mercoledì 30 giugno 2010
Warren Buffett sulla diversificazione
"Si compra due di tutto, e alla fine il portafoglio diventa uno zoo". Warren Buffett
giovedì 24 giugno 2010
IPO SARAS. Chiusa l’inchiesta
Il Pubblico Ministero presso il Tribunale di Milano Luigi Orsi ha chiuso l'inchiesta sulle quotazione in Borsa (IPO) di SARAS, la società petrolifera della famiglia Moratti. Nell’inchiesta risultano indagati per falso in prospetto informativo e aggiotaggio nove banchieri di alcune banche di affari che operarono come advisor quali JP Morgan, Morgan Stanley e Caboto.
La Procura di Milano imputa agli esponenti delle tre banche di affari:
a) L'intenzione di ingannare i destinatari del prospetto informativo per l'ammissione della quotazione alla Borsa Italiana di SARAS.
b) L’indicazione di "false informazioni" e l’occultamento di "dati e notizie in modo idoneo a indurre in errore" i potenziali investitori.
Il motivo principale delle Banche di Affari è che esse avrebbero operato "allo scopo di conseguire e far conseguire un ingente profitto" sia a loro stessi che a Gian Marco e Massimo Moratti (l’IPO SARAS incassò nel 2006 5.710 milioni di euro)
SARAS fu collocata alla Borsa Italiana nel maggio 2006 a un prezzo fissato a 6 euro per azione. Il prezzo del titolo SARAS è arrivato al livello di 1,772 euro, chiusura del 23 giugno 2010.
La perdita per un piccolo azionista SARAS, inclusi i dividendi incassati, dal momento dell’IPO è di oltre il -60%.
In un'intervista del maggio 2009, Angelo Moratti, Vice Presidente SARAS sosteneva che l'IPO era stata fatta per "dare nuovi stimoli al management".
La Procura di Milano imputa agli esponenti delle tre banche di affari:
a) L'intenzione di ingannare i destinatari del prospetto informativo per l'ammissione della quotazione alla Borsa Italiana di SARAS.
b) L’indicazione di "false informazioni" e l’occultamento di "dati e notizie in modo idoneo a indurre in errore" i potenziali investitori.
Il motivo principale delle Banche di Affari è che esse avrebbero operato "allo scopo di conseguire e far conseguire un ingente profitto" sia a loro stessi che a Gian Marco e Massimo Moratti (l’IPO SARAS incassò nel 2006 5.710 milioni di euro)
SARAS fu collocata alla Borsa Italiana nel maggio 2006 a un prezzo fissato a 6 euro per azione. Il prezzo del titolo SARAS è arrivato al livello di 1,772 euro, chiusura del 23 giugno 2010.
La perdita per un piccolo azionista SARAS, inclusi i dividendi incassati, dal momento dell’IPO è di oltre il -60%.
In un'intervista del maggio 2009, Angelo Moratti, Vice Presidente SARAS sosteneva che l'IPO era stata fatta per "dare nuovi stimoli al management".
lunedì 21 giugno 2010
Il trend following per Bernard Baruch
"Be happy with a percentage of the move". E' una frase di Bernard Baruch, investitore e successivamente politico americano degli inizi del 1900 che riassume bene la filosofia del "trend following". E' impossibile acquistare sui minimi e vendere sui massimi, occorre accontentarsi di prenderi una parte dei guadagni della tendenza in corso.
venerdì 18 giugno 2010
Borsa. Position sizing e controllo del rischio
Sempre parlando di “losing streak”, abbiamo visto come molti trader diminuiscano la dimensione delle loro posizioni per diminuire il rischio reale del loro portafoglio. Una delle tecniche più utilizzate è quella di aumentare il numero delle posizioni aperte, diminuendone allo stesso tempo la dimensione. Un esempio pratico:
Supponiamo che si abbia un capitale iniziale di 100.000,00 euro e che un trader voglia rischiare al massimo, per ogni operazione il 10% del proprio capitale (rischio massimo potenziale). In questo modo si potranno aprire al massimo (100 /10 = 10) 10 posizioni ognuna di 10.000,00 euro. Il rischio massimo potenziale è quello di perdere 10.000,00 per ognuna delle potenziali 10 posizioni. Ovviamente il rischio massimo potenziale è la massima perdita potenziale relativa a quella singola posizione. La perdita reale corrisponde allo stop loss e deve essere molto inferiore a questa percentuale ma la storia insegna, specialmente per chi opera con i futures, che a volte, la perdita reale corrisponde al rischio massimo potenziale.
