mercoledì 30 dicembre 2009

Buon 2010

Lo staff di Tagliare Le Perdite augura un felice 2010 a tutti i suoi lettori. Che sia un anno di serenità e soddisfazioni (finanziarie e non) per voi e le vostre famiglie

martedì 29 dicembre 2009

Borsa. Differenza tra investimento e speculazione

A volte mi chiedono “Che professione svolgi?” “Sono un trader. Opero da professionista sul mercato azionario” “Ah. Ho capito sei uno speculatore”. Spesso questa considerazione è accompagnata da uno sguardo sdegnoso. Mi sono sempre chiesto quale è la differenza tra investimento e speculazione. La prima, nel parlare comune, ha un significato positivo, mentre la seconda un significato decisamente negativo.

Qualunque persona acquisti in borsa titoli azionari ha come desiderio quello di guadagnare dal suo investimento ma c’è chi ci riesce con una certa regolarità (i professionisti), e chi no (i dilettanti). I secondi, quando perdono soldi, se la prendono con i primi accusandoli di “speculazione”. In realtà molte persone acquistano e vendono i titoli seguendo il proprio istinto, leggendo le notizie più svariate sui giornali, interpretando le voci e i “rumors” di mercato, non seguono alcuna metodologia, non sanno neanche cosa sia la gestione de rischio, ma soprattutto non immaginano neanche cosa significa gestire con professionalità e competenza un portafoglio azionario altrimenti non si spiegherebbe come molte delle persone che conosco perdano molto denaro in borsa.

In borsa chi perde soldi, invece di cercare di capire quali sono i propri errori, dice che gli altri sono “speculatori”.

lunedì 28 dicembre 2009

Calendario borsa italiana 2010

Il calendario di negoziazione per l’anno 2010 per i mercati regolamentati da Borsa Italiana prevede le seguenti giornate di chiusura:

- tutti i sabati;
- tutte le domeniche;
- venerdì 1 gennaio (Primo giorno dell'anno);
- venerdì 2 aprile (Venerdì Santo);
- lunedì 5 aprile (Lunedì dell'Angelo);
- venerdì 1 maggio (Festa dei lavoratori);
- venerdì 24 dicembre (Vigilia di Natale);
- venerdì 31 dicembre (Ultimo giorno dell'anno);

martedì 22 dicembre 2009

Buon Natale


Lo staff di Tagliare Le Perdite augura un felice e sereno Natale a tutti i suoi lettori

martedì 15 dicembre 2009

Seguire la tendenza: Compagnie Industriali Riunite

Ieri il titolo CIR (Compagne Industriali Riunite) ha chiuso a 1,772 euro facendo registrare nuovi valori massimi rispetto all’ultimo anno di quotazione. Il 25 febbraio 2009 CIR ha fatto registrare una quotazione di 0,669 euro. CIR ha quindi avuto una tendenza al rialzo che ha portato il titolo ad una crescita del +165%. Quando una tendenza al rialzo inizia non si sa mai quando finirà ma ormai i lettori più assidui hanno capito che piuttosto che prevedere quando la tendenza finisca è molto più importante che venga seguita la tendenza in corso.

venerdì 11 dicembre 2009

I rating degli analisti su SAFILO

Sono rimasto molto colpito dai giudizi emessi da due delle più qualificate società di rating su SAFILO, titolo quotato alla borsa italiana dove dal momento dell’ultima quotazione (Dicembre 2005) ha perso quasi il -90% del suo valore.

Moody's ieri ha alzato il rating corporate di SAFILO da Caa3 a Caa2, e modificato il rating sulle probabilità di default a Caa3/LD da Ca/LD. In altre parole Moody’s vede un miglioramento della situazione della società perché, secondo loro, “riflette la percezione di Moody's che, in seguito al riuscito completamento dell'acquisto di parte delle note senior da HAL Holding, la possibilità di default della società si è ridotta".

Standard & Poor's la vede all’opposto ed ha abbassato il rating sul credito corporate a lungo termine di SAFILO a D ossia Default da SD, Selective Default. Contemporaneamente l'agenzia ha rivisto al ribasso anche il rating sul bond da 195 milioni di euro in scadenza nel 2013 emesso da SAFILO Capital International, portandolo a D da C. In altre parole SAFILO, secondo Standard & Poor's è una società che non rimborserà i propri debiti a medio termine ed è quindi vicina al fallimento.

Sono due giudizio molto diversi emessi per la stesso titolo, come spesso succede alle società di rating, perché ognuno fa le proprie considerazioni. Difficile sapere chi avrà ragione e chi torto ma è interessante rileggere oggi un vecchio articolo relativo alle previsioni delle società di rating su SAFILO.

mercoledì 9 dicembre 2009

I debiti delle industrie e la situazione delle banche

“Le istituzioni finanziarie troppo grandi per poter fallire, sono un grande problema che sta peggiorando, con ripercussioni a livello di "moral hazard" e di competitività dell'industria che sta diventando ancora più concentrata di quanto fosse prima della crisi. La maggior preoccupazione é l'enorme volume di debito corporate e pubblico in scadenza nei prossimi cinque anni. Se per varie ragioni i tassi di interesse dovessero salire, con i bilanci delle banche non ancora risanati, e possono farlo per ragioni di politica monetaria e perché lo spazio per il risanamento durerà ancora diversi anni, allora sarebbe una cosa preoccupante se si considera che i debiti bancari sono dell'ordine dei trilioni, ai quali bisogna aggiungere il debito pubblico, allora potrebbe materializzarsi un rischio per i debiti sovrani”

Queste sono le dichiarazioni del Governatore di Banca d'Italia Mario Draghi, intervenuto ieri ad un convegno finanziario.

Traduzione:
- Le grandi industrie nazionali ed internazionali sono molto indebitate e un aumento dei tassi di interesse sarebbe un effetto devastante sui loro bilanci;
- Il risanamento delle aziende durerà ancora parecchi anni;
- Le banche hanno concesso elevati prestiti alle aziende in difficoltà e non sono sicure che rientreranno dei loro soldi;

Personalmente diffidiamo da chi fa previsioni sui mercati finanziari ma questo è uno scenario preoccupante illustrato con chiarezza da una persona seria come Mario Draghi che, se confermato, non potrà che avere conseguenze anche sui mercati azionari e obbligazionari mondiali.

martedì 8 dicembre 2009

Il rischio di portafoglio per Larry Hite

Per Larry Hite è di fondamentale importanza la gestione del rischio di portafoglio, anzi è la condizione primaria per ottenere profitti costanti nell'attività di trading sui mercati finanziari.

“Per me com­prare caffè, oro o IBM è la stessa cosa. In ogni caso, la mia posizione non sarà più dell'1% del mio portafoglio e in ogni caso non perderò più dell'1 o del 2%”

Il brano é tratto da un'intervista a Larry Hite da parte di Jack D. Schwager contenuta nel libro Market Wizard - Interviews with top trader, HarperBusiness - 1993.

lunedì 7 dicembre 2009

FTSE ALL SHARE - I primi 11 mesi del 2009


Questo é l'andamento dell'indice FTSE ALL SHARE dei primi 11 mesi per l'anno 2009. Dopo il valore minimo del 9 marzo 2009 (13.707), inizia una tendenza la rialzo che porta il valore massimo il 19 ottobre a quota 24.982. Dal valore minimo quindi il rialzo é stato dell'82%. Chi ha seguito la tendenza, utilizzando un trading system basato sul concetto di "trend following" ha conseguito buoni guadagni.

martedì 1 dicembre 2009

Sugli analisti finanziari (3)

"Non mi curerei molto dei giovanissimi scribacchini della City, che saltano su e giù nello sforzo di richiamare l'attenzione della stampa"

Nigel Lawson, cancelliere dello Scacchiere, che rispondeva alle previsioni degli economisti della City sul peggioramento del deficit commerciale e sull'aumento dei tassi d'interesse. Dichiarazione rilasciata all'Observer, 3 luglio 1998.

giovedì 26 novembre 2009

Forza Relativa - Le azioni peggiori

Queste solo le azioni, tra quelle quotate all'interno del FTSE-MIB e FTSE-Mid Cap, che hanno i valori di Forza Relativa più bassi

mercoledì 25 novembre 2009

Forza Relativa - Le azioni migliori

Queste sono i 10 titoli, tra quelli quotati all'interno del FTSE-MIB e FTSE-Mid Cap, che fanno riscontrare i valori più alti di Forza Relativa

martedì 24 novembre 2009

Borsa. L'importanza della Forza Relativa

La Forza Relativa è uno dei criteri che può aiutare nell’individuazione di quelle azioni che tendono a performare meglio del mercato. Analizzando i valori di questo criterio è possibile individuare, su un arco temporale definibile a piacimento (di solito un trimestre o un anno), come si sta comportando un titolo azionario rispetto all’indice di borsa e quindi rispetto agli altri titoli.
.
Un alto valore della Forza Relativa indica un titolo “leader” di mercato. Al contrario un basso valore indica un titolo “brocco” che quindi, nell’ambito della composizione del portafoglio, non vale la pena prendere in considerazione. L’incremento della Forza Relativa, calcolato rispetto al periodo precedente, è un altro ottimo indicatore sul comportamento del titolo rispetto all’indice.
.
Secondo i dati delle chiusure di ieri, tra i titoli quotati alla borsa italiana, nell’ambito dei settori FTSE-MIB e FTSE-Mid Cap, il titolo che ha la forza relativa più alta è AMPLIFON con un valore di 397,4 mentre quello che fa riscontrare il valore più basso è TISCALI con 1,79.

lunedì 23 novembre 2009

Wall Street crash - La copertina del London Herald



Venerdì 25 Ottobre 1929: La copertina del "London Herald" sul crash di Wall Street. Il giorno precedente la borsa di New York aveva registrato una pesante perdita dell'indice Dow Jones. E' una copertina anticipatrice perché la settimana successiva, nonostante le rassicurazioni di economisti, politici e banchieri, il mercato azionario americano sarebbe letteralmente tracollato.
.
Lunedì 28 Ottobre 1929: Dow Jones -12,82%
Martedì 29 Ottobre 1929: Dow Jones -11,73%
.
Per non dimenticare ...

venerdì 20 novembre 2009

Una previsione di borsa del 1929

Martedì 22 ottobre 1929, Charles E. Mitchell, Presidente della National City Bank dichiarò: "Non mi risulta ci sia nulla di fondamentalmente negativo nel mercato azionario, nelle imprese e nella struttura creditizia ad esso relativa".

