giovedì 16 aprile 2009

Bond GENERAL MOTORS. Piccoli investitori delusi

Il Wall Street Journal ha recentemente pubblicato un articolo che illustra alcune storie di piccoli investitori americani che hanno acquistato obbligazioni General Motors.

Robert Pandolfi, 68 anni, pensionato, ex broker, ha visto i suoi 50.000 USD investiti in bond General Motors nel 1999 ridotti ad un decimo del loro valore.

Harley VanDeloo, 69 anni, pensionato, ex dipendente di una società di high tech, ha acquistato 20.000 USD di obbligazioni General Motors. Adesso valgono 3.000 USD.

Marjorie Golden, 81 anni, pensionata, ex insegnante, ha investito nel 2004 circa 40.000 USD su varie emissioni di bond General Motors con un rendimento tra il 7,4% e l’8,4%. Attualmente le obbligazioni valgono circa 10.000 USD con una perdita di circa il -75% rispetto al prezzo di emissione.

Circa il 20% dei possessori delle obbligazioni General Motors sono investitori individuali, tra cui molti pensionati, che hanno comprato i bond per crearsi una rendita annua integrativa, soprattutto quando le prospettive del mercato automobilistico erano decisamente migliori.

A chi ha chiesto il motivo dell’acquisto dei bond GM uno di loro ha dichiarato: "Ho pensato che General Motors fosse troppo grande per fallire". La General Motors non è fallita ma è in grandi difficoltà e il prezzo dei bond risente della sua difficile condizione finanziaria.

Le obbligazioni non sono meno rischiose delle azioni. Gli investitori, italiani (ALITALIA, CIRIO, PARMALAT) e americani (ENRON, WORLDCOM, LEHMAN BROTHERS), non imparano mai dalle lezioni del passato e la vicenda General Motors ne è l’ennesima riprova.