Se un’operazione si chiude in perdita si diminuisce il rischio massimo potenziale passando dal 10% al 9% del proprio capitale. Il numero delle operazioni aperte passerà da 10 a 11 (100 / 9 = 11,11) e l’ammontare della dimensione sarà determinato dalla formula ((capitale iniziale – perdita reale) / numero posizioni aperte). Ipotizziamo di aver posizionato uno stop loss del -7%. Sulla posizione aperta la perdita reale sarebbe di 700,00 euro (10.000,00 * -7% = -700,00). Il nuovo capitale iniziale sarebbe quindi di 100.000,00 – 700,00 = 99.300,00 e la dimensione dell’operazione successiva sarebbe la seguente: 99.300,00 / 11 = 9.027,00 euro. Il rischio massimo potenziale passa da 10.000,00 a 9.027,00 euro per ognuna delle potenziali 11 posizioni. Se anche questa operazione termina in perdita si passa dal 9% all'8% e così via.
Questo è un modo semplice ed efficace per preservare il capitale e soprattutto controllare il rischio reale di portafoglio.
Supponiamo che si abbia un capitale iniziale di 100.000,00 euro e che un trader voglia rischiare al massimo, per ogni operazione il 10% del proprio capitale (rischio massimo potenziale). In questo modo si potranno aprire al massimo (100 /10 = 10) 10 posizioni ognuna di 10.000,00 euro. Il rischio massimo potenziale è quello di perdere 10.000,00 per ognuna delle potenziali 10 posizioni. Ovviamente il rischio massimo potenziale è la massima perdita potenziale relativa a quella singola posizione. La perdita reale corrisponde allo stop loss e deve essere molto inferiore a questa percentuale ma la storia insegna, specialmente per chi opera con i futures, che a volte, la perdita reale corrisponde al rischio massimo potenziale.
Se un’operazione si chiude in perdita si diminuisce il rischio massimo potenziale passando dal 10% al 9% del proprio capitale. Il numero delle operazioni aperte passerà da 10 a 11 (100 / 9 = 11,11) e l’ammontare della dimensione sarà determinato dalla formula ((capitale iniziale – perdita reale) / numero posizioni aperte). Ipotizziamo di aver posizionato uno stop loss del -7%. Sulla posizione aperta la perdita reale sarebbe di 700,00 euro (10.000,00 * -7% = -700,00). Il nuovo capitale iniziale sarebbe quindi di 100.000,00 – 700,00 = 99.300,00 e la dimensione dell’operazione successiva sarebbe la seguente: 99.300,00 / 11 = 9.027,00 euro. Il rischio massimo potenziale passa da 10.000,00 a 9.027,00 euro per ognuna delle potenziali 11 posizioni. Se anche questa operazione termina in perdita si passa dal 9% all'8% e così via.
Questo è un modo semplice ed efficace per preservare il capitale e soprattutto controllare il rischio reale di portafoglio.
mercoledì 16 giugno 2010
Borsa. L'aspetto psicologico durante le serie negative
In borsa quando si è nel bel mezzo di una serie di operazioni che si chiudono con una perdita (“losing streak”), la capacità di analizzare i dati del mercato azionario è fortemente influenzata dal fattore “perdita di fiducia”, che è l’effetto principale della serie negativa. Occorre essere molto lucidi e soprattutto lavorare duramente per ristabilire la fiducia nel proprio sistema di trading, e la diminuzione della dimensione delle posizioni aperte aiuta a raggiungere questo obiettivo.
martedì 15 giugno 2010
Borsa. Investimenti di lungo termine: FONDIARIA-SAI
Un gestore di fondi di investimento, in diverse occasioni, ha dichiarato in particolare la sua predilezione per gli investimenti di lungo termine sulle società assicurative ed in particolare per FONDIARIA-SAI. Questo professionista ha questo titolo in portafoglio da circa 8 anni acquistato a circa 19,00 euro.