Una settimana dopo, il martedì 29 ottobre 1929, l'indice Dow Jones della borsa di New York, perse quasi il 12% del valore del mercato in una sola seduta. Il giorno precedente l'indice aveva perso un altro 10%. Nei successivi quattro anni gli investitori americani videro il valore dei propri investimenti ridursi di circa il 50%. L’indice Dow Jones tornò ai livelli precedenti il 1929 solo nel 1954. Ma molti “guru” continuano tuttora a considerare l’investimento in borsa come “per il lungo termine”.

giovedì 19 novembre 2009

Le caratteristiche di un trader di successo secondo Monroe Trout jr

"Un trader di successo é razionale, analitico, riesce a controllare le proprie emozioni, é pratico e orientato al profitto"

E' una frase di Monroe Trout Jr. Sconosciuto al grande pubblico. Una persona "low profile". Sembrano ovvietà o banalità. Sono soprattutto verità. Per chi non lo conoscesse, Monroe Trout Jr é uno che si é ritirato a vita privata a 40 anni dopo aver guadagnato con la sua società di investimenti (Trout Trading Management Co.) circa 900 mln di USD. Una sua intervista é stata pubblicata nel libro "The New Market Wizard". Adesso Monroe Trout si é trasferito con la famiglia alle Isole Bermuda.

mercoledì 18 novembre 2009

Seguire la tendenza: RISANAMENTO


Questo é il grafico del titolo RISANAMENTO negli ultimi 7 anni. Sono visibili prima una fortissima tendenza al rialzo da novembre 2003 a luglio 2007. Il titolo supera anche il livello di 8,5 euro. Poi il crollo dell'azione e quindi la presenza di una fortissima tendenza al ribasso che porta il titolo sugli attuali 0,500 euro.
Le tendenze sui mercati azionari sono sempre esistite. Ignorarle significa pagarne le conseguenze sul proprio portafoglio.

martedì 17 novembre 2009

Borsa italiana: azioni sopravvalutate e sottovalutate – Novembre 2009

Il titolo più sottovalutato è attualmente ITALMOBILIARE dove, a fronte di una capitalizzazione di 721 mln di euro, risulta un patrimonio netto di 5,4 mld di euro. L’indice di valutazione per questo titolo è quindi di 13,17. In altre parole la capitalizzazione di ITALMOBILIARE è il 13,17% del patrimonio netto. Un valore molto basso. Seguono SAFILO GROUP con un rapporto di 18,88, BANCO POPOLARE, ITALCEMENTI e FONDIARIA SAI che hanno un indice di valutazione più alto e intorno a circa 38.

Il primo tra i titoli più sopravvalutati è AZIMUT dove, a fronte di un patrimonio netto di 219,5 mln di euro risulta una capitalizzazione di 1,3 mld di euro. La capitalizzazione è pari quindi a circa sei volte il patrimonio netto. Seguono BANCA GENERALI, dove la capitalizzazione è pari a circa il 500% del patrimonio netto, PRYSMIAN, MEDIOLANUM e AUTOGRILL con valori più bassi ed intorno a 4 volte il patrimonio netto.

lunedì 16 novembre 2009

Borsa. Un RISANAMENTO molto difficoltoso

Domani l’assemblea degli azionisti di RISANAMENTO nominerà i nuovi amministratori. Nel frattempo sono stati comunicati i numeri del bilancio relativi ai primi tre trimestri del 2009.

Al termine del terzo trimestre del 2009 le perdite sono pari a 213,22 milioni di euro. Un dato preoccupante se si pensa che quelle dell’intero 2008 erano state di 213,737 mln di euro. Il peggioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è del -26% quando erano state accusate perdite per 168,1 mln di euro. Cresce anche l’indebitamento. La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2008 segnava quota 2,77 mld di euro. Al 30 settembre 2009 è salita a 2,858 mld.

Il Tribunale di Milano ha praticamente ratificato l’accordo sulla proposta di ristrutturazione della società immobiliare, evitandone così il fallimento ma questi numero sono veramente impietosi e il nuovo Consglio di Amministrazione avrà davanti a sé un compito immane. Dopo il regno di Luigi Zunino, RISANAMENTO passerà per la fase 2. Prima la ricapitalizzazione e poi un prestito convertendo. Il tutto sotto il controllo delle banche creditrici che, una volta sistemati i conti economici, venderanno la società risanata al miglior offerente sperando di rientrare dei loro soldi.

Chi ci ha rimesso le penne sono tutti quelli che hanno considerato RISANAMENTO un “investimento in campo immobiliare per il lungo termine”. RISANAMENTO nel 2002 quotava 2,130 euro. Venerdì il titolo ha chiuso a 0,499 euro. In sette anni una perdita del -76,60%. Rispetto ai massimi di Febbraio 2007 (8,780 euro) il titolo ha perso oltre il -94,3%. Perdite difficilmente recuperabili.

mercoledì 11 novembre 2009

Un detto su Wall Street

"Wall Street é una strada con un fiume ad un'estremità ed un cimitero dall'altra"

Anonimo trader

venerdì 6 novembre 2009

La fortuna nel trading

Quanto conta la fortuna nel trading? La fortuna in borsa conta praticamente zero. Nessuno finisce per fare soldi sui mercati azionari con un colpo di fortuna.

giovedì 5 novembre 2009

Il coraggio nel trading

Quanto é importante essere coraggiosi nel fare trading? Il coraggio é un fattore molto importante, direi determinante nel fare trading sui mercati finanziari. Bisogna avere il coraggio di sbagliare. Il coraggio di avere successo e soprattutto l'umiltà di non montarsi la testa. Il coraggio di proseguire quando si affrontano i momenti brutti. Insieme al coraggio e all'umiltà occorre una grande capacità di analisi che é necessaria per studiare gli errori fatti e correggerli. Senza queste qualità non si va da nessuna parte.

mercoledì 4 novembre 2009

Trading system trend following: vantaggi e svantaggi

Il principale vantaggio di un trading system basato sul concetto di “trend following” sta nel fatto che questo vi terrà dentro il mercato finché non vi è la prova che la tendenza in corso é cambiata. Per una posizione “long” finché il mercato sale, voi sarete dentro la posizione. Non appena si avrà il primo rintracciamento voi sarete fuori dal mercato. Lo stesso succede in una posizione “short”, durante un mercato al ribasso.

Lo svantaggio più consistente sta nel fatto che il mercato azionario non sempre è “in tendenza” ma spesso è anche in una situazione di “sideways” e cioè quando i prezzi hanno un movimento laterale. In questo caso, quando i minimi ed i massimi successivi raggiungono più o meno gli stessi livelli, i sistemi “trend following” generano i cosiddetti falsi segnali e di conseguenza delle perdite.

Tutti i trader di successo che vengono citati in questo blog utilizzano sistemi “trend following” perché i vantaggi sono comunque nettamente superiori degli svantaggi.

In borsa non è possibile acquistare al prezzo minimo e vendere al prezzo massimo. Per chi lo afferma ci sono due ipotesi: a) la persona è in malafede; b) la persona è assolutamente incompetente. In entrambe i casi statene lontani.

martedì 3 novembre 2009

Il grafico del "trend following"


Questa immagine illustra in tutti i suoi aspetti il concetto di "trend following":
.
- Si entra in posizione al rottura della line adi resistenza;
caso a) Il trend inverte la posizione e si esce dalla posizione sul livello di "stop loss";
caso b) Il trend continua. Si segue la tendenza e si esce dalla posizione quando c'é l'inversione di tendenza;

lunedì 2 novembre 2009

I dividendi di FASTWEB

Dopo aver esposto i dati di bilancio ed alcuni KPI di FASTWEB degli ultimi 5 anni, pubblichiamo ora i dati relativi ai dividendi. FASTWEB è stata molto generosa nella concessione del dividendo ai propri azionisti. Il rapporto DIVIDENDO/PREZZO è molto alto rispetto a quello di altre società quotate alla borsa italiana. Un elevato rapporto DIVIDENDO / PREZZO però non è sempre una buona ragione per acquistare un titolo. William O’Neill, uno degli operatori di borsa diventato una leggenda nella scelta delle azioni, parla di questo tema in “Market Wizard”. Il suo è un ragionamento originale, non condiviso da molti, ma sul mercato azionario bisogna studiare con attenzione e predente spunto da quello che dicono i trader che guadagnano denaro, non da quelli che lo perdono.

