema basato su questa filosofia vi terrà nel mercato fino a che non vi è un segnale che la tendenza primaria in corso non sia terminata. E’ preferibile quindi non porre mai un limite ai profitti con la fissazione di un take-profit a priori. A volte succede che una ricerca storica su un certo titolo porta alla conclusione, che, per esempio, ogni volta che quel titolo avanza del 15%, si può uscire dalla posizione perché il mercato non si era mai mosso al rialzo in misura superiore a tale valore. Questa è però una conclusione errata perché al primo movimento consistente al rialzo, se si utilizza questa logica, da quel titolo si è fuori, mentre invece questo continua a guadagnare. Non è una sensazione piacevole. Un efficiente sistema trend following invece vi tiene dentro per tutto il rialzo fino a che questo non è terminato

venerdì 5 giugno 2009

Trading e “Darwinismo”

“Non è la specie più forte a sopravvivere, né la più intelligente, ma quella che meglio si adatta al cambiamento”. Charles Darwin

E’ così anche nella difficile professione del trading. O si fa tesoro dagli errori del passato o si viene eliminati dal mercato. Gli inglesi dicono “wiped out”. I mercati finanziari sono spietati. Fare trading è darwinismo. Solo i più abili sopravvivono. Molti altri, prima o poi, travolti dagli eventi, spariscono. Fate tesoro dai vostri errori.

giovedì 4 giugno 2009

ENEL. Dividendi e performance azionaria

Negli ultimi anni il titolo ENEL è passato dai 6,530 euro del marzo 2002 agli attuali 3,640 euro (chiusura di ieri). La performance totale del titolo (dividendi esclusi) è del -35,88%.

I dividendi che ENEL ha distribuito agli azionisti, dal 2002 al 2009, sono elencati nella tabella di cui sopra. Il totale è di 3,870 euro in 7 anni.

Se calcoliamo anche i dividendi quindi la performance totale del titolo ENEL in 7 anni è del +15,01%, più o meno il 2% l’anno. Una performance non certo brillante ma sicuramente migliore di molti altri titoli quotati nella Borsa Italiana.

Dall’ultimo campo sulla destra della tabella si evince che ENEL stacca dividendi molto corposi ma, al contrario di come pensano molti investitori, un alto rapporto DIVIDENDO / PREZZO non è certo un indicatore efficiente per scegliere un titolo.

William O’Neil, uno dei trader più famosi per le sue tecniche di “stock picking”, sul tema dei dividendi è stato molto chiaro.

mercoledì 3 giugno 2009

ENEL: Dati di bilancio e KPI

Questi sono alcuni dati di bilancio che ha fatto registrare il titolo ENEL negli ultimi 5 anni. Come si può vedere dalla tabella il Fatturato è in crescita costante e l’Utile di esercizio è sempre stato in crescita se si esclude l’anno 2006.

Tra i KPI (Key Performance Indicator), i valori dell’EPS (Earning Per Share = Utile di Esercizio / Numero Medio di Azioni circolanti) sono molto buoni in termini assoluti ed in crescita di oltre il 30% negli ultimi 2 anni. Nel 2008 l’EPS ha raggiunto un valore record di 85,56.

I valori del ROE sono molto buoni in termini assoluti. Nel 2008 il ROE ha raggiunto un valore record di 22,95 con una crescita rispetto all’anno precedente del +29,57%.

L'ultimo valore della tabella sulla destra é la performance di borsa, in termini percentuali, del titolo ENEL nei 5 anni oggetto di analisi (dividendi esclusi).

Nei prossimi giorni verranno analizzati anche i dividendi del titolo ENEL.

martedì 2 giugno 2009

Borsa. La selezione delle azioni

The first step in learning to pick stock market winners is for you to examine leading winners of the past to learn all the characteristics of the most successful stocks. You will learn from this observation what type of price patterns these stocks developed just before their spectacular price advances”. Tratto dal libro “How make money in Stocks” di William O’Neil.

Il primo passo nell’imparare a selezionare le azioni vincenti é quello di esaminare i titoli che si sono dimostrati in passato “leader assoluti” per capire tutte le caratteristiche dei titoli che hanno fatto registrare le più brillanti performance in borsa. Da questa analisi si impareranno quali tipo di configurazioni di prezzo queste azioni hanno realizzato immediatamente prima delle loro spettacolare crescita di prezzo.

Trading is hard work” ma, come dice Vince Lombardi, un allenatore di football NFL che vinse 5 campionati in 9 anni, "the dictionary is the only place that “success” comes before “work”.

Il duro lavoro è la condizione necessaria, ma non sufficiente, per il successo. Questo vale in qualsiasi campo nella vita e la borsa non fa eccezione.

lunedì 1 giugno 2009

FIAT: Dati di bilancio e KPI


Questi sono alcuni Dati di bilancio del titolo FIAT: Fatturato e Utile di Esercizio degli ultimi 5 anni con le relative variazioni percentuali.

Come KPI (Key Performance Indicator) vengono indicati anche i valori di EPS (Earning Per Share = Utile di Esercizio / Numero Medio di Azioni circolanti) e ROE (Return On Equity = Utile Netto / Patrimonio Netto)

L'ultimo valore é la performance di borsa, in termini percentuali, del titolo FIAT in borsa nei 5 anni oggetto di analisi.