A marzo del 2002 FONDIARIA-SAI quotava 19,45 euro. Il 12 marzo 2003 (Punto A) raggiunge 8,900 euro. In un solo anno un tracollo di oltre il -54%. Poi una salita inarrestabile fino a 40,000 euro (2 maggio 2007) con un guadagno impressionante del +350% (Punto B).
Da qui una discesa inarrestabile (Punto C) fino al livello di 8,150 euro (13 marzo 2009). Dai massimi del maggio 2007 una perdita del -80%. Poi una piccola ripresa e di nuovo un crollo a 7,645 euro (Punto D). Ieri FONDIARIA-SAI ha chiuso a 8,425 euro.
La perdita per il gestore di fondi è del -56%. Dopo questi numeri impietosi c’è spesso lo scatto d’orgoglio. “Si però ho incassato i dividendi”.
Dal 2002 al 2010 FONDIARIA-SAI ha distribuito dividendi per 5,960 euro. La perdita si riduce dal -57% al -26%.
Nonostante questi numeri il gestore di fondi è convinto di aver fatto "un ottimo investimento di lungo termine".
A marzo del 2002 FONDIARIA-SAI quotava 19,45 euro. Il 12 marzo 2003 (Punto A) raggiunge 8,900 euro. In un solo anno un tracollo di oltre il -54%. Poi una salita inarrestabile fino a 40,000 euro (2 maggio 2007) con un guadagno impressionante del +350% (Punto B).
Da qui una discesa inarrestabile (Punto C) fino al livello di 8,150 euro (13 marzo 2009). Dai massimi del maggio 2007 una perdita del -80%. Poi una piccola ripresa e di nuovo un crollo a 7,645 euro (Punto D). Ieri FONDIARIA-SAI ha chiuso a 8,425 euro.
La perdita per il gestore di fondi è del -56%. Dopo questi numeri impietosi c’è spesso lo scatto d’orgoglio. “Si però ho incassato i dividendi”.
Dal 2002 al 2010 FONDIARIA-SAI ha distribuito dividendi per 5,960 euro. La perdita si riduce dal -57% al -26%.
Nonostante questi numeri il gestore di fondi è convinto di aver fatto "un ottimo investimento di lungo termine".
lunedì 14 giugno 2010
Borsa. L'esperienza nel trading
Quanto conta l’esperienza nel trading? Tantissimo. I trader più esperti sono quelli che resistono meglio ai sussulti dei mercati finanziari. Quelli giovani spesso vengono spazzati via dal mercato per eccesso di dimensionamento delle posizioni aperte. Seguire l'esperienza può farti sbagliare di tanto in tanto, ma quando si sbaglia e quindi si subisce una perdita, non ci si fa male. Gli errori più gravi sono commessi dai trader giovani. Non seguire l’esperienza sui mercati finanziari è veramente un errore imperdonabile.
giovedì 10 giugno 2010
Come reagisci a delle perdite in serie?
Come reagisci a delle perdite in serie?
Riduco la posizione. Se va davvero male, mi fermo e esco.
Tratto da un'intervista a Richard Dennis contenuta in "Market Wizard"
Riduco la posizione. Se va davvero male, mi fermo e esco.
Tratto da un'intervista a Richard Dennis contenuta in "Market Wizard"
mercoledì 9 giugno 2010
Borsa. Come gestire una serie negativa?