venerdì 30 ottobre 2009

Il consiglio di un veterano di borsa

“Non pensare a quello che farà domani il mercato azionario, se tra un mese salirà o scenderà, oppure a cosa succederà tra un anno. L’andamento della borsa sfugge assolutamente al nostro controllo. Concentrati su cosa farai tu se il mercato dovesse arrivare ad un determinato livello”

E’ il consiglio di un operatore che opera in borsa da quando aveva i calzoni corti. Molti farebbero bene a seguirlo. Il problema è che invece siamo bombardati da previsioni da tutte le parti. Molti investitori vengono influenzati dalle stesse, spesso in maniera deleteria, con conseguenze devastanti per i loro portafogli.

mercoledì 28 ottobre 2009

I bilanci di FASTWEB


Questi sono i dati di bilancio del titolo FASTWEB degli ultimi 5 anni. Fatturato con una crescita percentuale a due cifre ma perdite di esercizio per oltre 465 milioni di euro. Nell'ultima colonna sulla destra si può notare la performance in borsa del titolo.

martedì 27 ottobre 2009

Trading. Intelligenza ed emozioni

Quanto conta l’intelligenza nel trading? Al contrario di quanto si possa pensare, non c’è una grande correlazione tra avere successo nel trading ed essere molto intelligenti. Molti trader sono estremamente intelligenti, molti altri non lo sono. L’aspetto più curioso è che un gran numero di persone molto intelligenti non sono assolutamente dei trader di successo. E’ sufficiente un’intelligenza di medio livello. Il controllo delle proprie emozioni nell’impostazione e nell’esecuzione delle operazioni di borsa, è estremamente più importante.

venerdì 23 ottobre 2009

FASTWEB. Telefonia italiana, perdite svizzere

A marzo 2007 la società svizzera SWISSCOM lanciò un’OPA (Offerta Pubblica di Acquisto) amichevole sui titoli FASTWEB a 47,000 euro per azione, valutando la società di telefonia circa 3,7 mld di euro. Uno dei fondatori, nonché maggiore azionista, Silvio Scaglia aderì all’OPA uscendo praticamente dalla società che aveva contribuito a creare insieme a Francesco Micheli. Ieri FASTWEB ha chiuso in borsa a 20,190 euro. La perdita per SWISSCOM, in 2,5 anni è del -57%. Per risalire ai valori dell’OPA il titolo FASTWEB dovrà crescere del +132% (vedi formula percentuale di recupero). Un investimento con risultati fino ad ora disastrosi per gli azionisti SWISSCOM. In borsa non sbagliano solo i piccoli investitori. Anche i grandi investitori, svizzeri in questi caso, commettono i loro errori.

giovedì 22 ottobre 2009

Le regole di trading di Ed Seykota

Le regole di trading di Ed Seykota

1) Ride your winners
2) Cut your losses
3) Manage your risk
4) Use stops
5) Follow your system
6) Trash the news

La traduzione credo sia inutile

mercoledì 21 ottobre 2009

SAFILO. Dati di bilancio


Questi sono i dati di bilancio del titolo SAFILO degli ultimi 5 anni. L'ultima colonna sulla destra illustra in tutta la sua drammaticità la performance in borsa del titolo a partire dall'aumento di capitale effettuato nel 2005.

martedì 20 ottobre 2009

SAFILO: l’ennesimo aumento di capitale

La società olandese HAL HOLDING sarà il nuovo azionista di maggioranza del gruppo SAFILO. HAL HOLDING salirà dal 2,08% attuale fino al 49,99% del capitale sociale mentre la famiglia Tabacchi, attuale azionista di controllo, scenderà dall'attuale 39,89% a circa il 10%. L’aumento di capitale avverrà in due tranche, la prima di 50 e la seconda di 250 milioni di euro. L’operazione mira a rendere più competitiva l’azienda dell’occhialeria e soprattutto consentirà un dimezzamento del debito, che nel secondo trimestre 2009 aveva raggiunto 592 milioni di euro. Il titolo SAFILO ieri ha chiuso a 0,620 euro.

A dicembre 2005 c’era stato un altro aumento di capitale. I titoli erano stati emessi al prezzo di 4,900 euro. Da allora il titolo SAFILO ha perso il -87% … Un massacro finanziario per i piccoli azionisti … Invito tutti a leggere i consigli di alcuni analisti finanziari sul titolo SAFILO. Se dovete sbagliare fatelo da soli e la conclusione è sempre la stessa: ricordarsi di tagliare le perdite perché quando raggiungono certe percentuali è quasi impossibile recuperarle. Un titolo che perde il -87% per ritornare al prezzo iniziale deve crescere del +718%.

lunedì 19 ottobre 2009

Essere conservatori in borsa

"Essere conservatore nel campo bancario significa stare in affari per mille anni. Il giorno che cessate di essere conservatori, avete finito. Questo é quanto ho appreso da mio padre"

Edmond Safra, fondatore della Trade Development Bank. Financial Times, 22 Gennaio 1983.

Questa frase di Edmond Safra può essere applicata non solo alla professione di banchiere ma anche e soprattutto a chi opera in borsa acquistando e vendendo azioni. In questo contesto la parola "conservatore" non ha nulla a che vedere con il senso "politico" ma quanto alla gestione del rischio di portafoglio.

venerdì 9 ottobre 2009

Quali sono gli elementi per un buon trading?

Quali sono gli elementi per un buon trading?
"Gli elementi per un buon trader sono: 1) ta­gliare le perdite, 2) tagliare le perdite, 3) tagliare le perdite. Se tu segui queste tre regole, puoi avere una chance di successo"

Tratto da un'intervista di Jack D. Schwager a Ed Seykota pubblicata nel libro Market Wizard

mercoledì 7 ottobre 2009

I report di Warren Buffett

All’interno del sito web della Berkshire Hathaway Inc, la holding finanziaria il cui maggiore azionista é Warren Buffett, si possono trovare i cosiddetti Annual & Interim report che vengono elaborati dallo stesso Buffett e pubblicati sia a scadenza trimestrale che annuale. La loro lettura è una e propria immersione in una fonte ricolma di saggezza finanziaria. Vi accorgerete che Warren Buffett non nasconde assolutamente nulla ai propri azionisti perché fa della trasparenza una vera e propria religione. Buona lettura

martedì 6 ottobre 2009

Borsa: le tendenze primarie sull’FTSE-ALL SHARE


Quanto durano le tendenze in borsa? Facciamo il caso della borsa italiana e analizziamo gli ultimi anni dell’indice FTSE-ALL SHARE (ex Mibtel). Nel grafico si notano due fortissime tendenze primarie. La prima al rialzo va dal marzo 2003 al maggio 2007. Quattro anni di continuo rialzo. L’indice passa da 19.663 a 44.675 con una performance del +127%. Poi a primavera 2007 inizia l’inversione di tendenza. Il ribasso è tremendo. L’indice FTSE-ALL SHARE a marzo 2009 arriva a 13.707, arrivando a perdere in due soli anni oltre il -70% rispetto ai massimi.

Considerazioni:
Seguire la tendenza. Operare in borsa seguendo la tendenza primaria. Le tendenze primarie in borsa esistono e durano anni. Operare in controtendenza, come fanno alcune volte molti investitori, cercando di acquistare i titoli ai minimi, non è consigliabile. Le tendenze quando iniziano non si sa mai quando finiscono.

Non operare in borsa con l’orizzonte del lungo termine. Se un investitore avesse acquistato a marzo 2002, ancora oggi avrebbe ancora una perdita del -23%.

venerdì 2 ottobre 2009

Borsa. Gestire una serie di operazioni in perdita

I trader professionisti che operano in borsa utilizzando un trading system sanno a cosa ci stiamo riferendo. Ma anche semplici investitori si sono trovati spesso a dover sopportare in borsa una serie di operazioni consecutive che finiscono con una perdita. Una situazione non piacevole da gestire sia finanziariamente che psicologicamente.

Come operare in borsa durante una serie negativa? Le possibilità sono tre:

- investire sempre lo stesso importo;
- investire un importo inferiore rispetto a quello dell’ultima operazione;
- investire un importo superiore rispetto a quello dell’ultima operazione;

Molte persone che conosco utilizzano la terza ipotesi perché “si devono rifare della perdita precedente”. Questa è però la strada che conduce a forti perdite di portafoglio. Ipotizziamo che una persona investa la prima volta 10.000 euro e perda il 5%, poi 11.000 perdendo il 6%, poi 12.000, 13.000, 14.000 e 15.000, perdendo tra il 7 ed il 10% ad operazione. In 6 operazioni l’ investimento è stato di 750.000 e la perdita di 58.000 euro. E stiamo parlando di perdite accettabili. Mai superiori al 10%.

La prima ipotesi è una strategia conservativa. Nell’ipotesi precedente, investendo sempre 10.000 euro, avendo le stesse perdite in termini percentuali, la perdita totale sarebbe stata di 45.000 euro.

La strategia adottata da molti grandi trader è la seconda. Di fronte di una serie consecutiva in perdita le posizioni di investimento vanno diminuite e non aumentate. In questo caso investendo prima 10.000 euro, poi 9.000, 8.000 fino a 5.000, la perdita totale sarebbe di 3.200 euro a fronte di un importo totale di 45.000.

