Quando bisogna uscire da una posizione quando questa inizia a perdere? Questa è l’altra domanda cruciale che tutti i trader dovrebbero porsi una volta che si entra su una posizione in un qualsivoglia mercato finanziario. La risposta ce la forniscono due trader di successo: Bruce Kovner che opera principalmente sulle valute e William O’Neill, un esperto di “stock selection” che opera da sempre sui mercati azionari USA.
Bruce Kovner: “tutte le volte che apro una posizione, predetermino un livello di stop-loss. Questo è l'unico sistema per poter dormire la notte. So quando chiuderò la posizione prima ancora di aprirla. Non fisso gli stop-loss sulla base di calcoli percentuali, perché potrebbero essere raggiunti nella normale fluttuazione del titolo. Preferisco studiare una “barriera tecnica” difficilmente raggiungibile, e fissare lo stop-loss in base a questi valori” (brano tratto dal libro Market Wizard”)
William O’Neill, un altro grande trader che impareremo a conoscere, invece fissa il suo livello di uscita su una posizione su uno stop-loss di tipo percentuale: “quando una posizione aperta perde il -7% dal prezzo di entrata la chiudo immediatamente” (brano tratto dal libro Market Wizard”).
Sono due modi diversi di fissare il livello di stop-loss. Per ribadire l’importanza di questo concetto faccio riferimento alla tabella della percentuale di recupero del capitale. Le perdite fino al -10% sono recuperabili; quelle tra il -10 e il -50% qualche volta si riesce a recuperarle. Oltre questo livello, diventano devastanti e quindi praticamente irrecuperabili. Un titolo che subisce una perdita del -80% deve avere un guadagno del +400% per ritornare al prezzo iniziale.
I grandi trader non fissano i livelli di stop-loss superiori al -10%. Le perdite esistono nel trading. L’importante è che siano limitate. L’unico modo di evitare le perdite è smettere di fare trading.