I professionisti della borsa sanno che le “losing streak” fanno parte del lavoro. Sono esistite ed esisteranno sempre. Ma come gestire una serie di operazioni di borsa che si chiudono in perdita? Si possono fare quattro ipotesi:
a) Aumentare la dimensione delle posizioni
b) Lasciare invariata la dimensione delle posizioni
c) Diminuire la dimensione delle posizioni
d) Smettere di operare e lasciare che i mercati si riassestino
Se un investitore che viene da una serie negativa decide di aumentare la dimensione delle posizioni azionarie per rifarsi delle perdite pregresse e la serie negativa prosegue è molto facile che finisca con perdite disastrose in borsa. Questo succede molto più spesso di quanto si voglia pensare. E’ la stessa logica delle persone che giocano al Lotto e alzano continuamente la posta.
Al contrario se un investitore che viene da una serie negativa decide di diminuire la dimensione delle posizioni azionarie e la serie negativa prosegue avrà ancora delle perdite ma saranno perdite accettabili che gli consentiranno comunque di preservare il capitale.
I trader professionisti di successo utilizzano questa ultima opzione (ipotesi c) oppure smettono del tutto di operare (ipotesi d) finché sui mercati non si verificano le condizioni per operare di nuovo. La maggior parte delle persone che conosco opta invece per l’ipotesi a) o quella b). Il risultato è spesso il disastro finanziario.
a) Aumentare la dimensione delle posizioni
b) Lasciare invariata la dimensione delle posizioni
c) Diminuire la dimensione delle posizioni
d) Smettere di operare e lasciare che i mercati si riassestino
Se un investitore che viene da una serie negativa decide di aumentare la dimensione delle posizioni azionarie per rifarsi delle perdite pregresse e la serie negativa prosegue è molto facile che finisca con perdite disastrose in borsa. Questo succede molto più spesso di quanto si voglia pensare. E’ la stessa logica delle persone che giocano al Lotto e alzano continuamente la posta.
Al contrario se un investitore che viene da una serie negativa decide di diminuire la dimensione delle posizioni azionarie e la serie negativa prosegue avrà ancora delle perdite ma saranno perdite accettabili che gli consentiranno comunque di preservare il capitale.
I trader professionisti di successo utilizzano questa ultima opzione (ipotesi c) oppure smettono del tutto di operare (ipotesi d) finché sui mercati non si verificano le condizioni per operare di nuovo. La maggior parte delle persone che conosco opta invece per l’ipotesi a) o quella b). Il risultato è spesso il disastro finanziario.
martedì 8 giugno 2010
Non c'é nulla di nuovo in borsa
"Un'altra lezione che ho imparato è che non c'è nulla di nuovo in borsa. Non ci può essere perchè la speculazione è vecchia come le colline. Ciò che accade sul mercato oggi è accaduto prima ed accadrà ancora"
Il brano é tratto da "Reminiscences of a Stock Operator", libro intervista di Edwin LeFèvre a Jesse Livermore. The Sun Dial Press, Inc. Garden City, New York, Copyright 1923 by George Doran Company.
Il brano é tratto da "Reminiscences of a Stock Operator", libro intervista di Edwin LeFèvre a Jesse Livermore. The Sun Dial Press, Inc. Garden City, New York, Copyright 1923 by George Doran Company.
lunedì 7 giugno 2010
Il bilancio della “nuova” Alitalia
Il primo anno della “nuova” ALITALIA é peggiore delle previsioni del suo AD Rocco Sabelli e fa riscontrare una perdita netta di 326 milioni di euro su un fatturato di 2.921 mln. La compagnia parla di perdite concentrate nel primo semestre e di "sostanziale pareggio" nel secondo. L’utile operativo è di 274 milioni di euro ma si prevede un pareggio operativo nell’esercizio 2011. Lo scenario di mercato é definito "critico" e di "grande difficoltà" per il 2010. L’indebitamento finanziario netto è molto elevato e pari a 799 milioni di euro al 31 dicembre 2009.
Per fortuna che la “nuova” ALITALIA non è quotata alla borsa italiana perché gli azionisti ed obbligazionisti della "vecchia" ALITALIA hanno già dato ...
Per fortuna che la “nuova” ALITALIA non è quotata alla borsa italiana perché gli azionisti ed obbligazionisti della "vecchia" ALITALIA hanno già dato ...
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