Le performance di portafogli efficienti presentano sempre perdite limitate. Tagliare le perdite è sempre una strategia vincente.

giovedì 1 ottobre 2009

FIAT: dividendi e riflessioni

Dal 2002 ad oggi il titolo FIAT ordinaria è passato dai 14,750 euro a 8,790 euro (chiusura di ieri). La performance totale del titolo (dividendi esclusi) è del -40,40%. I dividendi che FIAT ordinaria ha distribuito agli azionisti, dal 2002 al 2009, sono indicati nella tabella. Il totale è di 0,865 euro in 7 anni (sono qui esclusi i dividendi delle azioni risparmio e privilegiate). Calcolando anche i dividendi la performance del titolo rimane assolutamente negativa. Una totale delusione per chi ha scelto FIAT ordinaria con la logica del “cassettista”.

Molti investitori, sia piccoli che grandi, pensano che un alto rapporto DIVIDENDO / PREZZO sia un indicatore efficiente per scegliere un’azione. Nel libro “Market Wizard” William O’Neill, uno dei trader più famosi per le sue tecniche di “stock picking”, dice la sua sul tema dei dividendi. E’ una considerazione di “minoranza” ma in borsa bisogna prestare attenzione a ciò che dicono le minoranze perché la maggioranza è proprio quella che perde denaro.

mercoledì 30 settembre 2009

I dividendi di FINMECCANICA

Questi sono i dividendi di FINMECCANICA, la società che si occupa di difesa e aerospazio. Il gruppo, guidato da PierFrancesco Guarguaglini ha presentato in questi anni buoni dati di bilancio e sta attualmente attuando un'accorta politica di distribuzione dei dividendi ai propri azionisti. Nonostante il calo delle quotazioni avvenuto negli ultimi due anni, il rapporto dividendo/prezzo é in costante crescita. Il motivo probabilmente sta nel fatto che FINMECCANICA é una S.p.A. la cui maggioranza é di proprietà dello stato che, sempre alla ricerca di liquidità per le proprie esigenze di cassa, é ben felice di incassarne i lauti dividendi.

martedì 29 settembre 2009

I prezzi della azioni non salgono più ...

"Non importa se i prezzi delle azioni non salgono più. Io so come operare in un mercato al ribasso. Quello é il momento migliore per acquistare. La sola cosa che potrebbe andare storta sarebbe il collasso di Wall Street. Quello mi potrebbe mettere a terra"

Christopher Peach, studente di 16 anni, rovinato dal crollo del prezzo delle azioni dell'ottobre 1987. Daily Mail, 9 novembre 1987.

E' meglio non operare mai sui mercati finanziari in controtendenza ...

lunedì 28 settembre 2009

I dividendi di BULGARI

Dopo la pubblicazione dei dati di bilancio vengono sopra esposti i dati relativi ai dividendi del titolo BULGARI. Una politica accorta quella dei manager della società famosissima nel mondo dei gioielli e negli accessori di pregio: distribuire dividendi agli azionisti ma in una percentuale che non sia tale da compromettere gli investimenti che rappresentano da sempre il volano del business di BULGARI

mercoledì 16 settembre 2009

Warren Buffett e la presunta efficienza dei mercati azionari

“Investire in un mercato azionario in cui le persone credono che sia efficiente è come giocare a bridge con qualcuno a cui hanno spiegato che è inutile guardare le carte”

Da un'intervista a Warren Buffett attuale principale azionista della Berkshire Hathaway.Warren Buffett é il secondo uomo più ricco del mondo nella classifica della rivista Forbes nel 2009

martedì 15 settembre 2009

Obama a Wall Street: "non possiamo permettere alla storia di ripetersi"

Ad un anno dal fallimento della Lehman Brothers è intervenuto a New York , presso la Federal Hall di Wall Street, un luogo fortemente simbolico, il Presidente degli USA Barack Obama: “La crisi finanziaria mondiale è stata il risultato di un «fallimento collettivo» di responsabilità a Washington, Wall Street e in tutta l’America”. Ha aggiunto: “Un anno fa abbiamo sperimentato come il mercato può sbagliare, come la mancanza di regole di buon senso possa portare eccessi e abusi. Ad un anno di distanza è essenziale approvare le riforme che impediranno ad una crisi come quella attuale di ripetersi”. Infine un’affermazione impegnativa: “Non possiamo permettere alla storia di ripetersi

Purtroppo per molti risparmiatori, la storia del capitalismo e dei mercati finanziari insegna proprio il contrario e cioè che la storia spesso si ripete ma soprattutto che i politici intervengono solo sempre “dopo” che i risparmiatori hanno accusato gravi perdite a fronte di crolli di borsa e/o fallimenti di società. Nell’Inghilterra del 1700 il “Bubble Act”, una legge che vietava l’emissione di azioni, venne varata dopo il fallimento della Compagnia dei mari del Sud che aveva causato forti perdite anche tra gli stessi parlamentari britannici. La politica del New Deal di Franklin Delano Roosvelt venne varata dopo il crollo di Wall Street del 1929. La riforma di Barack Obama viene varata dopo il fallimento della Lehman Brothers. I mercati finanziari non “sbagliano” ma soprattutto non si fanno regolare da nessun politico. Ci sono stati boom e crolli in passato. Ci saranno anche in futuro. E’ la natura stessa dei mercati finanziari.

lunedì 14 settembre 2009

Un portafoglio azionario prudente

La definizione e gestione di un portafoglio azionario è sicuramente uno degli argomenti più difficili da trattare in materia di investimenti finanziari, azionari in particolare. La prudenza quando si tratta di questa materia non è mai troppa.

Nella costituzione e nella gestione di un portafoglio occorre tener conto di numerosi fattori che influenzano in maniera marcata i risultati in termini di profitto e rischio: la liquidità dei titoli, il numero di titoli, la ripartizione del capitale sui titoli, la percentuale di reinvestimento degli utili, il peso di ogni singolo titolo (vedi anche sezione Metodologia), il timing di investimento.

Ci atterremo a qualche indicazione generale per la definizione di un portafoglio prudente riservandoci di trattare l’argomento nel dettaglio nel corso di articoli che pubblicheremo successivamente.

- Operare su titoli quotati in euro. Quando si opera su azioni estere non quotate in euro, oltre alla performance del titolo bisogna tener conto anche del rischio di cambio. Questo fa si che aumentano i rischi dell’investimento e quindi del portafoglio;
- Operare su titoli che abbiamo una larga capitalizzazione. Evitare di operare su titoli a bassa capitalizzazione e quindi non liquidi per i quali potrebbe presentarsi l’eventualità che il mercato, a fronte di un’offerta non abbia una corrispondente domanda. Operare sulle large e mid-cap. Evitare i “titolini”;
- Dividere il vostro capitale azionario in almeno 25-30 posizioni diverse;
- Non abbiate paura di rimanere liquidi. Se il mercato non presenta opportunità di investimento è meglio la liquidità;
- Nella scelta dei titoli privilegiare quelli che hanno avuto in passato una storia di utili per azione in crescita (EPS);
- Una volta aperta una posizione, fissare sempre un punto di uscita dalle vostre posizioni azionarie;
- Quando una azione parte al rialzo, seguire la tendenza;
- Non aumentare mai una posizione dopo una chiusura in perdita;

Sono indicazioni generali e comunque di buon senso per la gestione di un portafoglio “prudente”. Manca ancora la più importante: tagliare le perdite. Non abbiate paura di chiudere una posizione in perdita se la stessa è limitata. Se lasciate correre le perdite quella è la via principale per il disastro finanziario.

mercoledì 9 settembre 2009

RISANAMENTO: salvataggio e macerie

Ieri gli avvocati hanno depositato il piano di salvataggio del gruppo immobiliare RISANAMENTO presso la sezione fallimentare del Tribunale di Milano. L'iter giudiziario prevede che il giudice dovrà esaminare il piano e verificarne la fattibilità.

Il salvataggio di RISANAMENTO da un eventuale fallimento è quindi ora tecnicamente possibile ma della situazione finanziaria del gruppo immobiliare rimarranno comunque le macerie ovvero le perdite degli azionisti storici (-75% negli ultimi 7 anni).

lunedì 7 settembre 2009

Il trend following per Ed Seykota

"tutte le tecniche di gestione del denaro, sono basate su dei trading system, siano essi su carta, su computer o semplicemente nella mente del gestore. La maggior parte di questi è "trend following", come del resto la vita stessa. Tutto si muove secondo trend, mode, movimenti. E non vi sarà mai fine a questo"

Da un'intervista a Ed Seykota da parte di Jack D. Schwager contenuta nel libro Market Wizard - Interviews with top trader, HarperBusiness - 1993.

mercoledì 2 settembre 2009

I bilanci di FINMECCANICA

I dati di bilancio di FINMECCANICA, negli anni che vanno dal 2004 al 2008, sono evidenziati nella tabella sopraesposta. Alcuni aspetti sono molto interessanti.

FATTURATO: negli ultimi cinque anni in crescita costante e con percentuali non trascurabili specialmente se si tiene conto dell’evolversi della situazione internazionale.
UTILE DI ESERCIZIO: una media di 0,628 mln di euro nei cinque anni senza mai un esercizio in perdita. Utili record nell’anno 2006 per oltre 1 mld di euro
ROE: Una media di 12,5 nei cinque anni. Il valore del 2008, di 10,13 è di poco sotto la media.

Nonostante questi buoni numeri di bilancio, la performance di borsa di FINMECCANICA nel 2008 (-50,43%) rispecchia quello che è successo sui mercati negli ultimi anni. Quando il mercato azionario crolla, i titoli vanno giù (quasi) tutti, sia quelli delle società che hanno buoni bilanci sia quelle che hanno numeri pessimi. L’importante è saperlo.

martedì 1 settembre 2009

La villa di Bernard Madoff

Queste sono le immagini (tratte dal sito Repubblica.It) di una delle ville di Bernard Madoff, il finanziere condannato da un Tribunale USA a 150 anni di carcere per la truffa finanziaria ai danni di molti risparmiatori, non solo americani. La villa si trova a Montauk (New York) in una zona esclusiva. Un posto splendido e rende l’idea di quale era il tenore di vita di Bernard Madoff e della sua famiglia. Un lusso che stona moltissimo soprattutto se si pensa che era finanziato dai risparmi dei suoi clienti. La villa é attualmente sotto sequesto insieme ad altri beni intestati a Bernard Madoff e ai suoi stretti familiari.

giovedì 27 agosto 2009

Capitalizzazione PIRELLI RE - Errata Corrige

La capitalizzazione del titolo PIRELLI RE risulta essere alla data di 541,4 mln di euro e non di 23,8 mln di euro

Ci scusiamo con i lettori per l'errore

La redazione

mercoledì 26 agosto 2009

Il trader di successo secondo Daniel Gramza

Aspetto mentale
“Un elemento che fa la differenza non è la tecnica di trading ma l’aspetto mentale del trader: la conoscenza della tecnica che si utilizza e, dell’ambito nel quale (il trader) farà bene e farà male”

Assunzione di responsabilità
“Un altro elemento è l’assunzione della piena responsabilità di quello che fanno: quando un trader esegue un’operazione deve essere ben cosciente che è sua la responsabilità dall’inizio alla fine”

Costanza e disciplina
“Il trader di successo è disciplinato ed estremamente costante nella sua azione. Oltretutto è una persona fiduciosa, ottimista e a suo agio con il proprio approccio al trading”

Lavoro duro
“Il trader fa un’enorme mole di lavoro preparatorio e sa perciò come reagire ad ogni situazione di mercato. Non si troverà mai paralizzato di fronte agli eventi del mercato perché ha studiato tutte le possibili situazioni, probabili e improbabili, e sa perciò in anticipo come reagire"

Saper perdere
“Il trader bravo sa quanto perderà in anticipo se le cose non dovessero andare per il verso giusto”

Questo è il pensiero di Daniel Gramza: un trader di successo e allora Presidente della Gramza Capital Management tratto da un’intervista a Vincenzo Sciarretta pubblicata da Borsa & Finanza.

lunedì 24 agosto 2009

Analisi azioni sopravvalutate e sottovalutate

Il titolo più sottovalutato è PIRELLI REAL ESTATE dove, a fronte di una capitalizzazione di 24 mln di euro, c’é un patrimonio netto di 366,4 mln di euro. L’indice di valutazione per questo titolo è quindi di 6,52. In altre parole la capitalizzazione è il 6,5% del patrimonio netto. Un valore veramente molto basso. Seguono ITALMOBILIARE con un rapporto di 12,53 e SAFILO GROUP con un rapporto di 15,61. UNIPOL e SEAT PAGINE GIALLE hanno un indice di valutazione più alto e intorno a circa 35.

Il primo tra i titoli più sopravvalutati è TISCALI dove, a fronte di un patrimonio netto di soli 4,7 mln di euro c’è una capitalizzazione di 195 mln di euro. Seguono AZIMUT, dove l’indice di valutazione indica che la capitalizzazione è pari a 5 volte il patrimonio netto, BANCA GENERALI, MEDIOLANUM e AUTOGRILL con un valore leggermente più basso.

martedì 11 agosto 2009

Buon Ferragosto

Lo staff di TagliareLePerdite augura un Buon Ferragosto, buone ferie e buon trading a tutti i lettori

lunedì 10 agosto 2009

Che lavoro fai? Il trader

Capita che in estate si conoscano nuove persone. In ferie la gente è più rilassata. A cena si parla del più e del meno e qualche volta i discorsi vanno anche sul lavoro. Il dilemma è sempre lo stesso per chi fa trading: spiegare che tipo di lavoro si svolge e soprattutto la propria filosofia di investimento.

D. Che lavoro fai?
R. Mi occupo di trading sui mercati finanziari
D. Interessante … ho investito nel passato in fondi e sicav azionarie ma sto perdendo molti soldi … sono sotto mediamente del 60% su alcune posizioni … non mi fido più della borsa
R. Non è un problema di fiducia. L’investimento in borsa semplicemente non è per il lungo termine. Lo dicono i numeri.
D. Non capisco ... negli articoli pubblicati sui giornali specializzati che ho letto più volte si parla di borsa spesso di investimento per il lungo periodo.
R. Il lungo termine è un argomento che viene utilizzato quando non si sa che dire …
D. Che azioni consiglieresti per il prossimo periodo?
R. Fare previsioni in borsa è impossibile. In ogni caso la scelta dei titoli è solo uno degli aspetti da considerare. Il timing di entrata o uscita e l’ammontare di ogni singolo investimento sono argomenti altrettanto importanti se non più importanti della scelta di un titolo
D. Non ti vuoi sbilanciare. Non mi vuoi rivelare i tuoi segreti …
R. Guarda che nel trading non ci sono segreti e non esiste assolutamente il Santo Graal, solo lavoro e studio duro. Inoltre la composizione del portafoglio è uno degli aspetti più difficili di questo lavoro
D. Che consiglio ti senti di darmi per la gestione degli investimenti?
R. Solo uno. Ma è quello più importante: tagliare le perdite
D. Non capisco. Cosa significa?
R. Più una perdita assume dimensioni consistenti e più è difficile recuperarla. Un titolo che perde il 50% deve crescere del 100% per tornare al valore iniziale. Un titolo che perde il 60% deve crescere del 150%. E così via … Adesso è più chiaro?
D. Sono sotto del 60% e per riavere i miei soldi le mie posizioni devono crescere del +150% … non ci avevo mai pensato …
R. Questo aspetto è fondamentale. Se uno lo comprende non avrà mai più perdite pesanti in borsa. Poi, quando una persona capisce come si perde allora potrà iniziare a studiare come si fa a guadagnare.
D. … il 150% … chissà se succederà mai …
R. Chissà …

mercoledì 5 agosto 2009

I bilanci di BULGARI

Questi sono i dati di bilancio del titolo BULGARI negli anni che vanno dal 2004 al 2008. Negli ultimi tre anni il fatturato è stato abbastanza stabile intorno al miliardo di euro. Nonostante la crisi internazionale che ha colpito anche gli articoli del lusso BULGARI ha continuato a produrre utili. Non è un risultato da poco anche se gli utili dell’ultimo anno hanno registrato una forte flessione e che si è riversata sui valori dell’Earning Per Share (-45%). Lo stesso dicasi per il ROE che in questi anni ha fatto registrare ottimi valori anche se è stata registrata una flessione nell’ultimo anno. Per quando riguarda le performance del titolo in borsa vale il discorso fatto per altre aziende. BULGARI nei due anni precedenti ha avuto una performance borsistica negativa. Quando crollano i mercati come è successo nel 2007-2008 sono pochi i titoli che resistono e BULGARI, pur avendo prodotto buoni utili, non ha fatto eccezione.

martedì 4 agosto 2009

Borsa: azionisti di minoranza e di maggioranza

Nel libro “La fabbrica dei soldi” scritto da Giancarlo Galli ed edito da Mondadori viene raccontato un colloquio tra il nonno di Alessandro Camussi e il senatore Giovanni Agnelli, fondatore della FIAT e nonno dell’Avvocato Gianni Agnelli. I due erano stati compagni di scuola e il senatore era famoso perché era riuscito a diventare azionista di maggioranza della FIAT dopo aver sbaragliato gli altri azionisti che insieme a lui avevano fondato l’azienda automobilistica. Il colloquio, in dialetto piemontese, sarebbe stato in questi termini:

“Tse se ‘n asiunista ‘d minoranza”?
“Certament”
“Alura tse se ‘n cujun!”

Un’analisi breve, diretta e spietata di come troppo spesso vengono considerati gli azionisti di minoranza da quelli di maggioranza: un immenso parco buoi.

lunedì 3 agosto 2009

Trading: l'importanza di capire i propri limiti

Sapere quelli che sono i propri limiti significa soprattutto riconoscere i propri errori, Questo processo di auto analisi è fondamentale per il trader professionista. Le migliori operazioni avvengono dopo un’analisi accurata delle operazioni errate. Il trading non è una professione per chi non sbaglia mai. A volte però si leggono, anche da parte di giornalisti economici “specializzati”, interviste a persone che “non sbagliano mai” e offrono “ricette miracolose” nella gestione degli investimenti azionari. Nel trading non esiste il Santo Graal ma solo il duro lavoro. Quando questi giornalisti fanno interviste a certi “guru”, nella migliore delle ipotesi quello che dicono è falso e il giornalista è in buona fede. Nella peggiore quello che dicono non è vero, e quel giornalista è stato pagato.

venerdì 31 luglio 2009

RISANAMENTO. L’iter giudiziario

Il giudice del Tribunale di Milano ha concesso al nuovo management di RISANAMENTO un mese di tempo per presentare un nuovo piano di ristrutturazione che dovrà esser fatto pervenire al giudice del Tribunale Fallimentare entro il 1 settembre 2009. Il piano passerà poi al Pubblico Ministero che dovrà fare le sue osservazioni e i suoi rilievi e depositarli entro il 12 settembre. Il 22 settembre si terrà l'udienza finale per stabilire se il piano presentato dal nuovo management del gruppo immobiliare è ritenuto fattibile oppure no. Le sofferenze per gli azionisti di RISANAMENTO non sono finite ...

giovedì 30 luglio 2009

RISANAMENTO. Meglio le dimissioni che il fallimento

Luigi Zunino, il Presidente di RISANAMENTO si è dimesso dal CdA della società immobiliare. Ha scelto il male minore. Una scelta intelligente. Meglio rimanere azionista con le azioni che valgono comunque un discreto capitale, piuttosto che il fallimento certo. La comunità finanziaria non ama i falliti. Viene quindi approvata la linea delle banche ed il relativo piano di salvataggio. Gli Istituti di Credito vogliono un’altra persona, di loro completa fiducia, che gestisca il nuovo corso di RISANAMENTO. La società verrà rifinanziata con un’iniezione di liquidità di circa 500 mln di euro. Adesso il piano di salvataggio dovrà essere presentato al giudice fallimentare Pierluigi Pernotti e si aspetteranno la sua decisione in materia che comunque appare quasi scontata. Alla fine, a conti fatti, hanno pagato gli azionisti di lungo termine di RISANAMENTO che hanno visto scendere il titolo di oltre l’80% negli ultimi 7 anni.

martedì 28 luglio 2009

Gli impietosi bilanci di RISANAMENTO

Questi sono alcuni dati di bilancio di RISANAMENTO che mostrano un quadro impietoso della situazione di questa società negli ultimi tre anni, in concomitanza con la crisi del mercato immobiliare negli USA. Il fatturato del 2008 è praticamente un terzo di quello di quattro anni prima. Gli ultimi utili di bilancio sono dell’anno 2005 (119,6 mln di euro), poi RISANAMENTO accumula 314 mln di euro di perdite nei tre anni successivi a cui vanno aggiunti altri 50 mln di euro del primo trimestre 2009. EPS e ROE in rosso fisso. La performance di borsa degli ultimi due anni sono state disastrose e rispecchiano perfettamente questa situazione. Adesso stanno intervenendo le banche che vantano crediti nei confronti della società di Luigi Zunino per 2,86 mld di euro a fronte del valore del patrimonio immobiliare di 2,90 mld. Gli istituti bancari metteranno a disposizione 500 mln di euro di cui 150 attraverso un aumento di capitale 350 attraverso la conversione di una parte dei debiti in un prestito convertibile in azioni RISANAMENTO a cinque anni al termine del quale la società deciderà se restituire il prestito oppure convertirlo in azioni. Vediamo cosa deciderà Luigi Zunino, attuale azionista di maggioranza (73,4% del capitale azionario).

lunedì 27 luglio 2009

Daniel Gramza: elementi per un trading di eccellenza

”Il primo elemento che fa la differenza non è la tecnica ma l’aspetto mentale del trader: è la conoscenza della tecnica che si usa, e dell’ambito nel quale farà bene o farà male. Il secondo elemento è l’assunzione della piena responsabilità di quello che fanno: quando eseguono un’operazione sono ben coscienti che è loro precisa responsabilità dall’inizio alla fine. Sono disciplinati ed estremamente costanti. E sono persone fiduciose e a loro agio con il proprio approccio e la sua esecuzione. Fanno un’enorme mole di lavoro preparatorio e sanno perciò sempre come reagire a ogni situazione di mercato. Non si ritrovano mai paralizzati perché hanno studiato tutte le possibili situazioni, probabili e improbabili, e sanno perciò in anticipo come reagire. Infine sanno quanto potranno perdere se le cose dovessero andare male”

Da un’intervista a Daniel Gramza, Presidente della Gramza Capital Management al settimanale Borsa e Finanza.

mercoledì 22 luglio 2009

Borsa. Lo sboom di RISANAMENTO

Nel 2006 le 16 società immobiliari quotate a piazza Affari capitalizzavano circa 10 mld di euro complessivamente. Eravamo in pieno boom immobiliare con i prezzi delle case ai massimi storici. Poi c’è stata la crisi dei mutui sub-prime che dagli USA si è estesa successivamente in Europa e le società immobiliari ne hanno fatto le spese pagando però un prezzo molto elevato e con loro gli azionisti.

E’ notizia recente che a Milano, il Pubblico Ministero Roberto Pellicano ha chiesto il fallimento di RISANAMENTO, la società immobiliare di Luigi Zunino che, dopo aver accumulato perdite per 305,7 mln di euro negli ultimi due anni, ha accusato perdite del primo trimestre 2009 pari a quasi 50 milioni di euro.

Cosa è accaduto in borsa al titolo RISANAMENTO negli ultimi anni? Nel 2003 il titolo ha avuto una performance lievemente positiva (+3,93%), poi, in concomitanza del crescere dei prezzi degli immobili, è salito come un missile: 2004, +37,6%, 2005, +89,5%, 2006, +116,36%. Sembrava una salita infinita. Invece negli ultimi due anni c’è stato il crollo verticale. 2007, -54,94% e 2008, -88,42%. I guadagni degli anni precedenti sono stati in pratica letteralmente bruciati.

Un investitore di lungo termine che avesse acquistato RISANAMENTO nel 2002 (quotazione di 2,130 euro) adesso che il titolo fa registrare una quotazione di 0,359 euro, si ritroverebbe con una perdita del -83,14%. Rispetto ai massimi di Febbraio 2007 (8,780 euro) il titolo ha perso oltre il -95%. RISANAMENTO comunque adesso è sospeso in borsa da cinque giorni in attesa di sviluppi relativi alla richiesta di fallimento.

E’ molto difficile, se non impossibile recuperare queste perdite,quindi ricordatevi sempre di tagliarle per tempo altrimenti è possibile che vi ritroviate con un pugno di mosche in mano.

martedì 21 luglio 2009

Titoli sopravvalutati e sottovalutati (Luglio 2009)

Anche questo mese, abbiamo elaborate le informazioni relative alle azioni sopravvalutate o sottovalutate. Il criterio di valutazione è quello costituito dal rapporto tra la capitalizzazione (prezzo * numero di azioni circolanti) e il patrimonio netto (valore a bilancio al 31 dicembre 2008). Il titolo più sottovalutato è PIRELLI REAL ESTATE dove, a fronte di una capitalizzazione di 23,7 mln di euro, risulta un patrimonio netto di circa 366,4 mln di euro.

In altre parole la capitalizzazione di questa società immobiliare risulta essere circa il 6% del patrimonio netto. Seguono ITALMOBILIARE, un’altra società che si occupa di trading e investimenti immobiliari, quindi SAFILO GROUP, ITALCEMENTI e UNIPOL.

TISCALI rimane anche a Luglio 2009 l’azione più sopravvalutata. Seguono AZIMUT, BANCA GENERALI e MEDIOLANUM. Chiude la classifica GEOX, la società veneta che produce scarpe ed accessori che presenta una capitalizzazione pari a circa 3 volte il patrimonio netto.

venerdì 17 luglio 2009

ALITALIA rimborso di bond e azioni. A proposito di taglio minimo

A integrazione del post pubblicato di recente e relativi al rimborso di bond e azioni ALITALIA occorre fare una precisazione. Nel D.L. 1° luglio 2009, n. 78 - art. 7-octies. Misure a favore degli obbligazionisti e dei piccoli azionisti Alitalia - Versione: 2 - Modificativo: - con decorrenza: 1. luglio 2009 si legge:

“Per gli importi inferiori a euro 1.000 si provvede ad assegnare provvisoriamente un titolo di Stato del taglio minimo al conto di deposito titoli di cui al comma 4. L’intermediario finanziario che provvede alla comunicazione di cui al comma 5, lo detiene in nome e per conto del soggetto interessato e provvede, alla scadenza pattuita, a riversare all’entrata del bilancio dello Stato la differenza tra il valore del titolo di Stato e il controvalore delle obbligazioni e delle azioni trasferite dall’interessato al Ministero dell’economia e delle finanze ai sensi delle disposizioni seguenti”

Questo significa che si può aderire alla proposta di rimborso dei bond e delle azioni ALITALIA anche per importi inferiori ai 1.000 euro senza versare la differenza tra la cifra cui si ha diritto e i 1.000 euro che sono il taglio minimo dei titoli di stato.

Il termine ultimo per aderire alla proposta di rimborso dello Stato Italiano è il 31 Agosto 2009 tramite il proprio intermediario finanziario.

giovedì 16 luglio 2009

Il lungo termine per John Maynard Keynes

"Il lungo termine è una guida fallace per gli affari correnti: nel lungo termine saremo tutti morti"

E' una citazione di John Maynard Keynes

mercoledì 15 luglio 2009

Rimborso di bond e azioni ALITALIA. Meglio di niente ...

Il 26 Giugno 2009 il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto fiscale che contiene, tra le altre cose, una nuova proposta di rimborso parziale per i risparmiatori che detenevano obbligazioni e azioni ALITALIA al momento della sospensione del titolo in borsa della compagnia di bandiera.

Per i bond-holder il decreto prevede un rimborso pari a 0,262589 che rappresenta il 70,97% del valore nominale delle obbligazioni detenute fino ad un valore massimo di rimborso di 100.000 euro.

Per gli azionisti, il decreto stabilisce che le vecchie azioni ALITALIA potranno essere cedute al Ministero dell’Economia e delle Finanze ad un prezzo di 0,2722 euro, circa il 50% del valore medio dell’ultimo mese di contrattazioni del titolo ALITALIA, fino ad un valore massimo di rimborso di 50.000 euro per azionista. L’ultimo prezzo fatto registrare dal titolo ALITALIA, prima della sospensione il 3 Giugno 2008, era di 0,445 euro.

Il rimborso verrà effettuato tramite emissione di Titoli di Stato, con scadenza 31 Dicembre 2012 e, come tutti i titoli di Stato, il taglio minimo sarà di 1.000 euro. Il termine di scadenza per l’accettazione della proposta è il 31 Agosto 2009.

I possessori di bond o azioni ALITALIA che vorranno aderire a questa proposta dovranno presentare, tramite il proprio intermediario finanziario, una richiesta al Ministero dell’Economia e delle Finanze, nella quale ci si impegnerà a trasferire allo Stato Italiano tutte le azioni ed obbligazioni ALITALIA possedute e la rinuncia irrevocabile ad intraprendere eventuali azioni legali. La proposta verrà automaticamente estesa anche a coloro che avevano aderito alla precedente proposta di rimborso.

Per chi possiede pacchetti piccoli di azioni o obbligazioni però c’è un ulteriore complicazione. Nel caso che per esempio si posseggano 1000 azioni ALITALIA, il rimborso sarebbe di 272,20 euro in Titoli di Stato. Il valore nominale di un Titolo di Stato è però di 1.000 euro e quindi il risparmiatore dovrà, tramite l'intermediario finanziario, versare la differenza di 727,8 euro tra i 1.000 euro ottenuti e i 272,20 euro a cui il possesso delle 1000 azioni gli darebbe diritto.

In alternativa le azioni e le obbligazioni ALITALIA potrebbero avere un mercato e quindi si potrebbe trovare un altro azionista o obbligazionista, con la necessità di arrotondare il controvalore, a cui vendere i 1000 titoli posseduti.

E’ una proposta migliore rispetto alla precedente che prevedeva un rimborso del 30% per gli obbligazionisti e assolutamente nulla per gli azionisti. In ogni caso è nettamente inferiore alle promesse che erano state fatte in sede di campagna elettorale su ALITALIA. Ma questa è un’altra storia.

martedì 14 luglio 2009

Seguire la tendenza: Jesse Livermore

"quando i prezzi dei titoli azionari non stanno andando da nessuna parte e si muovono entro un intervallo limitato (tale movimento si chiama sideways ndr), non ha senso cercare di prevedere se il prossimo importante movimento di prezzo sarà al rialzo o al ribasso. La cosa che occorre fare è seguire la tendenza del mercato, determinando l'ampiezza dell'intervallo, non facendo nulla fino a che questo equilibrio non viene rotto in un senso o nell'altro" (*)

Con queste parole Jesse Livermore vuole ribadire due importanti concetti:

- In borsa è importante anche rimanere liquidi, soprattutto nei momenti di incertezza dei mercati, quando questi non esprimono una “tendenza” ben definita. In altre parole è fondamentale stare fermi nelle situazioni di “sideways”;
- aprire le posizioni (al rialzo o al ribasso) solo quando questo equilibrio viene modificato da una violazione del prezzo che taglia al ribasso il supporto o al rialzo la resistenza;

I trader che operano sui mercati finanziari utilizzando i break-out, queste situazioni le conoscono bene. In borsa comunque non molti operatori comunque riescono a rimanere fermi nei momenti di incertezza. Spesso la maggioranza dei trader, anche professionisti, viene colta da “bulimia” da investimento. Un errore che spesso si paga molto caro.

(*) Il brano é tratto da "Reminiscences of a Stock Operator", libro intervista di Edwin LeFèvre a Jesse Livermore. The Sun Dial Press, Inc. Garden City, New York, Copyright 1923 by George Doran Company.

martedì 7 luglio 2009

Investimento e razionalità per Warren Buffett

"L'investimento deve essere razionale. Se non lo capite, non lo fate"

Da un'intervista a Warren Buffett attuale principale azionista della Berkshire Hathaway.
Warren Buffett é il secondo uomo più ricco del mondo nella classifica della rivista Forbes nel 2009

lunedì 6 luglio 2009

Le previsioni dei guru negli investimenti in borsa

In alcuni casi sui maggiori giornali finanziari internazionali, alcuni “guru” dell’economia e della gestione investimenti scelgono i titoli che fanno parte del loro ipotetico portafoglio azionario. Succede anche sul Wall Street Journal dove però viene costruito un portafoglio “alternativo” facendo tirare, da un giornalista economico, le freccette sulla pagina dove sono pubblicate le quotazioni dei titoli. Passato un certo periodo vengono confrontati i rendimenti dei due portafogli. Spesso il portafoglio “freccette” batte il portafoglio dei “guru”.

Conclusione:
a) Fare previsioni in borsa è possibile ma è anche molto facile sbagliare. Quando si sbaglia però bisogna ammettere l’errore uscendo da quel titolo chiudendo velocemente la posizione in perdita. Non tutti lo fanno.
b) Non vi fidate dei consigli dei “guru”. Se dovete sbagliare allora fatelo con il vostro cervello. I “guru” fanno i guru, tanto i soldi sono degli altri. E ricordatevi che due premi nobel hanno fatto fallire il fondo LTCM;
c) La scelta dei titoli da tenere in portafoglio è solo una delle componenti per ottenere buoni risultati nella gestione dei portafogli azionari. Altrettanto lo sono il timing di entrata e di uscita dalle singole posizioni, quanto investire sulla singola posizione, ecc.

venerdì 3 luglio 2009

Investimenti e bombe a tempo

Ho letto recentemente sul blog di Michael Covel un post molto interessante relativo ad una e-mail inviata da un lettore. La pubblico nella traduzione italiana:

Ad un certo punto della mia vita professionale ho lavorato con un dipendente di una famosa banca di affari. Mi ha raccontato un colloquio con un managing director di questa società di investimenti che una volta gli ha confidato: “Non capisci il nostro business model? Noi vendiamo bombe a tempo e le spostiamo da cliente a cliente. Il trucco è di essere sicuri che non siamo noi a tenerle in mano quando scoppiano”

Se questi sono i dirigenti delle banche d’affari allora diventa più chiaro perché qualcuna di queste è fallita e diverse altre sono state salvate in extremis. Le bombe che sono scoppiate erano atomiche e purtroppo hanno fatto strage non solo di dirigenti di banche di affari ma, purtroppo, soprattutto dei loro clienti.

giovedì 2 luglio 2009

Trend following. Ranking Fondi

Questa é la classifica dei rendimenti degli ultimi anni dei fondi di investimento americani gestiti secondo tecniche di "trend following" che quindi aprono e chiudono le loro posizioni sui mercati finanziari seguendo la tendenza in corso.

I numeri relativi alle performance sono impressionanti, soprattutto tenendo conto che negli ultimi 2-3 anni i mercati azionari mondiali hanno più che dimezzato il loro valore.

mercoledì 1 luglio 2009

Le conseguenze sui risparmiatori della truffa di Bernard Madoff

E’ notizia di questa settimana che Bernard Madoff sia stato condannato a 150 anni di carcere dalla Corte del Distretto Federale di Manhattan. E’ reo confesso di aver ideato la più grande truffa della storia del risparmio e degli investimenti in USA. Molti investitori americani e non hanno perso tutti i lori risparmi. Queste sono le loro toccanti testimonianze inviate al giudice del tribunale di New York Danny Chin. La durissima condanna di Madoff, che passerà probabilmente il resto della vita in carcere, ci dice che in USA esiste, per questi casi, perlomeno una giustizia. Nel nostro paese per vicende analoghe non è stata utilizzata la stessa fermezza

martedì 30 giugno 2009

I dividendi di MEDIASET


Quelli sopraindicati sono i dividendi distribuiti ai propri azionisti da MEDIASET dal 2002 al 2009. L’ammontare totale è di 2, 700 euro. L’ultimo valore della tabella indica il rapporto DIVIDENDO/PREZZO, un indicatore molto usato dagli investitori per valutare il rendimento di un titolo. MEDIASET, specialmente negli ultimi anni, presenta un rapporto DIVIDENDO/PREZZO molto alto. Apparentemente MEDIASET ha concesso agli azionisti un ottimo rendimento. Nel 2009 addirittura tale valore è di 8,98%!

Si dimentica troppo spesso però che un’azione non è un’obbligazione e il rendimento globale dell’investimento azionario è dato dal capital gain (o capital loss) + i dividendi incassati. Nel caso di MEDIASET il rendimento globale per un investitore che avesse acquistato il titolo a inizio 2002 compresi i dividendi è del -29,30 %: una perdita molto consistente.

lunedì 29 giugno 2009

MEDIASET. Macro analisi e maxi perdite

Ogni tanto capita di incontrare persone e si scoprono storie di borsa veramente incredibili. Un costruttore molto facoltoso, decide, su consiglio di una famosa società di private banking, di acquistare il titolo MEDIASET. Siamo nel lontano 2002. Il costruttore ed il private banker sono d’accordo sulla macro-analisi su questo titolo. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha vinto le elezioni appena un anno prima ed ha una maggioranza schiacciante in Parlamento. MEDIASET ha ottimi bilanci, è una società ben gestita e non può che trarre beneficio da questa situazione. MEDIASET quindi non può che salire in borsa. Un ottimo investimento per il lungo termine. A marzo 2002 il costruttore acquista 50.000 titoli MEDIASET a circa 10 euro per un investimento di 500.000 euro. Se lo può permettere.

Il risultato in borsa però è sconfortante. A ottobre 2002 MEDIASET tracolla a 5,500 euro. Impiega tre anni per risalire a 11 euro (marzo 2005) e poi, travolta dal crollo del mercato azionario, sprofonda a 3,200 euro. Venerdì scorso MEDIASET ha chiuso a 3,955 euro. La perdita per il costruttore è attualmente, al netto dei dividendi incassati, di circa 300.000 euro (-60%) rispetto al capitale investito. Per recuperare tale perdita MEDIASET deve risalire del +150% (vedi formula della percentuale di recupero).

Il costruttore adesso non è più cliente di quella società di private banking e mi ha detto: “Non farò mai più un’operazione del genere. L’errore non è stato quello di acquistare MEDIASET ma di non sapere mai quando uscire dal titolo e soprattutto quello di non aver chiuso la posizione quando la perdita era limitata”.

Tagliare le perdite. Non lo dimenticate mai.

venerdì 26 giugno 2009

Perché molti trader perdono denaro?

“Prima di tutto, la maggior parte dei trader non ha una strategia vincente. Secondo, fra tutti quei trader che hanno definito una strategia, molti non ne seguono le regole. Il trading mette pressione sugli aspetti umani più deboli e va a mettere in evidenza il tallone di Achille di ogni persona”

Questa é una frase di Gil Blake tratta da un’intervista pubblicata nel libro “The New Market Wizard”.

mercoledì 24 giugno 2009

L'importanza del ROE

Il ROE (Return On Equity) è un indice di redditività dei mezzi propri dell’azienda. Indica quale sia il rendimento del capitale conferito direttamente nella società. Valori del ROE superiori a 15 sono da ritenersi molto buoni. Valori superiori a 20 sono molto rari. Una crescita del ROE negli anni è un segnale di ottima salute per l’azienda. La differenza fra il ROE ed altri investimenti di riferimento (esempio titoli di stato o obbligazioni) si chiama "premio al rischio". Tanta più alta è questa differenza maggiore è la convenienza per gli azionisti investire nella propria azienda piuttosto che in investimenti alternativi.

ROE = (Utile Netto / Patrimonio Netto) * 100

martedì 23 giugno 2009

Recessione crisi e ripresa

“E’ recessione quando il tuo vicino di casa perde il suo lavoro. E’ crisi quando una persona in casa tua perde il suo lavoro. E’ ripresa quando chi abita al numero 10 di Downing Street perde il suo lavoro”

Lord Len Murray, ex Segretario Generale del Trades Union Congress. Discorso alla TUC Women’s Conference, marzo 1983.

lunedì 22 giugno 2009

Borsa italiana. Titoli sopravvalutati o sottovalutati (Giugno 2009)


Come ogni mese, sulla base dei dati disponibili, pubblichiamo alcune informazioni relative ai titoli sopravvalutati o sottovalutati quotati alla Borsa Italiana tra quelli presenti nell’indice S&P MIB o nel MIDEX. Il criterio di valutazione è quello costituito dal rapporto tra la capitalizzazione (prezzo * numero di azioni circolanti) e il patrimonio netto (valore a bilancio al 31 dicembre 2008).

I risultati sono ordinati in ordine decrescente nella tabella sopraindicata. Il titolo più sottovalutato rimane ITALMOBILIARE dove, a fronte di una capitalizzazione di 516,8 mln di euro, risulta un patrimonio netto di circa 5,4 mld di euro con un rapporto di 9,43. In pratica la capitalizzazione è meno di 1/10 del patrimonio netto. Seguono PIRELLI REAL ESTATE, SAFILO GROUP e ITALCEMENTI. Per ultimo un titolo bancario come BANCO POPOLARE con un rapporto tra capitalizzazione e patrimonio netto di 31,36 (circa 1/3 del patrimonio netto).

Il titolo più sopravvalutato è TISCALI, la società di telecomunicazioni, con una capitalizzazione che vale circa 20 volte il patrimonio netto, quindi AZIMUT, BANCA GENERALI e MEDIOLANUM. Chiude la classifica GEOX, la società di Mario Moretti Polegato che produce e commercializza scarpe ed accessori che presenta una capitalizzazione pari a circa 3 volte il patrimonio netto.

venerdì 19 giugno 2009

Un investimento in borsa per Isaac Newton

Nella prima metà del 1700 le azioni della Compagnia dei Mari del Sud, dopo l’iniziale quotazione in borsa, salirono vertiginosamente e Isaac Newton che le aveva sottoscritte come molti piccoli investitori inglesi, liquidò la propria posizione con un fortissimo guadagno (+100%). Le azioni però continuarono a salire. Newton sorpreso da questa situazione le ricomprò aumentando anche l’entità del proprio investimento e quella della sua famiglia. In una fase successiva però, come spesso avviene, l’euforia si trasformò in paura. Avvenne il crack e i titoli della Compagnia dei Mari del Sud crollarono a picco, lasciando molte persone, tra cui Isaac Newton, con il cerino acceso in mano. La delusione si trasformò in rabbia, il Parlamento inglese emanò il “Bubble Act”, ma ormai il denaro si era trasformato in carta straccia (o quasi). Isaac Newton perse circa 20.000 sterline del patrimonio di famiglia. La sua amara considerazione fu: “posso calcolare il movimento dei corpi celesti ma non la pazzia della gente”. Non sapere quando uscire da una posizione in perdita si dimostrò per Isaac Newton un errore fatale che lo segnò per tutta la vita.

mercoledì 17 giugno 2009

ENI. Dividendi e performance azionaria

Negli ultimi anni il titolo ENI è passato dai 15,700 euro del marzo 2002 agli attuali 17,500 euro (chiusura di ieri). La performance totale del titolo (dividendi esclusi) è del +11,39%.

Il totale dei dividendi distribuiti agli azionisti della società petrolifera in questi anni è stato di 8,100 euro. Se calcoliamo anche i dividendi la performance totale del titolo ENI è del +63%, più o meno il 7% l’anno (ipotesi di dividendi incassati e non reinvestiti nel titolo). Una performance molto buona specialmente se viene paragonata alle pesanti perdite che hanno fatto registrare molti altri titoli quotati nella Borsa Italiana nello stesso periodo.

martedì 16 giugno 2009

ENI. Dati di bilancio e KPI

Questi sono alcuni dati di bilancio che ha fatto registrare il titolo ENI negli ultimi 5 anni. Il Fatturato è in crescita costante e nel 2008 ha superato i 100 mld di euro. L’Utile di Esercizio è sempre stato in crescita se si esclude l’anno 2008 dove si è avuta una lieve flessione.Tra i KPI (Key Performance Indicator), i valori dell’EPS (Earning Per Share = Utile di Esercizio / Numero Medio di Azioni circolanti) sono ottimi in termini assoluti. Dopo diversi anni in crescita però si è registrata una leggera flessione di questo indicatore nell’ultimo anno.

I valori del ROE sono molto buoni in termini assoluti. Nel 2008 il ROE, pur attestandosi su un valore più che buono e pari a 19,70 ha fatto registrare una marcata flessione rispetto all’anno precedente del -21,86%.L'ultimo valore della tabella sulla destra é la performance di borsa, in termini percentuali, del titolo ENI nei 5 anni oggetto di analisi (dividendi esclusi). Nei prossimi giorni verranno analizzati anche i dividendi del titolo ENI.

Al 31 dicembre 2008, l'indebitamento a breve termine di ENI è di 6,9 miliardi di euro mentre l’indebitamento totale risulta essere pari a 20,8 miliardi di euro. E’ una società che presenta un livello di indebitamento globale molto più basso rispetto per esempio ad società come ENEL che presenta debiti di poco inferiori al fatturato.

lunedì 15 giugno 2009

L’azienda migliore per Warren Buffett

"Dovreste investire in un'azienda che persino uno sciocco potrebbe gestire, perché non si può escludere che questo, prima o poi accada"

Warren Buffett é il secondo uomo più ricco del mondo nella classifica della rivista Forbes nel 2009


venerdì 12 giugno 2009

ENEL. Aumento di capitale. Aderire o no?

Molte persone ci hanno chiesto in questi giorni un consiglio sull’aumento di capitale ENEL. Sono soprattutto piccoli investitori che hanno in portafoglio questo titolo da molto tempo. Noi li abbiamo aiutati a fare i conti sul proprio investimento fornendo i dati di bilancio, dividendi e performance in borsa. Il risultato è che ENEL ha reso negli ultimi 7 anni circa il 2% al lordo delle tasse, dividendi inclusi. La società, a fronte di un fatturato 2008 di circa 61 mld di euro, ha debiti di oltre 50 mld di euro che, con l’acquisizione di ENDESA, aumenteranno sicuramente. Ottimista l’AD Fulvio Conti. “E' vero che il livello di indebitamento é cresciuto, ma quel che conta davvero é se i flussi di cassa sono in grado di far fronte a questo aumento. E nel nostro caso e' sicuramente così".

ENEL è una società che produce ottimi utili ma ha anche un fortissimo indebitamento e gli alti dividendi non hanno compensato le perdite di borsa. Sulla politica dei dividendi è stato chiarissimo William O’Neal. Sugli investimenti per il lungo termine in borsa abbiamo scritto ampiamente. In borsa il lungo periodo non premia a meno che non si opera come Warren Buffett. Ma non é per niente semplice e soprattutto non tutti sono bravi come Warren Buffett.

Mettere i propri risparmi in Bot negli ultimi 7 anni, reinvestendo il 100% gli utili, avrebbe reso molto più che investire in ENEL ed il rischio di investimento sarebbe stato (quasi) zero. La matematica non è un opinione.